VARIE 8/8/2016, 8 agosto 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - COMO, VENTIMIGLIA E ALTRI LUOGHI DELL’IMMIGRAZIONE REPUBBLICA.IT La soluzione per Ventimiglia, dove i migranti continuano ad arrivare da tutta Italia per passare il confine, ma vengono respinti dalla Francia? “Intensificheremo le operazioni di decompressione per alleggerire la pressione, prendendo le persone e portandole da un’altra parte”: è quanto ha affermato il capo della polizia, il prefetto Franco Gabrielli, oggi in visita in Liguria per discutere dei colleghi della situazione
APPUNTI PER GAZZETTA - COMO, VENTIMIGLIA E ALTRI LUOGHI DELL’IMMIGRAZIONE REPUBBLICA.IT La soluzione per Ventimiglia, dove i migranti continuano ad arrivare da tutta Italia per passare il confine, ma vengono respinti dalla Francia? “Intensificheremo le operazioni di decompressione per alleggerire la pressione, prendendo le persone e portandole da un’altra parte”: è quanto ha affermato il capo della polizia, il prefetto Franco Gabrielli, oggi in visita in Liguria per discutere dei colleghi della situazione. E per rendere omaggio alla salma di Diego Turra, l’agente di 52 anni morto per un infarto durante gli scontri con gli attivisti No Borders sabato sera. Guarda il Fb Live "Rilevo, con tutte le difficoltà di questi mesi – prosegue Gabrielli dalla questura di Imperia - la situazione è stata mantenuta a livelli non negativi. Soprattutto se confrontiamo la situazione con un anno fa. I migranti non vogliono rimanere in Italia. I percorsi migratori prescindono dalle volontà degli stati. A noi è richiesto di gestire il pronto soccorso". La preoccupazione che tra gli immigrati possano arrivare anche terroristi? "Ad oggi questo tanto sbandierato parallelismo tra flussi migratori e rischio terrorismo è quanto meno ardito – continua il capo della polizia - Ovviamente non bisogna cadere nell’errore opposto di una sottovalutazione. Gli apparati di intelligence servono proprio a questo". Poi spiega che contro il movimento No Borders, gli attivisti che protestano accanto ai migranti per l’apertura delle frontiere, non c’è rabbia per quanto successo, ma l’attenzione per le loro contestazioni rimane alta: "Non abbiamo rabbia nei confronti di nessuno. Certamente addebitare ai No Border la morte del nostro collega credo sia poco serio". “I no border non sono il Daesh, ma anche certe manifestazioni non aiutano. Non abbiamo rabbia nei confronti di nessuno: addebitare la morte del nostro collega ai no border è un esercizio poco serio. Ai professionisti dell’agitazione posso dire che sono motivo di complicazione della vita di questi disgraziati. Gestiremo la situazione secondo il codice penale e di procedura penale". SARZANINI SUL CORRIERE DI STAMATTINA Potrebbe esserci una strategia dietro il continuo arrivo di migranti a Ventimiglia. Le verifiche effettuate dalla polizia sull’aumento delle presenze nell’area del valico con la Francia fanno emergere un flusso che dalla Sicilia porta direttamente in Liguria. Anche per questo si è deciso di intensificare i controlli, e soprattutto la vigilanza, in tutta la zona dove ormai da oltre un mese stazionano gli stranieri. E di farlo con pattuglie miste italo-francesi proprio per poter garantire un maggiore controllo del territorio con un sistema simile a quello applicato per i tifosi in occasione delle partite ad alto rischio. Il rischio è che la situazione possa degenerare, soprattutto dopo la decisione della Svizzera di applicare le norme sui respingimenti che di fatto stringe l’Italia in una morsa, visto che l’Austria ha già da tempo sospeso il trattato di Schengen. Cento uomini al giorno Tra gli stranieri accampati sugli scogli — molti sono sudanesi — c’è chi avrebbe addirittura ammesso di aver ricevuto