Luca Calamai, La Gazzetta dello Sport 17/8/2016, 17 agosto 2016
SOUSA, LA LUCE VIOLA – «L’anno scorso nessuno scommetteva su di noi eppure siamo riusciti ad alzare le aspettative
SOUSA, LA LUCE VIOLA – «L’anno scorso nessuno scommetteva su di noi eppure siamo riusciti ad alzare le aspettative. Arrivando a un passo dal sogno. Io ho speso molte energie in campo e fuori dal campo per avere qualcosa in più. Per aiutare la Fiorentina a raggiungere un obiettivo quasi incredibile. Questo mi ha svuotato. Ora ho una lettura più chiara degli avversari e del mercato. Sono più realista di quello che sono stato nel campionato scorso». Paulo Sousa non è triste. E neppure preoccupato. È solo consapevole che lo attende una sfida ancora più complicata. «La luce che avevo e che avevamo tutti negli occhi c’è ancora. Magari è intermittente. Un bel risultato contro la Juve potrebbe riaccenderla totalmente». Quattro giorni al via. Ieri il mercato viola ha avuto un’ufficialità (il mancino Milic dall’Hajduk) e un’improvvisa inversione di rotta. Niente Corluka che ha firmato un nuovo contratto col Lokomotiv e via libera all’ex genoano De Maio (oggi si chiude in prestito di riscatto). Corvino non poteva dare 5 milioni di stipendio al difensore croato. Sousa guarda avanti. Pensa di sfidare sabato i bianconeri con la coppia Kalinic-Rossi; promuove Bernardeschi a uomo bandiera chiedendogli di continuare a correre sulla fascia. «Con Corvino – spiega il tecnico – siamo partiti dall’idea di puntare sul 4-3-3 ma il mercato ha i suoi tempi e alcuni dei nostri elementi base sono arrivati tardi a causa dell’Europeo. Avendo a disposizione tanti attaccanti da due settimane sto lavorando sulle due punte». La Fiorentina vorrebbe rinnovarle subito il contratto. «Il presidente operativo Cognigni, Andrea Della Valle e il direttore Corvino si sono esposti. E ciò mi rende orgoglioso. Poi sappiamo che i risultati possono cambiare tutto. Importante ci sia fiducia reciproca. Il posto in Europa lo possiamo conquistare solo se ci sarà unità d’intenti. E’ bello che Cognigni abbia garantito che non farà valere in maniera unilaterale l’opzione automatica per il rinnovo». Dove può arrivare quest’anno la Fiorentina? «Aspettiamo la fine del mercato poi dovremo essere molto chiari con la città e con i tifosi. Per ripeterci ai livello dello scorso anno dovremo superarci. Altri club si sono rinforzati». Il suo rapporto con i Della Valle? «Frontale, onesto, umile, pieno di riconoscenza. Con Diego Della Valle ho parlato due volte. Avevamo concordato sulla necessità di vederci ancora ma non è stato possibile. Diego è il capofamiglia. È lui che prende le decisioni. Con Andrea e Cognigni ci confrontiamo spesso. E con Corvino ho avuto feeling fin dal primo incontro davanti a un piatto di baccalà». Sabato c’è la Juve. «È stimolante affrontare una squadra che ha tutto per vincere la Champions. Ha la capacità di prevedere e anticipare le mosse di mercato. I risultati sono sotto gli occhi di tutti». Ha sperato per un momento di allenare i bianconeri? «Qualsiasi tecnico spera di lavorare con una squadra che può vincere tutto, ma non ho mai avuto contatti e sono molto felice di lavorare a Firenze». Borja Valero, Badelj e Kalinic resteranno? «Magari hanno avuto proposte importanti. Economiche e tecniche. Però nessuno è distratto». Bernardeschi sognava un campionato da trequartista. «Un anno fa l’ho bloccato quando aveva già la valigia pronta. È bello avere bandiere in un club. Vi anticipo che il piccolo Chiesa, altro talento cresciuto in casa, un giorno sarà il capitano della Fiorentina. Torniamo a Berna. È felice di mettersi a disposizione della squadra senza pensare solo a se stesso. Federico ha qualche difficoltà in più stando spalle alla porta ma può giocare in qualsiasi ruolo. Ha bisogno di campo per fare la differenza».