Luca Pagni, la Repubblica 13/8/2016, 13 agosto 2016
UTILI GIU’ PER IL RE DEI CONTAINER
A fine seduta, alla Borsa di Copenaghen i titoli hanno guadagnato il 3,5%. Ma non ci si faccia ingannare: gli investitori finanziari si muovono per strade che non sempre coincidono con le notizie così come appaiono. E queste ultime ci dicono che il gruppo danese Maersk, il numero uno al mondo nel trasporto di container via mare, ha visto i profitti del secondo trimestre crollare dell’89%, attestandosi a 118 milioni di guadagni netti. Il movimento al rialzo delle azioni si spiega, invece, con il fatto che gli investitori hanno gradito i provvedimenti presi dai manager scandinavi per il taglio dei costi e garantire così i dividendi.
La notizia va ben al di là della trimestrale del gruppo danese. Il commercio marittimo, in particolare dei giganti del mare, è sempre un termometro molto preciso dello stato di salute dell’economia mondiale. E il rallentamento dei conti del gruppo Maersk non è un segnale positivo. Molto dipende dalla caduta dei prezzi delle materie prime in tutti i settori in cui il gruppo nordico è più attivo (dai cereali al petrolio). Sicuramente va considerato che in giro per gli oceani ci sono troppi cargo e sempre più grandi: basti pensare che a Panama, due mesi fa, è stato inaugurato il raddoppio del canale proprio per permettere il passaggio dei nuovi colossi del mare.
Ma c’è un terzo elemento che si rivela dietro i conti trimestrali di Maersk: oltre al calo dei prezzi delle materie prime e alla concorrenza, la difficoltà dei “noli marittimi” dipende soprattutto dal rallentamento dell’economia cinese. Le aziende di Pechino, dopo aver invaso il mondo con i loro prodotti, stanno tirando il fiato. Lo rivela anche un altro indicatore tipico del commercio via mare: solo negli ultimi giorni, il Baltic Dry Index, l’indice che misura il costo dei noli marittimi per il trasporto di materie prime non liquide (come derrate agricole, ferro, carbone) ha recuperato dopo essere crollato in primavera ai minimi storici. E se i prezzi dei noleggi sono bassi c’è da star certi che le cose non vanno benissimo per il mondo.