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 2016  agosto 20 Sabato calendario

ROBOT, UN WHISKY!

Prima le macchine rubavano il lavoro ai colletti blu, ora anche a quelli bianchi e agli addetti ai servizi. Quale che sia la vostra occupazione, questa storia parla di voi. Poi, ovviamente, le nuove tecnologie creeranno anche lavori che oggi neppure immaginiamo. Però non facciamoci sedare da questo argomento: la storia non si ripete mai nello stesso modo. Come minimo viene in due varianti, prima tragedia, poi farsa. A questo proposito Carl Frey, il ricercatore di Oxford che considera ad alto rischio di automazione entro il 2033 il 47% delle attuali occupazioni negli Usa, ha scoperto che lì i nuovi lavori digitali sono pochini: solo lo 0,5% è impiegato in società nate dal 2000. Norbert Wiener, papà della cibernetica, lanciò l’allarme già negli anni ’50: «L’automazione produrrà disoccupazione in confronto alla quale la Depressione dei ’30 sembrerà una barzelletta». Rassegna stampa delle ultime settimane. In Gran Bretagna le filiali della Barclays sono passate da 2000 a 1362 in un decennio. Foxconn, il gigante cinese dell’elettronica, ha rimpiazzato 60mila operai con i robot. Amazon, il cui fondatore Jefff Bezos è il terzo uomo più ricco del mondo, è sbarcata in Europa nel commercio alimentare. L’Economist ha commentato così: «La nuova concorrenza dovrebbe essere vantaggiosa per gli acquirenti online, forse meno per i 3 milioni e rotti che lavorano nel commercio». Il British Retail Consortium ha infatti pubblicato un rapporto che prevede la perdita di 900 mila posti nel settore entro il 2025. A Bologna invece, con la fanfara alcolica consona all’evento, hanno inaugurato un barman robotico. Tra i pochi invitati lucidi Romano Prodi: «Attenti, non è un gioco». Una volta, dietro al bancone, c’era un umano. Il 3 settembre sarà al Festival della Mente di Sarzana, con l’intervento Il posto non c’è più.