il suggerimento di dirigersi direttamente alla frontiera con la rassicurazione che non ci sarebbero stati problemi per attraversarla. Le indagini avviate riguardano sia i terminali delle organizzazioni criminali che gestiscono gli spostamenti di chi ha pagato per arrivare in Italia e spesso per raggiungere altri Stati dell’Europa, sia i «No borders» che avrebbero deciso di sfruttare questi movimenti proprio per la loro protesta. Il potenziamento del dispositivo di sicurezza prevede anche un incremento dell’attività di prevenzione antiterrorismo. I responsabili dell’ordine pubblico hanno pianificato un presidio di 100 agenti al giorno, che ieri sono diventati 200 in occasione della prevista manifestazione dei «No borders». Il doppio filtraggio Uno spiegamento eccezionale nel timore che la situazione possa all’improvviso degenerare, ma anche che l’affollamento possa consentire a qualcuno determinato a compiere un’azione eclatante di mescolarsi tra la folla e poi agire. Un’eventualità che si è dimostrata più che possibile analizzando il video girato il 4 ottobre 2015 che mostrava l’attentatore di Nizza Mohamed Lahaouiej Bouhlel mentre protesta insieme ad altri migranti nel corso di una manifestazione organizzata proprio dai «No borders». Del resto sono state proprio le indagini sulla strage della Promenade ad aver dimostrato i continui passaggi dello stesso Bouhlel e dei suoi presunti complici tra la Francia e l’Italia. I poliziotti italiani e francesi si muovono dunque in maniera coordinata. Il sistema applicato è quello del doppio filtraggio, che prevede un primo controllo nelle stazioni dove i manifestanti e i migranti arrivano. E una seconda verifica prima che si avvicinino all’area del confine. Alcuni riescono a passare la frontiera a bordo dei treni che vanno verso nord e poi tornano indietro a piedi o in macchina proprio nella speranza di sfuggire all’identificazione. Ma sono davvero pochi quelli che riescono nell’impresa. Altri arrivano direttamente in pullman o in auto. shadow carousel Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Tensione a Ventimiglia tra proteste dei No Borders e fughe di migranti Prev Next La protesta violenta Una segnalazione ha consentito domenica di bloccare tredici persone (tra cui due italiani) che si accingevano a partecipare alla protesta. I sei fermati (cinque francesi e un’italiana) armati di mazze e armi da taglio facevano parte proprio di questo gruppo. Ieri la manifestazione è stata sospesa, la sensazione dei responsabili della sicurezza è che l’emergenza sia però tutt’altro che conclusa. Anche perché la chiusura di tutti i valichi che consentono il transito verso i Paesi del Nord sta facendo salire la tensione tra quei migranti che avevano ricevuto l’assicurazione di poter raggiungere i propri parenti fuori dall’Italia. Accade a Ventimiglia, ma accade anche a Como e nelle zone vicine con una tensione che cresce di ora in ora. La polizia sta organizzando «sfollamenti» di 50 migranti al giorno — soprattutto quelli che vengono «riconsegnati» dalle autorità francesi — in modo da trasferirli al Sud in attesa del rimpatrio o reinserirli nel circuito dell’accoglienza. Con un impegno straordinario che alla fine coinvolge migliaia di agenti. AGENZIE (ANSA) - CASERTA, 8 AGO - Ha risposto alle domande del Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 41enne tunisino Mohamed Kamel Edine Khemiri, arrestato venerdì dai carabinieri del Ros perché ritenuto a capo di un’associazione che avrebbe fornito a numerosi stranieri permessi di soggiorno sulla base di documenti falsi, compresi matrimoni fittizi e falsi contratti di lavoro. L’uomo, che ha parzialmente ammesso il traffico di documenti, è indagato anche dalla Procura di Napoli per terrorismo