Antonella Piperno, Panorama 4/8/2016, 4 agosto 2016
«NON SONO UNA LOLLO DA SPREMERE»
Più amaro del monicelliano Parenti serpenti. Più avvincente di una soap opera, se solo di tv si trattasse e non di dolori e rancori veri. E con un valore aggiunto, visto che la star assoluta è un mito del cinema italiano come Gina Lollobrigida: «La mia ex nuora sfrattata dalla dependance della mia villa forse crede di essere stata sposata con me. Ma è ora di uscire da questo equivoco. E che vada a lavorare seriamente».
Potrebbe essere il soggetto di un film la triste vicenda familiar-giudiziaria che sta vivendo la «Bersagliera», 89 anni portati con baldanza, protagonista di un’infinità di film e perfino di un neologismo, «lollobrigidienne», che in Francia indica le donne tutte curve. «Ma adesso parlo io» dice in un’intervista esclusiva a Panorama. «Sono stufa di questa telenovela tragicomica: non ho mai interpretato niente del genere, neanche al cinema».
Forte come una roccia, la Bersagliera non ha digerito in particolare un editoriale di Aldo Grasso sul Corriere della Sera in cui il critico, riferendosi alla sua ultima vicenda familiare in tribunale, la definisce «perdente», contrapponendola alla rivale storica Sophia Loren, «vincente» in quanto appena insignita della cittadinanza onoraria a Napoli. Rivalità a parte («Io e Sophia siamo soprattutto due persone diverse: io attrice-fotografa-scultrice, lei dedita a cinema e pubblicità») la Lollo è convinta: «Ci sono persone molto ansiose di metter mano al mio patrimonio». Ma pare dovranno aspettare un bel po’, anche per la quota legittima riservata comunque agli eredi: «Mia zia Chelidonia se n’è andata a 112 anni. E oltre alle alle mie fotografie e alle mie sculture contemporanee (l’artista ha esposto anche al Puskin di Mosca e in tanti altri musei internazionali, ndr) ho ancora molti progetti: due autobiografie, una delle quali con le mie creazioni fotografiche. E un libro con le copertine che mi sono state dedicate in Italia e nel mondo: sono oltre seimila».
Amareggiata da chi l’ha dipinta come «una strega cattiva che butta fuori di casa nipote e nuora» l’icona che ha rappresentato il cinema italiano nel mondo, in un caldo pomeriggio di fine luglio si è vestita dalla testa ai piedi (stivaletti e borsa compresi) di un bel rosso fuoco che la dice tutta sul suo stato d’animo per raccontare la sua verità nello studio romano dell’avvocato Fabrizio Siggia.
Gina Lollobrigida racconta un’intricata vicenda, dove s’incrociano tre cause e sei personaggi quasi pirandelliani. Oltre alla Lollo, suo figlio Andrea Milko Skofic, 59 anni, che ha tentato vanamente di metterla giuridicamente sotto tutela; l’ex nuora Maria Grazia Fantasia, giornalista; il loro figlio Dimitri, 22 anni; il manager della Lollo Andrea Piazzolla, 28 anni; e il sedicente marito spagnolo Francisco Javier Rigau, 56 anni, che è alla sbarra al Tribunale di Roma (l’udienza è fissata per il 19 settembre) con l’accusa di truffa
e falso per aver estorto con l’inganno alla Lollo una firma per il matrimonio per procura, dopo che lei, inizialmente propensa a sposarlo, aveva cambiato idea. «Mi tirai indietro, ma lui riuscì a ingannare anche la mia notaia con quei fogli in spagnolo da firmare...». Quel matrimonio a sua insaputa «non è mai stato trascritto nel registro civile e quindi non è valido» precisa l’avvocato Siggia.
Ma la trama dell’ultimo film ruota attorno a una casa contesa, la dépendance della villa sull’Appia antica dove vive la Lollo (proprietaria anche di una casa a Montecarlo, dove ha fissato la sua residenza ufficiale, e di uno studio-laboratorio per le sue sculture a Pietrasanta, in provincia di Lucca). In quella dépendance con due stanze e salotto a 40 metri da casa sua vent’anni fa sono andati a vivere, in comodato d’uso (con un contratto rin¬novabile annualmente) il figlio Andrea Milko e la moglie Maria Grazia.Dopo la loro separazione nel 2009, ci sono rimasti la nuora con suo figlio Dimitri mentre il figlio della Lollo si è trasferito a Montpellier, dove lavora al Consiglio europeo per un progetto sulla nutrizione.
