Salvo Intravaia, il venerdì 19/8/2016, 19 agosto 2016
LA MATEMATICA CONVIENE MA L’ITALIA SBAGLIA I CONTI
Non occorre essere né Pitagora né Fibonacci. E nemmeno Alan Turing. In altre parole, «anche se non tutti sono nati per diventare dei matematici di professione, tutti hanno bisogno di essere in grado di ragionare matematicamente». Il perché è presto detto. «Molti posti di lavoro richiedono quotidianamente l’uso di competenze matematiche, e una buona base in matematica è importante per la vita adulta in generale, dal lavoro alla salute e alla partecipazione civica». A sostenerlo è l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ogni tre anni sonda le competenze in matematica, lettura e scienze dei quindicenni di mezzo mondo. E che recentemente in Equazioni e diseguaglianze ha spiegato: «Il mancato accesso alla matematica a scuola può lasciare i giovani socialmente ed economicamente svantaggiati per tutta la vita. I sistemi scolastici che non riescono a fornire le stesse opportunità di apprendimento a tutti gli studenti possono rafforzare, invece di ridurre, le disuguaglianze già presenti nella società». Un avvertimento che mette in guardia i Paesi membri. In Italia, nonostante una maggiore esposizione ai concetti di matematica pura (equazioni e via dicendo), i risultati dei quindicenni nel Pisa, il Programma per la valutazione internazionale dell’allievo, deludono. Con 485 punti, nella tornata del 2012, i ragazzi italiani si piazzano sotto la media Ocse, che è di 494 punti. Sopravanzati da quasi tutte le nazioni europee più sviluppate. Eppure «in Italia, il 57 per cento degli studenti sono interessati alle cose che imparano in matematica», spiegano gli esperti dell’Ocse.
Ma perché, nonostante la maggiore esposizione alla matematica dei nostri alunni, le performance non sono all’altezza? Secondo Stefania Pozio, che con l’Invalsi collabora proprio per la matematica, «quasi nessun docente di scuola primaria è laureato in matematica e dunque la maggior parte dei docenti ha una scarsissima preparazione scientifica in generale». «Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado, la maggior parte degli insegnanti di matematica sono laureati in una disciplina scientifica (biologia, scienze naturali, scienze geologiche ecc.), ma non in matematica. Questo comporta un basso livello nella preparazione dei docenti e ricadute negative per gli alunni». Per il presente e anche per il futuro.