Barbara Cataldi, il Fatto Quotidiano 20/8/2016, 20 agosto 2016
BISCOTTI E MERENDINE, SI CAMBIA MA NON TROPPO
Da mesi nella maggior parte dei supermercati italiani le confezioni di Macine, Tarallucci e Pan di stelle vengono vendute con sconti straordinari o addirittura sotto costo. I consumatori non li comprano più e la grande distribuzione cerca di disfarsene. La ragione è semplice: i biscotti che hanno insegnato agli italiani l’importanza della colazione, bombardandoli di spot con famiglie felici che inzuppano frollini, sono in realtà pieni di olio di palma, un grasso vegetale definito cancerogeno dall’Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare europea, capace di far aumentare il colesterolo nel sangue tanto quanto il burro, e causa oltretutto della deforestazione globale.
“Da sempre si sa che l’olio di palma contiene acidi grassi saturi aterogeni come il burro e che, come gli acidi grassi trans, ha un effetto negativo sulla salute aumentando il rischio di malattie cardiovascolari”, spiega Anna Villarini, biologa e nutrizionista dell’Istituto Tumori di Milano. E aggiunge: “Ora l’Efsa ha per giunta confermato che durante il processo di trasformazione industriale nel palma compaiono contaminanti tossici a base di glicerolo, uno dei quali il glicidolo è stato definito cancerogeno e genotossico dallo Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Vedremo come l’industria interverrà e con cosa lo sostituirà. La scelta migliore sarebbe l’olio extravergine d’oliva”.
Effettivamente l’industria si è mossa. Sugli scaffali negli ultimi tempi, al posto dei biscotti Mulino Bianco, sono comparsi tantissimi nuovi prodotti, di ogni forma e prezzo, di marchi già noti come Misura o Gentilini, o mai sentiti prima come Di Leo, tutti rigorosamente “senza olio di palma” e proposti in confezioni su cui campeggia orgogliosamente la scritta “meno grassi rispetto alla media dei frollini più venduti”.
Così il colosso Barilla è dovuto correre ai ripari. Per non perdere troppe quote di mercato ha inseguito la concorrenza cambiando la ricetta di 32 prodotti. A breve anche Macine, Tarallucci, Galletti e Girotondi si libereranno del palma, mentre il fornaio Banderas, già da settimane, in Tv sforna biscotti super salutari confezionandoli in un pacco verde, che fa molto salute. Nella nuova linea di frollini l’olio di palma è stato sostituito da quello di semi di girasole, e anche la quantità di zuccheri è stata ridotta notevolmente. Basta pensare, per esempio, che in 100 grammi di Magie di nocciola, quantità che corrisponde a 11 pezzi, ci sono solo 19 grammi di zucchero. Meno degli Abbracci, dei Novellini (Gentilini) che ne contengono 24 grammi e molto meno dei Pavesini, che fanno il pieno con 50 grammi. “In una dieta bilanciata la quantità di zuccheri totali da consumare ogni giorno deve corrispondere al 10% delle calorie assunte”, spiega al Fatto quotidiano Stefania Ruggeri, ricercatrice e nutrizionista del Crea, Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. “Un adulto che assume 2.000 calorie al giorno”, continua la biologa, “dovrebbe consumare 50 grammi di zuccheri nell’arco dell’intera giornata; un bambino e un adolescente che necessitano da 1.500 a 2.200 calorie al giorno, ne dovrebbero assumere tra i 40 e i 55 grammi”.
Dando uno sguardo alle tabelle nutrizionali dei prodotti che acquistiamo, possiamo renderci conto da soli che la maggior parte dei biscotti che compriamo contengono davvero troppo zucchero. “Per prevenire le malattie croniche degenerative come il tumore e le patologie cardiovascolari”, interviene Anna Villarini dell’Istituto tumori di Milano, “sarebbe meglio ridurre al massimo gli zuccheri, preferire al saccarosio il succo di mela o d’uva, e sostituire le farine raffinate con quelle integrali o semi integrali”.
Ma se i biscotti sono spesso un pericolo, le merendine lo sono sempre. Per verificare il livello nutrizionale di questi prodotti la ricercatrice del Crea ha comparato 50 referenze, tra biscotti e snack. “Quando ho letto la composizione delle merendine campionate sono rimasta basita”, racconta Stefania Ruggeri, “sono ancora piene di olio di palma e pure cariche di fruttosio, una sostanza sintetica tossica per il fegato e dagli effetti devastanti tanto quanto l’alcol, e oltretutto uno dei principali responsabili dell’obesità”. Sotto accusa naturalmente non è il fruttosio naturale presente nella frutta, ma il composto chimico utilizzato dall’industria per il suo straordinario potere dolcificante. “Un altro ingrediente da evitare e spesso presente nelle merendine e nei biscotti è quello che si nasconde dietro la dicitura ‘aromi naturali’ – continua –. Si tratta di composti i cui effetti tossicologici non sono ancora stati studiati, spesso utilizzati per rafforzare il sapore del l’alimento e coprire la scarsa qualità della materia prima. Meglio prediligere i prodotti in cui si espliciti un solo tipo di aroma, come quello alla vaniglia”.
Il consiglio è quello di educare noi stessi e i nostri figli ad avere un rapporto più diretto con il cibo. Dovremo imparare a preparare colazioni e spuntini semplici che ci aiutino ad avere più consapevolezza di ciò che mangiamo, come pane e marmellata, pane e olio, yogurt e frutta. “Se saremo noi stessi a preparare il nostro cibo, invece di aprire una bustina di plastica per buttar giù in due bocconi un preparato industriale, costruiremo un rapporto col cibo più sano”.
Barbara Cataldi, il Fatto Quotidiano 20/8/2016