La cronaca nuda e cruda riporta che il prossimo 10 ottobre è previsto l’uso della forza pubblica per dare esecuzione allo sfratto (già programmato per lo scorso 12 luglio e rinviato, quando già c’era una schiera di cameramen pronti a immortalare il piccolo esodo familiare) cui ha dato il via il manager Piazzolla, che è amministratore della «Vissi d’arte», società proprietaria dell’immobile che fa capo alla Lollo, puntando a metterlo a reddito con un affitto o una vendita.
«Ignorando i miei comunicati stampa, nessuno ha scritto che la società ha regolarmente ottenuto lo sfratto dal Tri¬bunale di Roma un anno fa. Questo mi fa presumere che tutta la campagna stampa si stata orchestrata da mia nuora, che pure adesso mi risulta legata a un noto gioielliere romano (ma risiede ufficialmente nella dépendance, ndr) e ha anche ereditato una porzione della casa paterna. Mi hanno dipinto come una matrigna cattiva, ma io sono sempre stata una mamma e una nonna affettuosa, che ha pagato tutti gli studi, dottori e vacanze a Dimitri. Ora sta cercando di diventare attore...».
Con il nipote l’artista sostiene di avere avuto un rapporto meraviglioso. Ma aggiunge: «Purtroppo a un certo punto sua mamma non lo fece più venire a casa mia. Glielo permetteva soltanto se c’erano i fotografi». Così adesso Gina non si occupa più di lui. Sospira: «Dimitri è più che maggiorenne. E ha due genitori».
L’attrice racconta anche che a un certo punto comprò al figlio e all’ex nuora una bella casa sulla Camilluccia: «Ma preferirono venderla per fare cassa». I soldi però finirono presto, e loro rimasero a vivere nella dependance. I rapporti non idilliaci con la nuora («Mi ha messo contro tutti i vicini») si sono incrinati pesantemente già sette anni fa, con la separazione da Andrea Milko: «Chiese un assegno di mantenimento di 10 mila euro al mese per sé più 5 mila per Dimitri. Sapeva benissimo che mio figlio non guadagnava così tanto. Evidentemente quei soldi li pretendeva da me. Ma io non ero suo marito, tant’è che il giudice poi decise diversamente». A Maria Grazia Fantasia sono andati solo mille euro al mese, mentre per il figlio (affidato congiuntamente a madre e padre) è stato disposto un mantenimento di 600 euro.
Il fatto è che in tribunale la «Bersagliera» finisce per aver sempre ragione. È stato così, per esempio quando il figlio Andrea Milko l’ha portata davanti al giudice, sostenendo che fosse mal consigliata e condizionata da Piazzolla: «Voleva mettermi sotto tutela, puntando a diventare amministratore dei miei beni o a nominarne comunque uno» racconta la Lollo. «Ma la giudice tutelare mi fece un sacco di domande e mi trovò tutt’altro che rimbambita o succube di qualcuno».
Tant’è che la sentenza di archiviazione del 2014 sancì che la Lollobrigida era apparsa «lucida e congrua» e quindi non bisognosa di alcuna protezione. Da allora, comprensibilmente, con suo figlio non parla più. «Non ci sono rimasta bene neanche quando Andrea Milko ha accompagnato Rigau in tribunale e ha deposto come suo testimone nella causa in cui lo spagnolo è imputato per quel matrimonio truffaldino».
Insomma, l’ex ragazza di Subiaco, che fu anche amica di Marilyn Monroe quando sbarcò a Hollywood, è furiosa: «All’estero mi adorano, qui m’hanno infangato». E lo spirito da «Bersagliera» lo tira fuori anche con le colleghe che l’hanno graffiata. Guai a ricordarle di Francesca Dellera, che sul set di La Romana l’ha accusata di non aver mai accettato il ruolo della madre perché avrebbe voluto interpretare la figlia, al suo posto: «Non dico niente per carità di patria». Forse allora è vero che, come recita Wikipedia, fu Silvana Pampanini a introdurla nello spettacolo scegliendola per una particina? «Ma quando mai! Lasciamo perdere, lasciamo perdere...».
Sotto a chi tocca insomma: prossimi round in tribunale il 19 settembre con Rigau per l’udienza conclusiva, e il 10 ottobre per lo sfratto esecutivo.