Alessandro Rigatto, Quattroruote 8/2016, 17 agosto 2016
IN PISTA PER GIOCO
Walt Disney era un grande sostenitore della diffusione di massa dell’automobile. Fin dalle prime strisce a fumetti dedicate a Topolino nel 1930 si vedono vetture coprotagoniste nelle spassose vicende dei cartoon. Non sorprende più di tanto, quindi, che con l’apertura del primo parco-giochi tematico sia stata creata Autopia, un percorso riservato a vetturette dotate di un piccolo motore a scoppio e di carrozzerie aerodinamiche e fantasiose, che i giovani ospiti di Disneyland avrebbero potuto condurre, accompagnati da un adulto. Per sorvegliare il traffico, dato il relativo pericolo che correvano, gli addetti al parco dediti a quest’area venivano compensati con 20 cent supplementari all’ora.
Le auto furono collaudate a lungo prima di essere utilizzate, fin dal giorno dell’apertura del primo Disneyland Park (Tomorrowland), ad Anaheim, California, il 17 luglio 1955. Per far fronte agli urti vennero adottate barre avvolgenti, che però non scongiuravano del tutto i contatti e gli agganci tra veicoli. Lo stile fu rinnovato di anno in anno: le prime MkI vennero rimpiazzate nel 1956 dalle MkII e così via, finché nel 1967 debutto la MkVII, fedele replica delle forme sinuose della coeva Corvette Stingray. Questo modello, realizzato dalla Intermountain Design nello Utah, costava circa 5mila dollari e rimase in servizio fino al 1999.
Dal 2000 i circuiti di tutti i parchi Disneyland vennero ampliati, grazie a una generosa sponsorizzazione della Chevron, e si passò dalla filosofia “monomarca” a una vera e propria gamma di vetture, forse per trattenere più a lungo i bambini in questa attrazione. Dusty, Sparky e Susy erano ispirate, rispettivamente, a una fuoristrada, a un’auto sportiva e al classico Maggiolino e venne previsto anche un breve percorso off-road. Oggi l’attrazione è sponsorizzata dalla Honda e le vetturette sono state da poco ristilizzate. A Orlando (Magic Kingdom) fu invece realizzato un vero e proprio autodromo, dove i ragazzini potevano cimentarsi al volante di automobiline ispirate ai bolidi da Gran Premio. Non a caso l’attrazione fu chiamata Grand Prix Raceway e supportata dalla Goodyear, che forniva i pneumatici di tutte le MkVII. In seguito, lo sviluppo della pista venne a più riprese ridotto per lasciare spazio ad altre attrazioni; nel 1999 fu ribattezzata Tomorrowland Indy Speedway, complice una sponsorizzazione del circuito dell’Indiana, ma le automobiline rimasero le stesse.
A Parigi, infine, Autopia è in funzione dal giorno di apertura, il 12 aprile 1992, e le auto, tre differenti modelli, hanno uno stile rétro: il percorso richiede da sette a nove minuti per essere completato e l’attrazione è sponsorizzata dalla Ford.
Alessandro Rigatto