di Paola Zanca, il Fatto Quotidiano 5/8/2016, 5 agosto 2016
SENSI VUOLE “MENARE” DI BATTISTA. MA SBAGLIA CHAT
Agosto è arrivato, Matteo Renzi è volato a Rio e anche per Filippo Sensi, il suo infaticabile portavoce, è arrivato il momento di andare in vacanza. Ne ha bisogno. Lui continua a voler mantenere il livello di performance a cui ci ha abituati. Alle 8 di mattina, è già lì che twitta e posta il video con “il punto stampa” del premier in trasferta olimpica “a Casa Italia”. Ma la calura gioca brutti colpi pure a lui, che un’ora dopo è costretto a correggersi: “No, non era a Casa Italia, ma al villaggio degli atleti, scusate”. Poco male, direte: ha fatto confusione. Eppure a Sensi, quella imprecisione da niente deve aver fatto riaffiorare la mezz’ora di panico che aveva smaltito la sera prima. Lì sì che la stanchezza gli ha dato alla testa.
Mettetevi nei suoi panni. Sono passate da poco le 21, è mercoledì sera, Sensi si concede una serata di relax, per una volta tanto senza Matteo vicino. Sì, in Vigilanza si stanno scannando, ma tant’è, alla Rai è già tutto deciso. Sensi prende il telefono e digita un messaggio che suona più o meno così: “Proviamo a menare Di Battista sul discorso della Libia ricordandogli l’Isis”. Invio. Non sappiamo dopo quanti secondi abbia realizzato: quel testo è finito nella chat a cui sono iscritti una quarantina di giornalisti delle agenzie di stampa. Nessuno risponde. Tutti si domandano se il portavoce di Palazzo Chigi abbia inaugurato una nuova frontiera della comunicazione, quella in cui si “mena”. Alla fine è lui a rompere il silenzio: “Scusate – scrive all’incirca – per errore ho copiato e incollato qui il messaggio di un parlamentare”. Se la toppa sia peggio del buco, valutate voi. Se invece per ipotesi – ci consenta, Sensi – quel messaggio fosse indirizzato a un’altra chat, magari quella in comune con i suoi colleghi comunicatori, si consiglia ulteriore riposo. Per “menare” bisogna essere lucidi. Buone vacanze.
di Paola Zanca, il Fatto Quotidiano 5/8/2016