18 agosto 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - IL PUNTO SULLA SIRIA
REPUBBLICA.IT
BEIRUT - L’inviato speciale dell’ Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha annunciato di avere sospeso l’attività della sua task force umanitaria affermando che i continui combattimenti ostacolano gli aiuti ai civili. De Mistura è tornato a chiedere una tregua di almeno 48 ore, in particolare ad Aleppo, per dare qualche sollievo concreto alla catastrofe umanitaria in corso da mesi nella cosiddetta capitale del nord. Stavolta però la risposta della Russia non si è fatta attendere. Il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa, ha fatto sapere di "essere disponibile a sostenere la proposta di de Mistura, e di stabilire al piu’ presto, gia’ la prossima settimana, una pausa umanitaria di due giorni nella citta’ siriana di Aleppo per fornire alla popolazione locale cibo e medicine". La Ue però, "condannando fortemente l’escalation della violenza ad Aleppo", e in particolare "tutti gli attacchi contro i civili" e quelli "eccessivi e sproporzionati da parte del regime siriano", chiede che si faccia più in fretta, "uno stop immediato ai combattimenti". Così l’Alto rappresentante Federica Mogherini a nome dei 28 Stati membri.
In città intanto si continua a combattere malgrado i ripetuti appelli e i tentativi di ottenere un cessate il fuoco per consentire ai convogli delle Nazioni Unite di entrare in città. Ad agosto, di fatto, nessun aiuto umanitario è arrivato nelle zone assediate.
Dall’11 agosto la Russia, che con la sua aviazione partecipa ai bombardamenti in Siria insieme alle forze governative di Bashar al Assad, aveva annunciato una tregua quotidiana di tre ore ad Aleppo per permettere l’accesso di aiuti umanitari alla popolazione stremata. Ma da subito l’Onu aveva chiarito che questa misura non era sufficiente, chiedendo appunto un cessate il fuoco di almeno 48 ore.
Siria, la tragedia di Aleppo negli occhi di un bimbo ferito
"Nemmeno un convoglio umanitario ha potuto raggiungere la parte assediata", ha sottolineato De Mistura, riferendosi ai quartieri orientali della città controllati dagli insorti. "Quello di cui abbiamo bisogno oggi sono fatti. Il nostro messaggio è chiaro: chiediamo una pausa di almeno 48 ore per Aleppo, per cominciare", ha detto de Mistura. "Noi siamo pronti, dov’è la pausa?", ha chiesto.
L’emergenza per i civili si è fatta di ora in ora più drammatica con l’avanzata da una parte della coalizione curdo-araba sostenuta dagli Usa e, dall’altra, dai raid aerei sempre più massicci dopo che anche la Cina si è schierata con Assad e l’Iran ha aperto le sue basi alla partenza dei bombardieri russi.
Aleppo, il piccolo Omran in salvo sull’ambulanza
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Konashenkov, riporta l’agenzia Tass, ha precisato che "la realizzazione della tregua comporterà la fornitura di aiuti umanitari sia per la parte orientale di Aleppo, che è sotto il controllo delle milizie, così come per la parte occidentale della città, controllata dalle forze governative, utilizzando due diversi percorsi".
Ma, oltre ad Aleppo, le bombe in Siria cadono anche in altre zone. I bombardieri russi a lungo raggio tu-22m3 e i caccia Sukhoi su-34, partiti da basi aeree non solo della Federazione russa ma anche dall’Iran, hanno nuovi condotto raid contro obiettivi Is nella provincia di Deir el Zor a est del paese. Nella nuova ondata sarebbero stati distrutti cinque depositi di armi, munizioni e carburante delle milizie islamiste. Colpiti e annientati anche sei posti di comando, distrutte postazioni di artiglieria, blindati e nuclei di supporto tecnologico. I bombardamenti hanno provocato la morte di un numero imprecisato di guerriglieri.
E da Beirut fonti curde oggi hanno accusato le forze governative siriane di avere bombardato con l’aviazione e l’artiglieria territori controllati dalle forze curde che combattono l’Is nel nord del Paese, in particolare la città di Hasaka, non lontano dal confine turco, altra area ostile. E’ la prima volta che un episodio del genere viene denunciato, sebbene in passato siano stati registrati sporadici scontri tra le truppe lealiste e i miliziani curdi siriani. Il sito curdo-iracheno Rudaw riferisce che in particolare sono stati presi di mira il quartiere di Mihlaj e il bazar di Hura e che vi sono diversi morti e feriti.
Il portavoce delle forze curde locali Redur Khalil ha riferito all’agenzia Ap che sono state colpite aree residenziali e postazioni della polizia curda e ha aggiunto che il governo di Damasco sarà ritenuto responsabile per questi "attacchi brutali".
In un’immagine, appare tra Obama e Putin: ferito, sporco di sangue, con uno sguardo impietrito e spaventato. In un’altra, siede su posto riservato alle autorità siriane. La foto di Omran Daqneesh, il bambino estratto vivo dalle macerie di un bombardamento ad Aleppo, ha fatto il giro del mondo. Pubblicata sui giornali e postata sui social network, ha fatto riflettere sulla condizione dei tanti bambini che, ogni giorno, vivono la tragedia di una guerra combattuta senza esclusione di colpi tra decine di milizie. Omran ha cinque anni, è nato proprio quando è scoppiato il conflitto siriano. E’ diventato così il simbolo della sofferenza di un Paese distrutto. E su Twitter, molti utenti hanno espresso questo dolore: hanno ritoccato l’immagine del bambino, mettendolo accanto al presidente degli Stati Uniti e al leader del Cremlino. Come per lanciare una richiesta d’aiuto, un messaggio. Ancora una volta
CHOYCES FOR SIRIAN CHILDREN
IF YOU STAY IF YOU LEAVE
Un’immagine realizzata da Khalid Albain e condivisa su Twitter. A sinistra, il disegno del piccolo Omran. A destra, quello di Alan Kurdi, il bambino siriano di etnia curda trovato morto sulla spiaggia turca di Bodrum
Ha cinque anni Omran Daqneesh, il piccolo protagonista dell’immagine-simbolo della guerra in Siria che sta facendo il giro del mondo. In questo video realizzato da Aleppo Media Center, vediamo il momento in cui la foto è stata scattata: il bambino è appena stato portato fuori da un palazzo del quartiere Qaterji di Aleppo dopo un bombardamento. Omran viene portato in braccio fino al sedile arancione dell’ambulanza e portato in ospedale subito dopo. Il sangue che vediamo nelle immagini proviene da ferite alla testa superficiali: il piccolo non ha subito danni al cervello ed è già stato dimesso
A SINISTRA UNA SERIE DI CASSETTI CLASSIFICATORI, A DESTRA UNA VALIGETTA CON L’OCCORRENTE ANTI-INCENDIO SU UNA SEGGIOLINA ARANCIONE