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 2016  agosto 15 Lunedì calendario

HE ZI, ARGENTO E PROPOSTA DI MATRIMONIO

Lo sport sa esaltare i sentimenti, li mette a nudo, fa saltare i freni inibitori, ti aiuta a saltare il guado e a dire: «sposami». Se n’è avuta la dimostrazione anche ieri, nella famosa piscina Genk, resa famosa per il mistero dell’acqua verde finalmente risolto. E stavolta la scena madre è arrivata da Qin Kai, tuffatore cinese, che si è dichiarato alla medaglia d’argento della gara femminile, la connazionale He Zi. Quel «Ti voglio sposare» ha aperto il rubinetto delle lacrime, che sono scese copiose, mischiando adrenalina post agonistica e tenerezza sentimentale. La proposta in mondovisione ha naturalmente scatenato la curiosità di tutti, e ora resta solo da chiedersi i tempi di realizzazione del matrimonio e magari il luogo della luna di miele (Rio?). Ma è stato il pubblico che si è entusiasmato come se avesse segnato un gol il Brasile di Neymar: grandi applausi e tutti in piedi, una scena che ha riscaldato il cuore.

PRECEDENTE AZZURRO A pensarci bene, nella squadra olimpica italiana, c’è qualcuno che potrebbe raccontarci qualcosa in più sull’argomento. Però mentre scriviamo, Paolo Pizzo è indisponibile: sta tirando nella finale della spada a squadre, magari ce lo racconta domani. Pizzo si è dichiarato in pedana alla pentatleta Lavinia Bonessio. L’episodio è diventato un capitolo della sua autobiografia, «La stoccata vincente», presentato proprio della partenza per Rio.

E nel RUGBY C’è una dichiarazione che è stata però anche un tabù abbattuto. D’altronde questi sono i Giochi che hanno detto sin dal primo momento, la cerimonia d’apertura, il loro no a qualsiasi forma di discriminazione e di pregiudizio. E così è stato il rugby a 7 a precedere i tuffi in queste variazioni sentimentali dal tema agonistico. Sarà pure un’Olimpiade blindata, piena di soldati e di poliziotti che vegliano sui Giochi, con il rischio che la dimensione sentimentale rimanga schiacciata, ma può anche capitare che una volontaria dell’organizzazione, Marjorie, abbia approfittato dell’occasione olimpica per impossessarsi del microfono e dichiarare il suo amore, celebrato con un bacio appassionato a Isadora Cerullo, rugbista brasiliana.

LA CAMICETTA DI LENI Ciò che ieri era nascosto, oggi avviene davanti alle telecamere. Ottant’anni fa, all’olimpiade di Berlino, Leni Riefenstahl, la regista di «Olympia», il mega film sui Giochi hitleriani, perse la testa per Glenn Morris, vincitore del decathlon. Un episodio pieno di romanzo e mistero. Nella sua autobiografia, la Riefenstahl raccontò che a riflettori spenti ma con un mucchio di persone ancora nello stadio, alla fine della cerimonia della premiazione, l’audacia di Morris arrivò fino al punto di aprirle i bottoni della camicetta, senza incontrare la sua opposizione. Solo che la storia durò solo la spazio dei Giochi e poco più. Altri tempi.