Paolo Ianieri, La Gazzetta dello Sport 17/8/2016, 17 agosto 2016
DALL’IGNA: «LA MIA DUCATI HA UN’ANIMA»
L’ingegnere camperista è tornato a casa col sorriso stampato sulla faccia. «È stato un bel viaggio, per strada ci siamo fermati a festeggiare, qualcuno mi ha riconosciuto, sorridevamo tutti». Sorride anche la voce a Gigi Dall’Igna, mentre il Direttore generale di Ducati Corse racconta il weekend perfetto che non dimenticherà mai. Vissuto quasi da tifoso di moto qualsiasi: perché se al mattino Dall’Igna era l’ingegnere vestito di rosso che analizzava dati per permettere ai due Andrea, Iannone e Dovizioso, di fare doppietta nel GP d’Austria, interrompendo un digiuno di vittorie di quasi 6 anni, a sera papà Gigi raggiungeva la moglie Lucia e i figli Anna e Andrea nel camper vicino al circuito per trasformarsi in un campeggiatore qualsiasi.
Dall’Igna, i suoi figli hanno capito cosa è successo domenica?
«Il piccolino così così, Anna sì. Di solito li porto alle gare italiane Superbike, ho più tempo per loro. Si sono divertiti, c’era mio fratello, tutti in tribuna e poi ai box a festeggiare».
Sua moglie Lucia cosa ha detto?
«Sa la fatica che uno fa per arrivare qui livelli. Forse era persino più contenta di me».
Ha stappato una bottiglia speciale per la vittoria?
«Nel mio camper le bottiglie buone non mancano mai».
La chiamata o l’sms più bello?
«Mi ha fatto particolarmente piacere il messaggio di Ivano Beggio (ex presidente di Aprilia; n.d.r.), è stato speciale».
Ci sono voluti due anni e mezzo, pensava che la vittoria arrivasse prima?
«C’erano state occasioni che, se sfruttate, ci avrebbero potuto dare la vittoria, ma non si è mai verificata una situazione come domenica a Zeltweg, dove la Ducati ha gestito, ha fatto la gara e gli altri hanno subìto».
Dai test di un mese fa tutti pronosticavano la vostra vittoria.
«Gufi ce ne sono tanti, cercavo di ascoltare il meno possibile».
Come ha vissuto quei 28 giri?
«Abbastanza nervoso. Ma la scelta di gomme diverse tra Iannone e Dovizioso mi rendeva sereno, sarebbe stato difficile arrivare assieme all’ultima parte di gara. Abbiamo gestito benissimo, i piloti sono stati molto bravi. Anche Dovi, che pure ha perso, ha fatto una gara fantastica. Di testa ha fatto tutto quel che doveva».
La differenza l’ha fatta la gomma morbida posteriore montata da Iannone prima del via. Pure lei era scettico per la scelta.
«Io venerdì spingevo perché entrambi usassero la morbida, poi c’è stato l’avvertimento della Michelin sui dubbi di tenuta alla distanza. Così, quando dopo il warm up ho visto che anche con la gomma dura avevamo margine sugli altri, ho fatto un passo indietro e lasciato libertà di scelta ai piloti».
Le prime parole di Iannone?
«Non ne ho idea, ricordo solo che mi ha preso in braccio».
Ha baciato la Desmosedici.
«Prima del via io accarezzo sempre le mie moto. Ma il bacio questa volta se lo è meritato tutto».
Cos’è per lei la moto?
«Qualcosa che mi fa ricordare tutte le emozioni, le difficoltà attraversate, le situazioni passate. La moto è la somma di tutti i sacrifici che ho fatto, per me ha un’anima».
È la vittoria più bella?
«In una gara sì».
Completi il podio personale.
«La vittoria di Max Biaggi a Monza 2010 in Superbike e quella di Alvaro Bautista all’Estoril nel 2006: due gare prima aveva vinto il Mondiale 125, facemmo debuttare l’Aprilia RSA e lui dominò».
L’obiettivo di quest’anno era vincere due gare. Ne manca una...
«L’obiettivo era essere competitivi in tutte le gare. E tranne Jerez e Barcellona, dove tutti hanno avuto problemi di gomme, abbiamo dimostrato di esserlo e di essere vicini ai rivali principali. Sono contento, al di là dei pochi punti in classifica».
Tasto dolente. Senza errori pesanti e un po’ di sfortuna...
«Avremmo i punti che ci farebbero stare nelle zone che contano, vicino a Rossi».
Ha provato a convincere Stoner a correre in Austria.
«È evidente che mi sarebbe piaciuto, anzi mi piacerebbe, come al 99% dei tifosi, rivedere Casey in gara. Però lui ha fatto una scelta difficile e va rispettata. Non si può provare a spingerlo per convincerlo, deve sentirselo e solo lui lo può fare».
Vabbè, con Lorenzo 3° ha comunque avuto tre suoi piloti sul podio, tra presente e futuro.
«Mi ha fatto sorridere. Jorge era contento, anche se sperava di essere lui il pilota a riportare la Ducati alla vittoria. Ma già mi aveva detto più volte che ci saremmo riusciti presto, vedeva che siamo competitivi».
Domenica si è tolto gli ultimi dubbi sulla sua scelta futura.
«A Barcellona ne aveva ancora alcuni, sono passati veloci».
Iannone invece finalmente ha rotto il ghiaccio.
«Lo hanno criticato, ma Andrea quando sa di aver sbagliato reagisce sempre, ha il carattere giusto. A me spiace che vada via, come si sarebbe spiaciuto fosse stato Dovi. È stata una delle decisioni più difficili mai prese, Ognuno ha aspetti positivi e qualche criticità da gestire, ma sono entrambi persone splendide che hanno contribuito tanto a rendere il progetto vincente».
Intanto domenica c’è Brno.
«E noi ci saremo, ma non in camper. La pista potrebbe essere favorevole, dipende molto dalle gomme, ma anche a Zeltweg la Michelin ha fatto un ottimo lavoro, pur con scelte tecniche coraggiose, dovendo cambiare al buio dopo i test».
Come si è addormentato domenica?
«Con un bel sorriso stampato sulla faccia».