internazionale, in quanto considerato vicino all’Isis, soprattutto a causa del suo attivismo sui social network. È proprio sui social che oltre a esaltare gli attentati dei terroristi dello Stato Islamico, ha fatto propaganda antisemita: per tale contestazione la Procura antiterrorismo partenopea ha emesso avviso di conclusione indagini e Khemiri ha ora venti giorni per decidere se rendere interrogatorio o attendere la probabile richiesta di rinvio a giudizio. L’uomo, che per gli inquirenti era pronto a diventare un «jihadista solitario», viveva al piano superiore della moschea di San Marcellino, la più grande del Casertano. Con Khemiri, sono stati sentiti anche gli altri indagati, quattro dei quali arrestati con Khemiri nel blitz di venerdì; anche loro avrebbero fatto parziali ammissioni sul giro di documenti falsi messo in piedi per fornire permessi di soggiorno, ognuno dei quali costava ai beneficiari 600 euro. Ventimiglia: Toti; 500 migranti, solo 100 hanno diritto Governatore Liguria, disposti a discutere su Cie in Liguria (ANSA) - GENOVA, 8 AGO - «Ieri nel centro della Croce Rossa per migranti a Ventimiglia hanno dormito 500 persone e di queste solo 100 avevano titolo per farlo essendo richiedenti asilo o in atteso del titolo di profugo. Le altre non devono restare in Italia». Lo ha detto il governatore della Liguria Giovanni Toti intervistato da La7. «Il problema si risolve solo con politiche nazionali diverse, il sistema così non funziona se chi sbarca in Italia non viene identificato. Noi come Regione non abbiamo purtroppo nessun titolo per intervenire nelle politiche dell’immigrazione e dell’ordine pubblico - ha aggiunto Toti -. Possiamo solo dare assistenza sanitaria con la Asl. Siamo disposti a discutere se sia necessario un Cie anche in Liguria». (ANSA). CE 08-AGO-16 13:29 NNNN TOP Migranti, Gabrielli: Dire che portano terrorismo è ardito Roma, 8 ago. (LaPresse) - Il «tanto sbandierato e tanto rappresentato parallelismo» tra flussi migratori e terrorismo è un «parallelo quanto meno ardito, ma non bisogna cadere nell’errore opposto», e sottovalutarlo. Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, in visita a Ventimiglia. mbb 081555 Ago 2016 Roma, 8 ago. (LaPresse) - Il capo della Polizia ha ammesso che si tratta di una «preoccupazione legittima». Ma «ad oggi, tutto quello che è stato posto in essere ha garantito al Paese una condizione di sicurezza - ha spiegato Gabrielli incontrando i cronisti -. Come viene ricordato dal ministro, comunque, non esiste il rischio zero». «Gli sforzi che gli apparati hanno fatto stanno comunque conseguendo risultati», ha sottolineato. mbb 081604 Ago 2016 ++ Ventimiglia: Gabrielli, portare migranti altrove ++ Capo polizia, per ridurre tensione che durerà tutta estate (ANSA) - GENOVA, 8 AGO - «Dobbiamo decomprimere la situazione a Ventimiglia e c’è un solo modo per farlo: prendere queste persone e portarle da un’altra parte». Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli a Imperia riguardo la situazione a Ventimiglia. «La situazione è grave ma non tragica - ha aggiunto -. Credo che lo sforzo durerà almeno fino alla fine dell’estate. Per quanto offriamo alternative di accoglienza loro vogliono passare la frontiera. Dall’altra parte la disponibilità non c’è e dobbiamo perciò gestire questa situazione di stallo». (ANSA). L05-CE 08-AGO-16 16:52 NNNN Gabrielli: Poco serio addebitare ai No Borders morte sovrintendente Turra Roma, 8 ago. (LaPresse) - «Credo che (sulla morte del sovrintendente Diego Turra, deceduto per infarto a Ventimiglia), addebitarla ai No Borders sia un esercizio poco serio». Lo ha detto Franco Gabrielli, il capo della Polizia, in visita a Ventimiglia. mbb 081559 Ago 2016 Migranti fanno vino Sciacchetra’ a 5 