Gianluca Baldini, Libero 31/7/2016, 31 luglio 2016
DOPO ANNI DI BATOSTE, TORNA LA FREGOLA SULLA TELEFONIA
Una telefonata allunga la vita, diceva una famosa pubblicità televisiva di qualche anno fa. Di certo, almeno ultimamente, non ha mai ingrandito il portafoglio. Complice una concorrenza spietata che ha sempre più condotto a una serrata battaglia a colpi di tariffe, le società che operano nel settore delle telecomunicazioni negli ultimi anni non hanno certo dato troppe soddisfazioni agli investitori. Ma la situazione sta cambiando. «A livello europeo il settore telecom spera di poter affrontare la fase finale di un lungo processo di ristrutturazione ed adeguamento alla serie continua di innovazioni e sfide che l’era internet e il mobile hanno portato in questi anni», spiega Fabio De Gaspari, responsabile asset management di Invest Banca. «Quest’anno i margini ebitda dovrebbero tornare a espandersi grazie alle continue iniziative di taglio dei costi che stanno accompagnando una maggiore capacità di trattenere i clienti e le sinergie legate all’ampio numero di fusioni e acquisizioni cui abbiamo assistito». Ed è solo l’inizio, il settore dovrebbe crescere ancora di più nel 2017. «Oggi sembra essere arrivato il momento del punto di inversione, con ricavi e marginalità previsti in crescita dal 2017, trainati proprio dall’incremento esponenziale dei volumi di dati necessari a supportare tutte le nuove applicazioni a disposizione degli utenti», evidenzia Stefano Fabiani, responsabile gestioni patrimonali di Zenit Sgr. «Chiaramente questo trend sarà meglio sfruttato da quegli operatori che si sono portati avanti negli investimenti». Ma in un mercato caratterizzato da un tale cambiamento capire dove investire è più importante che mai. «Da inizio anno ad oggi il settore delle comunicazioni europeo si è mosso in linea con l’indice Stoxx 600 (quello che raggruppa 600 aziende provenienti da 18 mercati europei, ndr) mentre a livello globale il comparto ha dimostrato una maggior capacità di performare rispetto al resto del mercato», spiega Francesco Citta dell’ufficio studi di Copernico Sim. «Qualora si volesse scommettere su un rialzo dei mercati azionari in generale ed europeo in particolare potrebbe essere interessante acquistare qualche prodotto, meglio se a gestione attiva (ETF-Lyxor MSCI World Telecommunication Services TR, Isin LU0533034129, ETF-Lyxor Stoxx Europe 600 Media Isin, FR0010344929), esposto a questo settore. Tale scommessa potrebbe essere ancora più interessante nell’ottica di possibili operazioni di acquisizione e fusione tali da rendere più efficiente l’intero settore». Ma quali sono i titoli interessanti? «In termini di andamento finanziario, il settore delle tlc è stato abbastanza correlato all’indice azionario europeo, con fasi di sovraperformance post-Brexit aiutate dalla tenuta di Vodafone (Isin GB00BH4HKS39) ma appesantite dai forti cali di Telefonica (Isin ES0178430E18) e Telecom Italia (Isin IT0003497168)», dice De Gaspari di Invest Banca. «L’esposizione internazionale sta pesando in maniera importante sull’andamento dei titoli dei Paesi periferici, innescando costose svalutazioni. In termini di valutazioni, il premio rispetto all’intero indice è del 10%, con un rapporto prezzo-rendimento di 17 giustificato da aspettative di un recupero degli utili del 12%». «Il fallimento di Telefonica nel Regno Unito attraverso l’operatore O2 ha pesato sul prezzo delle azioni prima che arrivasse il risultato del referendum sulla Brexit», spiega George Nadda, portfolio manager dello European Value Fund di Nemesis Asset Management. «Noi in realtà crediamo che i timori che circondano Telefonica siano esagerati. Il gruppo è tra quelli con la maggiore disponibilità nel settore e questa crea molto possibilità su come indirizzare il capitale. Inoltre, il gruppo ha raggiunto l’apice per quanto riguarda il suo ciclo di spesa. Questo dovrebbe rappresentare un notevole slancio per l’azienda nei prossimi anni. Senza considerare che la società è in posizione dominante in Brasile dove altri player hanno bilanci in difficoltà. Questo ci rende fiduciosi sul gruppo e sulla sua capacità di gestire il debito in maniera corretta».
Gianluca Baldini, Libero 31/7/2016
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TEME QUALCHE NUOVO SCOSSONE DALL’ECONOMIA CINESE? «UN PIL IN RIALZO DEL 6,7% NEL SECONDO TRIMESTRE, CON UN BUON CONTRIBUTO DEI CONSUMI INTERNI E UNO –
Teme qualche nuovo scossone dall’economia cinese? «Un Pil in rialzo del 6,7% nel secondo trimestre, con un buon contributo dei consumi interni e uno minore degli investimenti fissi, rappresentano dati confortanti che allontanano lo scenario di hard landing. La Cina potrà creare problemi seri al mondo solo in presenza di una recessione americana che per adesso non appare sul tavolo». In caso di nuove turbolenze estive sui mercati che prodotti consiglia? «Le elezioni americane resteranno al centro dell’attenzione fino a novembre ed eventuali turbolenze saranno da sfruttare per fare acquisti sui mercati azionari. Qualsiasi candidato verrà eletto, nel breve termine non avrà un impatto negativo, spingendo i mercati Usa su rendimenti superiori al 10% e gli europei al recupero di parte di quanto perso da inizio anno. Uno strumento per sfruttare gli ultimi mesi dell’anno potrebbe essere il nostro fondo “Pure Equity”, che presenta già ritorni positivi da dicembre».
G.B, Libero 31/7/2016