Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  agosto 15 Lunedì calendario

GREGORIO E DETTI, INSEPARABILI DA 5 ANNI

Se li incrocerete in vacanza con i capelli biondicci tendenti all’albino, non sarà per effetto di qualche strano virus o di una passeggera moda estiva, ma il risultato dell’ultima scommessa di Greg e Gabriele, i gemelli diversi del 1994, prima della partenza per il Brasile. In ballo, ovviamente, c’erano le medaglie di Rio, attese, inseguite, sognate. In pratica, se Detti fosse salito sul podio nei 400 sl, a Olimpiade finita Paltrinieri si sarebbe ossigenato la chioma, e l’altro avrebbe ricambiato dopo i 1500. Così sia. In due giorni, l’Italia scopre così le emozioni della condivisione di un’amicizia fino al punto più alto, la consacrazione olimpica, prima con la Bacosi e la Cainero e poi col carpigiano e il livornese, maestri di fatica che nel quotidiano confronto in ore e ore di allenamenti traggono linfa e energia per crescere, migliorare, vincere. Perché questo è il bello di Paltrinieri e Detti, il loro essere speciali: in uno sport individuale e individualista e così competitivo, e in un paese come l’Italia dove i pochi fuoriclasse delle piscine hanno sempre cercato e a volte preteso allenatori tutti per sé, la loro amicizia nasce dal sacrificio, dall’ammazzarsi di fatica in acqua per un obiettivo comune sotto la stessa guida tecnica. La scintilla scocca quasi subito, 5 anni fa, quando due diciassettenni dal talento purissimo vengono affidati a Stefano Morini, che tra l’altro di Detti è pure lo zio, e coinvolti nel progetto della costruzione di un gruppo di potenziali grandi mezzofondisti, al Centro Federale di Ostia.

UGUALI E DIVERSI La gioventù, l’ambizione, il legame di parentela di Gabriele potrebbero scatenare invidie, rivalità,e invece, come ricorda il fresco doppio bronzo, «col tempo scopri, capisci e valuti se una persona meriti o meno amicizia. E abbiamo deciso che, sì, ne valeva la pena». A parte l’anno di nascita in comune (Detti è nato il 29 agosto, Paltrinieri il 5 settembre), non potrebbero essere più diversi. Detti è genialoide, caciarone, sempre pronto allo scherzo, pungente come i livornesi sanno essere, Greg è posato, tranquillo, più chiuso. Il punto d’incontro diventa presto la playstation, scenario di sfide memorabili a calcio, dove si impone spesso l’interista Gabriele (l’altro è juventino) e a basket, dove invece Paltrinieri, che adora l’Nba e tifa New York Knicks, è quasi imbattibile. In acqua, però, la filosofia è la stessa: disponibilità alla fatica e voglia costante di migliorarsi, le gare come momento di sfida ma anche come stimolo reciproco. E poi c’è il rispetto, più forte di ogni tensione, quello che porta Greg a rivolgere il primo pensiero all’amico infortunato dopo l’oro mondiale a Kazan l’anno scorso e Detti, ebbro di felicità dopo il bronzo di ieri nei 1500, a rivolgersi con affetto al signore di Olimpia: «Gregorio è un campione. Come me? No, di più. Dedico la medaglia anche a lui. La prima, quella dei 400, è stata bellissima, perché l’ho presa da solo, questa ha un sapore speciale, siamo andati sul podio insieme e solo noi sappiamo quanto lavoro c’è dietro, è un sogno che si realizza, lo volevamo fin dal primo momento in cui ci siamo allenati insieme. Ora mi faccio un mese di vacanze, se il Moro me lo concede». Una dedica ricambiata dal nuovo trionfatore della gara più lunga in vasca: «L’amicizia e il rispetto sono alla base di tutto, abbiamo imparato a conoscerci e volerci bene». E a vincere insieme.