Valerio Piccioni, La Gazzetta dello Sport 15/8/2016, 15 agosto 2016
PALTRINIERI: «ERO QUI SONO PER L’ORO, ORA VOGLIO IL RECORD» – Casa Italia, ora di pranzo. La ragazza di Gregorio Paltrinieri, Letizia, si appoggia teneramente sulle sue spalle mentre lui rivede per la prima volta la gara dell’oro
PALTRINIERI: «ERO QUI SONO PER L’ORO, ORA VOGLIO IL RECORD» – Casa Italia, ora di pranzo. La ragazza di Gregorio Paltrinieri, Letizia, si appoggia teneramente sulle sue spalle mentre lui rivede per la prima volta la gara dell’oro. La mamma Lorena promette un ritorno italiano a colpi di lasagne, il piatto preferito di Greg. Il papà Luca racconta di quanto è successo qualche ora prima a casa, a Carpi: la gara trasmessa sul maxischermo, la festa in piscina, la musica brasiliana, l’arrivo del sindaco nel cuore della notte. Gregorio Paltrinieri, è tutto vero? «Sì, anche se ogni tanto non ci credo. Ma comunque sì, è tutto vero. Ho vinto la medaglia d’oro dei 1500 stile libero all’Olimpiade». Com’è stato il risveglio? «Bellissimo». Devono esserle arrivati diversi messaggi… «Non sono riuscito ad aprire il telefonino. Il messaggio di Renzi? Sono contento che mi abbia visto in tv. Ormai segue tutte le mie gare. E mi scrive sempre». E la medaglia com’è? «Pesantissima». A proposito di peso, se n’è tolto uno grande? «Enorme. Ero venuto qui per vincere l’oro, avrei dato l’anima per non arrivare secondo. Ho curato pure il minimo dettaglio, ma dovevo dimostrarlo al mondo. E mica è facile: sei sicuro di te, però quando entri in piscina e sai che ci sono sette nuotatori che vogliono ammazzarti sportivamente…». E ora come sta? «Centomila volte più rilassato». Ha dedicato la vittoria a se stesso. «Vero. Penso di essermela meritata, il lavoro che ho fatto in questi anni per migliorare la tecnica è stato incredibile. E sono orgoglioso di me. E di essere italiano». Quando ha pensato di aver vinto? «Quando ho toccato dopo 1500 metri. Non volevo distrazioni, dovevo isolare ogni emozione. Fino all’ultimo secondo». A che cosa ha pensato durante quei 14 minuti, 34 secondi e 57 centesimi? «Pensi tanto, ma è difficile capire a che cosa stai pensando, perché sono troppe cose tutte insieme». Usa spesso la parola divertimento: come fa a farla andare d’accordo con la parola fatica? «Nuotare mi è sempre piaciuto, amo nuotare, sin da piccolo l’ho scelto. E continua a piacermi». Perché è innamorato del nuoto? «A me piace tutto ciò che è acqua: piscina, mare, quello che volete. Quel mettere la testa sotto e ritirarla fuori è fantastico. E poi la sensazione di isolamento, di solitudine, a me piace da morire tutto questo». Però andar via di casa a 17 anni non deve essere stato facile. «Io stavo bene a casa, con la mia famiglia, i miei amici. Però per fare il salto di qualità devi essere capace di staccare». Da Carpi al centro federale di Ostia. «L’ambiente ideale». Dove vive con Gabriele Detti, suo compagno di podio. «E’ stato fantastico salire tutte e due sul podio dopo aver condiviso tanti momenti». In che cosa siete diversi? «Io più riflessivo, penso di più alla cose. Lui prende e parte. Dopo la gara abbiamo pure cominciato a parlare in camera, poi siamo morti dalla stanchezza». E ora lo batte questo record del mondo? «Ce l’ho nelle braccia, ma ora no, ora me vado in vacanza». Dove? «Sardegna e Costiera Amalfitana». Non è che dopo quest’abbuffata di felicità, si sentirà un po’ appagato? «Per niente. Ho solo 21 anni, non mi sento sazio, i 1500 metri sono la mia gara, voglio continuare a vincere. Datemi un mese, un mese e mezzo e poi riparto con il Moro (il suo allenatore, Stefano Morini). Questo è solo l’inizio, non è finita qui, state tranquilli». Uscito da qui, da Casa Italia, che cosa fa? «Vado a vedere gli Stati Uniti del basket. Qui a Rio avevo due obiettivi: vincere la medaglia d’oro e godermi almeno una delle loro partite. Ce l’ho fatta in tutti e due». Ultimissima: che cosa si sente di dire in un momento come questo a Federica Pellegrini? «Che è una grandissima del nostro sport. Che non si può giudicare una carriera da una gara che magari non è andata come si sperava. Qualsiasi scelta, dovesse smettere o continuare, dovrà essere rispettata da tutti».