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 2016  agosto 15 Lunedì calendario

RAGAZZO NERO UCCISO, MILWAUKEE IN FIAMME

NEW YORK Ore di estrema tensione a Milwaukee, dopo che un poliziotto ha ucciso un afroamericano e alcune centinaia di persone hanno manifestato violentemente, dando fuoco a tre negozi e sparando ripetuti colpi di arma da fuoco per aria. La città del Wisconsin è considerata la più segregata e divisa fra tutte le grandi città americane, una polveriera che può esplodere da un momento all’altro. E quel che è successo sabato sera potrebbe essere un assaggio di problemi ben più grandi.
LO SCONTRO POLITICO
Per di più, nella gestione della crisi sembra stia venendo alla luce la crescente frattura fra lo sceriffo della contea, David Clarke, un sostenitore di Donald Trump, che vuole ricorrere al pugno di ferro e alla Guardia Nazionale per controllare la città, e il sindaco democratico Tom Barrett che invece già ieri mattina aveva dato inizio a una serie di incontri con gli esponenti della comunità nera per la ricerca di soluzioni pacifiche. Rispondendo all’appello del sindaco, le comunità religiose sono andate in strada, ieri, a far pulizia e cercare di riparare ai danni fatti dalla folla rabbiosa della notte precedente, e hanno promesso di tenere fiaccolate pacifiche e preghiere nella notte. Ma il governatore del Wisconsin, Scott Walker, un repubblicano che aveva tentato di correre per la presidenza ed è stato eliminato nei primi mesi delle primarie, sembrava disposto a dare ascolto di più allo sceriffo che al sindaco e ai sacerdoti, e ieri pomeriggio ha messo in stato di preallerta gli uomini della Guardia Nazionale.
Ieri, per la verità, all’avvicinarsi della notte, nessuno nascondeva il timore che nelle file dei manifestanti pacifici ci sarebbero stati i soliti facinorosi, e che le violenze della notte precedente potessero ripetersi. Il sindaco infatti ha lanciato un appello a tutti i genitori: «Tenete i vostri figli a casa, proteggete i vostri ragazzi e le vostre ragazze, se li amate, non fateli uscire». I disordini di sabato notte sono esplosi varie ore dopo che un agente aveva ucciso un 23enne di colore, Sylville Smith. Un’auto della polizia stava pattugliando un quartiere in cui nelle ore precedenti si erano registrate 9 sparatorie e 5 omicidi. Secondo le prime ricostruzioni, la pattuglia ha fermato un’auto con a bordo due giovani di colore. I due sono scesi dall’auto e sono scappati a piedi. Uno è stato preso senza incidenti, l’altro, Smith, che teneva in mano una semiautomatica, è stato ucciso. Secondo il poliziotto che ha sparato, il giovane gli aveva puntato l’arma contro. L’arma è risultata poi parte di un bottino di pistole rubato lo scorso mese di marzo. Lo scontro è avvenuto verso le tre del pomeriggio, e subito i social network sono stati sommersi dalla rabbia. Circa duecento manifestanti hanno causato danni e paura, sparando per aria, capovolgendo auto della polizia dando fuoco a tre negozi.
I PRECEDENTI
Milwaukee è una città che ha conosciuto vari casi di violenza da parte della polizia ai danni di giovani di colore. Il più noto e controverso è stato l’uccisione nel 2014 di Dontre Hamilton, un giovane 31enne di colore, malato di mente e disarmato, ucciso con 14 colpi di pistola dopo una colluttazione corpo a corpo con un agente. Proprio per cercare di arginare questi casi di violenza, e dare al pubblico più fiducia nella polizia, il sindaco ha instituito le body camera per tutti gli agenti. Ma ancora non sappiamo cosa riveli il video dell’uccisione di Sylville Smith.