Terre. Lega Nord critica `Italiani discriminati´. Produttori, non vengono e non fanno cor (ANSA) - GENOVA, 8 AGO - «Il nostro territorio è faticoso, non tutti sono disposti a sacrificarsi». Così il presidente del consorzio produttori Sciacchetra’ delle Cinque Terre, Heydi Bonanini, ha risposto alla consigliere regionale Stefania Pucciarelli (Lega Nord), la quale, commentando la notizia che da settembre i migranti della Caritas spezzina collaboreranno alla produzione di Sciacchetra’ alle Cinque Terre tramite una cooperativa, ha chiesto perché non fossero coinvolti giovani spezzini o liguri. «Perché dobbiamo discriminare i nostri ragazzi e privilegiare quelli stranieri?» ha scritto Pucciarelli. «In realtà coinvolgiamo sia migranti sia persone italiane con problemi economici. Ma al primo corso che avevamo organizzato - quello per ricostruire i muretti a secco - su sei posti destinati agli italiani abbiamo avuto solo tre richieste», ha spiegato Bonanini. Previsti percorsi preferenziali anche per i giovani che escono dalle scuole di agraria. Ma, dice Bonanini, spesso poi le scelte diventano altre. «Avere dipendenti italiani sarebbe anche più semplice dal punto di vista della comunicazione all’inizio - conclude il presidente -. Ma questa è la realtà che viviamo alle Cinque Terre». (ANSA). CE 08-AGO-16 17:34 NNNN COMO Migranti: centinaia in stazione Como, presidio sanitario Regione = (AGI) - Milano, 8 ago. - Dopo la `stretta´ data dalla Polizia di frontiera Svizzera al confine con l’Italia, aumenta di giorno in giorno il numero di migranti diretti verso il Nord Europa che rimangono bloccati a Como. Alla stazione della città lariana si è quindi formato una sorta di accampamento con almeno, secondo i dati della Caritas, 500 persone con molte donne e bambini. «A fronte dell’emergenza umanitaria a cui stiamo assistendo in questi giorni, Regione Lombardia si è immediatamente mobilitata e da questa mattina ha attivato presso la stazione di Como San Giovanni il presidio sanitario mobile, per offrire l’assistenza medica a tutti gli immigrati che, dallo scorso mese di luglio, sono presenti nei pressi dello scalo ferroviario». Ha spiegato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Il presidio sarà attivo tutti i giorni, dalle 8 alle 10, e la sera, dalle 20.30 alle 22.30 ma già questa mattina l’orario è stato prorogato fino alle 11, per esaurire tutte le visite. All’interno del presidio sono in servizio 2 operatori dell’Ats Insubria, più 2 infermieri e 1 medico della Croce Rossa. L’ordine dei medici ha già annunciato la possibilità di impiego di circa 25 medici volontari. «Il funzionamento del presidio - ha aggiunto l’assessore - è garantito dal coordinamento dell’Ats Insubria, in collaborazione con l’Ordine dei Medici, l’Ordine dei Farmacisti, per il sostegno diretto all’unità mobile, e i referenti Ipavsi (Federazione dei Collegi degli infermieri) che hanno informato della disponibilità di loro personale volontario. Per quanto riguarda la formazione dei volontari che attualmente stanno prestando assistenza non sanitaria all’interno della zona - ha concluso Gallera -, mi è stato assicurato che si tratta di personale della Croce Rossa, coordinato dalla sezione di Como, già in possesso di una formazione di base, per il quale verrà approntato, in questi giorni, un ulteriore percorso specifico». (AGI) Mi2 Migranti: Como; Maroni, vanno rimandati a casa loro (V.’Migranti: Como; Ln, no profughi in...’ delle 15.05) (ANSA) - MILANO, 8 AGO - I circa 500 profughi che adesso sono assiepati alla stazione di Como «vanno rimandati a casa loro» secondo il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, che dà ragione al deputato leghista Nicola Molteni. «Questi `profughi´ non sono profughi, sono clandestini: secondo le regole europee e la Legge Bossi-Fini - ha scritto Maroni su Facebook - non hanno diritto a stare da noi. E allora vanno rimandati a casa loro, altro che accoglierli. Governo sveglia».