varie, 3 agosto 2016
Vania Vannucchi, 39 anni. Operatore socio sanitario prima dell’ospedale “san Luca” di Lucca, poi di recente impiegata a Pisa, madre di due figli adolescenti, separata, figlia di Alvaro Vannucchi, massaggiatore storico della Lucchese calcio
Vania Vannucchi, 39 anni. Operatore socio sanitario prima dell’ospedale “san Luca” di Lucca, poi di recente impiegata a Pisa, madre di due figli adolescenti, separata, figlia di Alvaro Vannucchi, massaggiatore storico della Lucchese calcio. Soltanto un anno e mezzo fa si era salvata da una grave infezione contratta durante il lavoro, era stata in coma, aveva rischiato di morire. Lavorando in ospedale aveva conosciuto Pasquale Russo, 46 anni, sposato e padre di tre figli, «taciturno, mite, solitario», impiegato in una delle cooperative che distribuisce farmaci. Si erano frequentati per un po’, ma lei già da tempo non voleva più vederlo. Anche perché conosceva la sua famiglia l’imbarazzo per quella situazione era diventato troppo grande. Russo non s’era mai rassegnato. La tempestava di messaggi, la minacciava, la pedinava. Lunedì sera le rubò il telefonino: forse vi trovò dei messaggi che non gli piacquero, forse anche li travisò. Fatto è che con la scusa di restituirle il cellulare le diede appuntamento per il giorno dopo, nel piazzale della Asl. La Vannucchi arrivò con la sua auto, Russo con lo scooter, litigarono un po’ e, quando lei risalì in macchina per andarsene, quello le gettò addosso della benzina e poi le diede fuoco. La donna riuscì solo a scendere dalla macchina e fare qualche passo di corsa prima di accasciarsi avvolta dalle fiamme. Alcuni operai hanno sentito le grida, hanno provato a spegnere il fuoco e chiamato i soccorsi. La Vannucchi, prima di essere portata in ospedale, fece il nome di chi l’aveva ridotta così. Il Russo lo trovarono pochi minuti dopo l’aggressione, nella sua casa di Capannori, ancora puzzolente di benzina e con un braccio mezzo ustionato. La donna morì il giorno dopo, all’ospedale grandi ustionati di Cisanello (Pisa). Verso le 13 di martedì 2 agosto nel piazzale dell’ex ospedale di Lucca.