Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore 17/8/2016, 17 agosto 2016
ADDIO A GIOVANNI RECORDATI, IL RE DELLA FARMACEUTICA ITALIANA
Per oltre diciassette anni Giovanni Recordati (foto) ha tenuto saldo il timone dell’omonimo gruppo imprimendo quella svolta di internazionalizzazione tanto ambita dal padre Arrigo. Ora, con la sua scomparsa, avvenuta dopo lunga malattia, la guida dell’azienda è passata nelle mani dei due fratelli, Alberto e Andrea. Entrambi impegnati a spendersi per dare ulteriore spinta alla crescita della società.
Il tutto nel segno della continuità, ossia sulla scia di quanto ha fatto e quanto intendeva fare Giovanni?Recordati che approvando il bilancio 2015 ha anche centrato un target a lungo perseguito: il superamento del miliardo di euro di ricavi. Frutto dell’attenta politica di espansione messa in atto dal manager-imprenditore fatta da un mix bilanciato di acquisizioni mirate e crescita interna.
Strategia che Giovanni?Recordati ha sposato fin da subito. Se il padre Arrigo è stato l’artefice dell’addio a Correggio per il trasferimento delle principali attività a Milano, certamente Giovanni ha compiuto il più importante salto dimensionale dando all’azienda in poco più di tre lustri un perimetro più che raddoppiato con il giro d’affari che è balzato dai 356 milioni di euro del 2000 (Giovanni?Recordati ha preso il timone a febbraio del 1999 dopo la scomparsa del padre) al miliardo del 2015 con un primo scorcio del 2016 che ha visto il fatturato attestarsi sui 588 milioni. Il tutto si è tradotto in un forte apprezzamento da parte del mercato.?Recordati è quotata in Borsa dal 1984 e solo nell’ultimo anno è balzata di circa il 23%. Un rally che ha permesso a Giovanni di entrare nella top ten dei più ricchi di Piazza Affari con 3 miliardi di valore della partecipazione.
Giovanni era nato a Bologna il 10 dicembre del 1949, sposato, senza figli, la sua storia professionale è stata fin da subito legata a doppio filo a quella dell’azienda di famiglia: dopo la laurea in Ingegneria chimica al Politecnico di Milano e un master in Management Sciences all’Imperial College di Londra, è entrato nel gruppo già nel 1974, a 25 anni, come ricercatore. Sei anni dopo è diventato direttore centrale di Produzione e nel 1984 vice direttore generale per il Coordinamento operativo e della Ricerca. È stato nominato amministratore delegato nel 1990, con l’incarico di dirigere le attività operative sia delle società italiane che di quelle estere del gruppo. È diventato presidente nel 1999.
Il fratello Alberto, da ieri nuovo numero uno della società, ha voluto ricordarlo così: «Sotto la sua leadership lungimirante il gruppo si è sviluppato in modo significativo, è una dolorosa perdita e un momento molto triste per l’azienda, i suoi dipendenti e collaboratori». L’altro fratello, Andrea, ora amministratore delegato, ha voluto rincuorare mercato e stakeholder: «L’ulteriore crescita del gruppo, in linea con la strategia di sviluppo tracciata dal nostro presidente e seguita durante tutti questi anni, continuerà ad essere perseguita da noi con convinzione e sarà la nostra priorità». L’intera industria farmaceutica ha espresso il proprio dolore per il tragico evento. Lo ha fatto per voce del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi: «Mi unisco, a nome di Farmindustria e dei colleghi delle imprese farmaceutiche, al cordoglio della famiglia per la prematura scomparsa dell’amico Giovanni Recordati, al quale mi legava grande amicizia personale e profonda stima umana e professionale. In questi anni abbiamo tutti avuto modo di apprezzare il suo tratto umano geniale e determinato, sempre pronto ad anticipare i tempi e a scommettere sugli elementi strategici per rimanere competitivi in un settore hi tech come il farmaceutico: ricerca, innovazione e internazionalizzazione». Dello stesso tono il saluto di Diana Bracco, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo: «Un imprenditore di assoluto valore che, raccolto il testimone dal padre, ha saputo sviluppare l’impresa della famiglia, onorando l’Italia in tutto il mondo».
Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore 17/8/2016