(ANSA). MF 08-AGO-16 17:07 NNNN MIGRANTI. CIRCA 11 MILA TRANSITATI DALL’HOTSPOT DI MILO La struttura in provincia di Trapani e’ stata aperta lo scorso dicembre. Attualmente i migranti presenti sono 370, tra loro ci sono 60 minori stranieri non accompaganti. Il prefetto Falco: «Il sistema anche se con grande fatica regge» (RED.SOC.) TRAPANI - Famiglie, giovani uomini soli, donne con bambini molto piccoli: arriva a circa 11 mila il numero dei migranti accolti solo per pochi giorni all’interno dell’hotspot di Milo (Trapani) dall’ apertura avvenuta lo scorso dicembre. Numeri che testimoniano - come conferma il prefetto di Trapani Leopoldo Falco - che anche in questi mesi piu’ caldi, tutte le realta’ organizzative nazionali ed internazionali riescono a lavorare in piena sinergia. Il fotosegnalamento avviene con la rilevazione delle impronte digitali, operazione che richiede circa 12 minuti e che puo’ essere fatta solo con la piena collaborazione dell’interessato. Nell’hotspot ci sono cinque postazioni ad hoc. Tutta l’operazione del fotosegnalamento generalmente avviene il giorno dopo l’arrivo al porto. Di recente sono arrivati circa 900 migranti, in seguito a due sbarchi, rispettivamente a Palermo e a Trapani: vengono da Africa sub-sahariana, Siria e Bangladesh. Poiche’ tutti i 28 Cas trapanesi, che hanno una capienza complessiva di circa 2 mila posti, sono gia’ pieni, i richiedenti asilo vengono trasferiti nei centri di altre regioni italiane. «Nonostante siamo a pieno regime per quanto concerne il flusso migratorio, tutto il sistema sta reggendo bene con un transito di entrata e di uscita senza sosta - sottolinea il prefetto Leopoldo Falco -. Abbiamo potuto finora garantire questi numeri perche’ tutto si sta svolgendo in un clima di collaborazione reciproca tra operatori delle diverse organizzazioni umanitarie nazionali ed internazionali, forze dell’ordine e interessati. L’impegno di tutte le risorse umane preposte all’accoglienza, all’informativa, all’assistenza medica e alla identificazione ha, infatti, dei ritmi molto elevati, continui e costanti. E’ abbastanza difficile riuscire a contenere il numero delle presenze ad un massimo di 400 ma riusciamo a farcela, anche se con grande fatica. Tutto e’ diventato ormai come una vera e propria catena di montaggio finalizzata, esclusivamente, a rispondere ai bisogni primari degli ospiti». «L’hotspot ci ha cambiato la vita anche sul piano della prima assistenza - prosegue il prefetto - perche’ mentre prima i migranti stavano tante ore al porto adesso le operazioni di sbarco si sono notevolmente snellite e gran parte del lavoro, certamente con una qualita’ diversa, viene fatto dentro la struttura». Fino allo scorso mercoledi’ c’erano circa 550 presenze mentre attualmente, sono rimasti in 370 dopo il rimpatrio di 25 tunisini, il trasferimento di qualche minore e il trasferimento di altri 150 in Lombardia, Molise e Basilicata. Inoltre 150 profughi sono stati trasferiti da Trapani a Palermo perche’ la struttura trapanese non era in grado di accoglierli tutti. Tra le situazioni da evidenziare, secondo le testimonianze raccolte dagli operatori della nave umanitaria «Dignity I» dell’associazione «Medici senza Frontiere» sbarcata a Trapani mercoledi’ scorso, ci sono le condizioni di permanenza in Libia per i migranti che vogliono partire verso l’Europa che sono sempre piu’ drammatiche. Crescono, infatti, in tutti i porti di sbarco, i casi di migranti ospedalizzati perche’ purtroppo con evidenti segni di percosse, torture e fratture multiple. Sempre secondo