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 2016  agosto 02 Martedì calendario

C’È POCO DA SCHERZARE, LA SERIE TV È UNA SCIENZA

Prendete un gruppo di scienziati della Cornell Universitiy di New York, due neuroscienziati e un paleontologo dell’università della California, diverse pubblicazioni della Princeton University Press, una chimica dell’università dell’Oklahoma, uno scienziato di Berkeley, un medico dell’università del North Carolina e decine di leggi della fisica, della matematica, dell’astrofisica e della medicina. Uniteci tredici famosissime serie tv, da The big bang theory a The walking dead, da Breaking bad a Game of Thrones e Dr House. E ancora, Dr Who, Orphan Black, Xfiles e True Detective. Il prodotto sarà un quadro completo di quella che il giornalista scientifico Andrea Gentile ha definito La scienza delle serie tv (Codice Edizioni). Interessante, folle e molto nerd, proprio come le serie di cui si parla nel libro e come le decine di paper scientifici su cui si basa. Ve ne anticipiamo quattro.
THE WALKING DEAD: SE I MORTI FOSSERO VIVENTI
Nel 2009, su una rivista scientifica, viene pubblicato un modello matematico che tenta di spiegare con i numeri lo sviluppo di un’epidemia di zombie simile a quella in cui si trova coinvolto il vicesceriffo Rick Grimes dopo essersi risvegliato dal coma. Philip Munz e Ioan Hudea sono due ricercatori della Carleton University e, insieme a Hoe Imad e Robert Smith dell’università di Ottawa, ricorrono alle leggi dell’epidemiologia: da un’infezione che si trasmette attraverso i morsi, ai morti trasformati che possono a loro volta trasmettere il “virus”; dal periodo di latenza di 24 ore, alla probabilità di sopravvivenza calcolata in base alla densità della popolazione. Fino all’elaborazione del piano per annientare l’invasione: una vera e propria guerra dall’esito incerto, dove la superiorità numerica (e tecnologica) ha la meglio. Curiosità: la parola zombie non viene mai pronunciata nella serie. Ma quelle usate per sostituirla non sono male.
BREAKING BAD E LA METH (POCO) PERFETTA
Tutti se lo chiedono continuamente: com’è possibile che la metanfetamina prodotta da Walter White (il docente di chimica che si trasforma in un narcotrafficante quando scopre di avere un cancro) sia la più pura in circolazione se invece è blu? Finzione. Cristalli così puri, ha raccontato a Scientific American Donna J.Nelson, chimica dell’università dell’Oklahoma, e consulente scientifica della serie, dovrebbero essere bianchi o traslucidi. Analizzando il metodo usato da White per crearla, pare non ci sia alcuna impurità che sia in grado di dare quella sfumatura. “Il colore blu è semplicemente una scelta narrativa – scrive Gentile – che fornisce al duo criminale un brand per una brillante strategia di marketing”. Curiosità: Da quando è andata in onda la serie di
Breaking Bad sono aumentate le segnalazioni di metanfetamine di questo colore.
GAME OF THRONES, L’INVERNO E I DRAGHI
“L’inverno sta arrivando”: è una delle frasi più pronunciate nel Trono di Spade dai membri della casata degli Stark, in un mondo in cui è estate da dieci anni dopo che l’ultimo inverno è durato un’intera generazione. La scienza viene in soccorso, spiega Gentile: che sia colpa dell’inclinazione dell’asse attorno al quale ruota Planetos, il pianeta di
Game of Thrones, o della sua orbita? Gli studenti che cercano la spiegazione sono quelli della John Hopkins University, con uno studio pubblicato su
arXiv.org. “L’imprevedibilità delle stagioni – riferisce Gentile – sarebbe dovuta all’orbita del pianeta attorno a due o addirittura tre diverse stelle”. Curiosità: Per spiegare se i draghi della serie possano o meno fisicamente volare, si è scomodato addirittura un paleontologo dell’Università della California.
DR HOUSE: LA ZEBRA MENTE SEMPRE
“Se senti rumore di zoccoli alle tue spalle, pensa ai cavalli e non alle zebre”: pochi sanno che, in campo medico, un caso particolarmente strano e raro è solitamente denominato “zebra”. Tanto che il titolo provvisorio della serie tv era Chasing Zebras,
Inseguendo le zebre. Gregory House è fra i migliori medici specializzati in diagnostica e si ispira palesemente alla figura di Sherlock Holmes.
La serie è incentrata sui casi medici più strani raccontati per anni in una rubrica settimanale del New York Times. E, soprattutto, cerca di esorcizzare una macabra percentuale: “Secondo una ricerca del 2013 pubblicata sulla rivista
British medical Journal Quality & Safety, studi sulle autopsie negli Stati Uniti parlano di un 10-20 per cento di casi di diagnosi sbagliate. Un’altra attesta l’errore al 5 per cento”.
Gentile compie un passo in più e mostra l’altra faccia del genio di House. Cos’è che Greg non sbaglia, rispetto agli altri medici? Si affida meno spesso a quelle che sono definite “euristiche”, delle scorciatoie mentali che consentono di arrivare a una soluzione rapida, ma magari sbagliata. Dall’euristica della possibilità (pensare che il dolore al petto sia gastrite perché più comune, scartando l’infarto) a quella dell’ancoraggio (basarsi sulla prima impressione dei sintomi senza approfondire). Curiosità: per House tutti i pazienti mentono. Ebbene, esiste uno studio che mostra che è davvero così. E che a mentire sono anche i medici: leggere per credere.
di Virginia Della Sala, il Fatto Quotidiano 2/8/2016