ILARIA VENTURI, la Repubblica 17/8/2016, 17 agosto 2016
SCUOLA, LE SABBIE MOBILI DEL CONCORSONE
BOLOGNA.
Più di uno su due non ce l’ha fatta.
Il concorsone degli insegnanti che aveva acceso le speranze di una cattedra fissa gela l’esercito dei precari. Mentre chi sperava nell’assunzione a settembre dovrà attendere il 2017. È il caso dei 600 futuri insegnanti di Italiano alle medie e superiori e dei docenti di Latino e Greco nei licei in Emilia Romagna. Il coordinatore della commissione alza le braccia: «Troppi candidati e non siamo stati messi nelle condizioni di fare i colloqui in tempo per l’avvio della scuola, finiremo a Natale». Lungaggini, che vedono i sindacati di nuovo sul piede di guerra: «Un danno per i candidati». E proteste per la “grande bocciatura” che si è consumata alle prove scritte, dove è passato, secondo il primo dato ufficiale del ministero, il 53% dei candidati.
Continua così la polemica sul concorsone.
Dopo Lazio e Lombardia, scrive Tuttoscuola, anche la Liguria conferma la tendenza alla forte selezione. Per la scuola primaria sono stati ammessi all’orale solo 312 su 1.327 candidati, con 464 cattedre disponibili.
Sempre alla primaria, rimarranno vacanti almeno 424 posti in Lazio e 1.733 in Lombardia. Usb-scuola denuncia bocciature sino al 70% al Sud. In Puglia sono passati in 68 per le 126 cattedre in Lingue; in Filosofia e storia 36 promossi su 95. Ammessi 4 candidati su 7 per Fisica in Basilicata. «Prove improponibili: queste le conseguenze», tuona Annamaria Santoro, Flc-Cgil. Ma il ministro all’Istruzione Stefania Giannini ribadisce: «Percentuali fisiologiche. Il vero problema, che affronteremo, è su come facciamo le abilitazioni, visto che era un concorso per abilitati». Precario rimane anche il sostegno, che ad oggi ha collezionato gli stessi risultati: 47 su cento bocciati. Almeno un posto su tre dei 5.766 a bando rischia di rimanere vacante. Non dappertutto. In Sardegna, alla primaria, vanno all’orale in 69 per 65 posti. Ma le bocciature hanno portato i direttori dei corsi di specializzazione a scrivere al ministro: «Siamo preoccupati per questo esito», commenta Dario Ianes dell’ateneo di Bolzano. In Trentino, dei 29 insegnanti di secondaria specializzati al sostegno dall’Ateneo 11 non hanno passato lo scritto.
«Qualcosa non torna».
ILARIA VENTURI, la Repubblica 17/8/2016