Giulia Costetti, il venerdì 12/8/2016, 12 agosto 2016
BILANCI, LAVORI E POLEMICHE: LA PASSERELLA DOPO CHRISTO
LAGO D’ISEO. Floating Piers: ovvero 220.000 cubi di polietilene e 100.000 mq di tessuto giallo oro. Dei tre km di passerella realizzati dall’artista Christo sul lago d’Iseo ora non rimane praticamente nulla. Ma per vedere lo specchio d’acqua completamente libero si dovrà attendere almeno la fine di ottobre. Oggi una squadra di venticinque operai è ancora impegnata nello smantellamento dei blocchi galleggianti e delle altre componenti dell’opera che «verranno interamente riciclate», precisa l’ingegner Mario Boero che coordina le operazioni. «Niente andrà in discarica. Il tessuto è stato restituito all’azienda fornitrice: verrà lavato e riutilizzato, i cubi verranno tritati in granuli, come erano allo stato di origine, gli ancoraggi di ferro e calcestruzzo saranno riutilizzati per l’edilizia». Impossibile quindi collezionare souvenir, ma nel web non è difficile trovare quadratini di stoffa giallo brillante in vendita: da 10 euro a 700. Per i sindaci del Sebino, Christo è stato un benefattore che ha portato nuovi visitatori in questo angolo di Lombardia. Ma non tutti sono d’accordo con il bilancio positivo: nonostante il riciclo dell’opera e i costi a carico dell’artista, per Dario Balotta di Legambiente l’opera è stata «molto costosa e poco green». Secondo Floating Piers il territorio avrebbe guadagnato 4,2 milioni al giorno, «ma non si considerano i costi ambientali né quelli pubblici» precisa Balotta. «Manca una valutazione del disagio causato alla popolazione locale: i costi della congestione da traffico, dell’inquinamento atmosferico, del rumore e dei rifiuti che un milione di persone hanno prodotto».
(giulia costetti)