quanto riferito dagli operatori di Msf anche le donne in gravidanza riescono a raccontare in alcuni casi agli operatori umanitari le violenze subite. Tra le 370 presenze in hotspot, attualmente, rimangono anche 60 minori stranieri non accompagnati per i quali, poiche’ quasi tutte le comunita’ sono numericamente al completo, non sara’ facile trovare una destinazione in tempi rapidi. Sui minori e il loro inserimento e trasferimento all’interno di strutture idonee dovrebbe partire, si spera in tempi brevi, la possibilita’ da parte delle prefetture di aprire centri dedicati ai minori come viene fatto attualmente per gli adulti. L’auspicio naturalmente e’ quello che la presenza dei minori stranieri in Sicilia che, attualmente e’ la piu’ alta d’Italia, diminuisca attraverso proprio la distribuzione per quote in altre regioni. L’Isola potrebbe in questo caso riuscire a prendere una boccata d’ossigeno su questa emergenza. Sara’, comunque, cura del ministero sollecitare tutti i prefetti d’Italia ad essere operativi in questo senso. Per la prima volta, nello sbarco di Palermo di domenica scorsa, intanto, 32 minori, sono stati trasferiti a Bologna, in attuazione, si presume, delle nuove disposizioni volute dal prefetto Morcone proprio sulla ridistribuzione territoriale dei minori stranieri non accompagnati. (set) (www.redattoresociale.it) MIGRANTI. ALFANO: DEVASTANTE SE LA TURCHIA APRE I CANCELLI (DIRE) Roma, 8 ago. - «Sul confine di Ventimiglia, anche su quel varco italo- francese, ci giochiamo l’ Europa. E noi lo stiamo gestendo con la massima efficienza possibile, in una fase di vera emergenza sul fronte immigrazione. Stiamo salvando Schengen e dunque l’ Unione». Lo dice il ministro dell’interno Angelino Alfano a Repubblica. Alle critiche, in particolare da destra, il titolare del Viminale replica a muso duro: «Deve essere chiaro a tutti: se Ventimiglia non e’ diventata fin qui una Calais italiana lo si deve al fatto che abbiamo realizzato controlli ferroviari, e non solo quelli, in grado di ridurre anziche’ incrementare il flusso. E contemporaneamente abbiamo smistato in altri centri i migranti che li’ pressavano. I dati parlano chiaro». A proposito dei no borders, Alfano spiega che «gli scontri avvenuti sono la prova che ci sono organizzazioni che nulla hanno a che fare con i migranti e che hanno tutto l’ interesse a strumentalizzare l’ emergenza per fini politici se non eversivi. E con questi soggetti abbiamo utilizzato le maniere forti, denunciando anche No Borders. Anche stavolta grazie ai servizi di controllo preventivo abbiamo fermato persone trovate in possesso di armi improprie. Non ci sara’ alcuna indulgenza nei confronti di chi strumentalizza la migrazione. Le opposizioni fanno il loro mestiere. La verita’ e’ un’ altra: che fin qui noi non abbiamo avuto i problemi che hanno avuto i francesi e gli inglesi a Calais. Il sistema fin qui ha funzionato». Alfano non nasconde la sua preoccupazione a proposito della situazione in Turchia. «È chiaro che se la Turchia aprisse i cancelli sarebbe qualcosa di devastante per l’ Europa tutta. L’ attenzione internazionale e l’ allerta devono essere alte. Dal 2015 ad oggi abbiamo controllato 344 navi per tenere sotto osservazione i flussi su una rotta di potenziale interesse per i foreign fighters. Le evoluzioni turche sono preoccupanti perche’ li’ come altrove la migrazione diventa una formidabile arma di pressione anche nelle relazioni diplomatiche. E la Turchia di profughi sul suo territorio ne conta a milioni. Detto questo, Erdogan ricordi i diritti umani, ma noi ricordiamo cosa e’ stato delle primavere arabe, quando si e’ ritenuto che cacciando chi governava alcuni paesi, tra i quali la Libia, sarebbero arrivati democrazia e tempi migliori».