Stefano Semeraro, La Stampa 17/8/2016, 17 agosto 2016
IL RITORNO DI ILARIA “VI RACCONTO I SEGRETI DI SKY” – [Intervista a Ilaria D’Amico] – Riapre il campionato, ricomincia Sky Calcio Show
IL RITORNO DI ILARIA “VI RACCONTO I SEGRETI DI SKY” – [Intervista a Ilaria D’Amico] – Riapre il campionato, ricomincia Sky Calcio Show. Ad orchestrare lo spettacolo più amato dagli italiani è Ilaria D’Amico, capitana giocatrice di una squadra piena di talento. In uno sport che – dicono – non ha più bandiere, lei si sente la bandiera di Sky? «La bandiera di Sky me la sento cucita addosso, altrimenti non sarebbe stato possibile fare un programma per quasi 15 anni con la stessa passione e lo stesso divertimento». I calciatori sono pieni di scaramanzie. Lei? «Arrivare in studio all’ultimo secondo. Mentre i miei colleghi mi preparano degli scherzi...». Esempio? «Costacurta che grida “ed ecco a voi la – seguono dieci roboanti aggettivi... – Ilaria D’Amico!”. Io entro e non applaude nessuno. Perché lui ha istruito tutti». Adani sa davvero tutto o inventa? «Daniele è il Bagni 3.0. Con Salvatore ho fatto il primo anno, conosceva i mediani dell’Apoel. Credevo inventasse, poi andavo a verificare e aveva ragione lui. Daniele ne è l’evoluzione, enciclopedico ossessivo. Un po’ come Di Marzio, che vive attaccato al cellulare». Marocchi? «Il genero che tutte le mamme sognano, ma anche l’anima feroce di Sky Calcio Show. Tagliente, ma educatissimo. Anche perché attaccare qualcuno tanto per farlo non è nel nostro stile». Di Canio che si occuperà della Premier League? «Il gentleman che non ti aspetti, anche da giocatore in Premier vinse il premio fair play. Ha grande passione e ha il merito di essere rimasto se stesso anche in tv». Da fuori sembra che vi divertiate parecchio. «Dico sempre che ho fatto 13 anni di servizio militare insieme a loro, disciplina e spirito cameratesco. Non mi piace rinunciare alla femminilità, ma evidentemente ho una parte maschile». Comandante Ilaria? «Preferisco capitana. Mi considero una che smista palloni in mezzo al campo». Come Pirlo? «Grazie per il paragone, ma se sono una mediana alla Ligabue o con i piedi buoni devono giudicarlo gli altri». Ci parli dei fuori onda della truppa. «Meriterebbero uno show a parte. Chi per scherzare inizia a urlare “ladri!” quando ancora le squadre si scaldano, chi giura che un centravanti farà 20 gol e quando a metà del ritorno sono solo 2 viene sommerso dagli sfottò». Anche con Gigi Buffon a casa scattano i commenti? «Parliamo pochissimo di calcio. Siamo due molto testardi, andare in contrasto su cose di lavoro sarebbe un inferno». Chi è l’allenatore più difficile da trattare? «Con chi inizi a muso duro spesso poi ti trovi bene. Capello mi diceva che facevo le domande sbagliate, ora è parte della nostra squadra e abbiamo un ottimo rapporto. Sembra burbero, invece è simpaticissimo. Peccato non sia arrivato Bielsa: dopo i siparietti con Mourinho con lui ci saremmo divertiti». Cosa bisogna non fare, occupandosi di calcio in tv? «A Sky è vietato parlare senza immagini. La nostra missione è rendere giustizia allo spettacolo del calcio, mettendo il massimo della tecnologia al servizio del racconto». Quest’anno chi vince il campionato? «Sarà di nuovo una corsa contro la Juve, che però non deve adagiarsi». A Milano sono arrivati i cinesi. «Vediamo se arrivano anche i soldi. Milan e Inter sono obbligate a rifarsi, i piazzamenti non bastano». Fuori dal calcio chi vorrebbe intervistare? «Phelps. Un fenomeno che vince montagne di ori ma fuori dalla piscina sembra viva a modo suo, completamente anarchico. Mi incuriosisce il contrasto». Stefano Semeraro, La Stampa 17/8/2016