Loretta Napoleoni, il venerdì 12/8/2016, 12 agosto 2016
NELLE BANCHE LA NUOVA RAPINA È CIBERNETICA
A febbraio una banda di delinquenti virtuali ha rubato 81 miliardi di dollari alla banca centrale del Bangladesh. Da quando le autorità monetarie di questo Paese hanno denunciato il furto, altre banche hanno ammesso di essere state derubate. Si è scoperto così che in una banca commerciale dell’Ecuador sono stati rubati in rete 12 miliardi di dollari e nel Vietnam un tentativo di trasferire 1,1 milioni di dollari è stato miracolosamente sventato. I rapinatori cibernetici usano lo stesso sistema di messaggeria Swift che processa gran parte dei trasferimenti bancari mondiali. Swift, che ha rimpiazzato la messaggeria bancaria via telex, viene usato da undicimila membri tra cui banche centrali e commerciali, agenti di cambio, multinazionali e così via in più di 200 nazioni.
Tanto per avere un’idea del ruolo chiave che Swift riveste nelle transazioni monetarie, ogni giorno il sistema di messaggeria processa 27,5 milioni di messaggi contenenti istruzioni di trasferimenti che vengono poi realizzati dalle banche.
Secondo gli investigatori, la pista cibernetica dei rapinatori porta alla Corea del Nord che nel dicembre 2014 venne accusata dagli Stati Uniti di aver rapinato la Sony. Se questi sospetti fossero fondati, arrestare i rapinatori non sarà semplice. Ma anche se ci si riuscisse, rimane il problema di come difendersi dagli hacker nel ciberspazio.
Nel caso specifico della rapina in Bangladesh, a gennaio i rapinatori avevano inserito nel sistema della banca un software che ha copiato i codici bancari. Un mese dopo sono stati usati per trasferire un miliardo di dollari. Fortunatamente, dopo i primi 81 milioni la messaggeria Swift ha bloccato le restanti transazioni perché reputate sospette. Troppo tardi per recuperare quanto già trasferito!