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 2016  agosto 12 Venerdì calendario

CRONOLOGIA MICKEY MOUSE– Mickey Mouse negli Stati Uniti 1919 – In un ufficio pubblicitario di Kansas City il diciottenne Walt Disney stringe amicizia con un coetaneo, il talentuoso disegnatore Ub Iwerks, e insieme si fanno assumere alla Kansas City Film Ad Company, che produce anche rudimentali disegni animati

CRONOLOGIA MICKEY MOUSE– Mickey Mouse negli Stati Uniti 1919 – In un ufficio pubblicitario di Kansas City il diciottenne Walt Disney stringe amicizia con un coetaneo, il talentuoso disegnatore Ub Iwerks, e insieme si fanno assumere alla Kansas City Film Ad Company, che produce anche rudimentali disegni animati. Dal loro sodalizio amicale e professionale, Walt mente creativa e Ub braccio artistico, qualche anno dopo nascerà pure Mickey Mouse. 18 novembre 1928 – Esordio al Colony Theater di New York del cortometraggio sonoro Steamboat Willie, prima apparizione pubblica di Mickey Mouse. L’enorme successo convince subito Disney a sonorizzare e distribuire anche i corti Plane Crazy e The Gallopin’ Gaucho, realizzati in precedenza per il mercato del muto, consolidando così la popolarità del personaggio. 1929 – Il continuo crescente successo presso bambini e adulti convince il King Features Syndicate, la più importante agenzia di distribuzione di comics legata al gruppo editoriale di William Randolph Hearst, a concordare con Disney la realizzazione di una versione a fumetti per la stampa quotidiana. 13 gennaio 1930 – Esordio della striscia giornaliera fumettata in bianco e nero sui quotidiani. La prima storia a continuazione si intitola Lost on a Desert Island: testi di Walt Disney, disegni di Ub Iwerks, inchiostri di Win Smith. aprile 1930 – Iwerks e Smith lasciano Disney, che per i disegni delle strisce giornaliere e le tavole domenicali trova un ottimo sostituto nel giovane proiezionista Floyd Gottfredson, preso inizialmente come tappabuchi temporaneo, ma che rimarrà a disegnare Mickey Mouse per quarantasei anni. 1935 – Con la storia Topolino giornalista, Gottfredson imprime una sterzata epocale alla versione per i quotidiani, accrescendo le dosi di avventura, anche hard boiled secondo la moda del momento, e guidando il personaggio, lungo gli anni Trenta, in quella che si definisce la sua golden age. 1943 – A scrivere i testi delle daily strips arriva lo sceneggiatore Bill Walsh, che crea la figura di un nuovo personaggio: lo strampalato alieno Eta Beta, che in breve supera il topo nelle simpatie del pubblico, tanto da costringerne una prudenziale eliminazione dalle storie. anni ’40 – Si dà il via alle ristampe in comic hook delle storie, raccolte ed edulcorate per il pubblico infantile. 1955 – Il King Features Syndicate decide di interrompere la produzione di storie a puntate avventurose e di tornare alle strip umoristiche autoconclusive. È l’inizio del declino della fortuna del personaggio in terra americana. Topolino in Italia marzo 1930 – Debutto italiano di Topolino sull’Illustrazione del Popolo, supplemento del quotidiano torinese Gazzetta del Popolo. 31 dicembre 1932 – Primo numero del giornale settimanale Topolino, edito a Firenze da Nerbini e diretto da Paolo Lorenzini, alias Collodi nipote. Ma la pubblicazione non ha richiesto i diritti del personaggio e gli agenti americani della Disney ne impongono la sospensione. Per alcuni numeri, finché l’accordo non viene trovato, la testata è modificata in Topo Lino e le storie sono disegnate, malamente imitate, in Italia. 1935 – Arnoldo Mondadori acquista Topolino dai Nerbini. Pubblicherà la testata per oltre cinquant’anni. 1938 – Il ministero della Cultura Popolare fascista vieta la pubblicazione italiana di tutti i filmetti di importazione statunitense, con l’unica significativa eccezione di Topolino, che si dice fosse il personaggio preferito dei figli del Duce. 1943 – La pubblicazione è sospesa per la guerra fino al 1945. aprile 1949 – Il giornale settimanale si trasforma in libretto mensile, 100 pagine di fumetti e rubriche al prezzo di 60 lire, adottando l’innovativo formato che mantiene tuttora. Direttore è Mario Gentilini, che rimarrà saldamente al timone della testata fino al 1980. 1949 – La parodia dantesca L’infemo di Topolino, narrata in endecasillabi da Guido Martina e disegnata dall’illustratore Angelo Bioletto, innesta sul mondo disneyano la tradizione culturale italiana e dà il via alla produzione di analoghe riscritture di famosi testi letterari internazionali, poi raccolte nei volumetti I Classici di Walt Disney. 1952 – La pubblicazione passa alla periodicità quindicinale. E poiché i materiali americani non bastano più, si dà inizio a una produzione autonoma: è la nascita della scuola Disney italiana. I960 – Topolino diventa definitivamente settimanale, aumentando la penetrazione nel costume nazionale. 1988 – Alla Mondadori subentra la Walt Disney Italia, che con un possente rilancio pubblicitario porta la testata a superare il milione di copie vendute, in particolare nei numeri estivi con l’ausilio di gadget allegati. 1993 – La Scuola Disney, laboratorio creativo aziendale diretto dal disegnatore Giovan Battista Carpi, si trasforma e si stabilizza ribattezzandosi Accademia Disney. Vi si formeranno le nuove leve artistiche disneyane nazionali. 1999 – Inaugura la serie bimestrale MM – Mickey Mouse Mystery Magazine, ambizioso progetto che proietta Topolino in ambientazioni hard boiled, rivolte a un pubblico più adulto di quello tipico del settimanale; l’esperimento si interrompe nel 2001. 2002 – Inaugura la serie mensile X-Mickey, ambientata nella dimensione parallela chiamata “Mondo dell’Impossibile”, dalle caratteristiche ambientazioni gotiche; la testata si chiude nel 2004. 2007 – Si insedia alla direzione di Topolino Valentina De Poli, che entra in particolare sintonia con i suoi lettori seguendo il dettato «far sentire i bambini persone speciali e far tornare bambini i grandi». 2013 – L’edizione di Topolino passa dalla Walt Disney Italia alla Panini Comics di Modena e continua a ospitare storie di fattura esclusivamente italiana. Ogni anno solo per il settimanale vengono prodotte circa settemila tavole a fumetti.