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 2016  agosto 01 Lunedì calendario

ORAMAI LA FERRARI VA COME LA FIAT….

Era il dicembre del 2002, alla presentazione mi pare del Pi greco libro di Bruno Vespa, quando un Berlusconi pimpante e premier, un Caimano ringiovanito dalle elezioni (lo stile D’Addario doveva ancora cominciare), disse la frase fatidica: “La Fiat si dovrebbe chiamare Ferrari, altro che storie, tutto un altro brand nel mondo. E magari con Luca di Montezemolo presidente. Così si salva la Fiat”. Come sia andata poi alla Fiat e a Montezemolo è storia nota. Luchino, pur denso di presidenze e attualmente dato a Rio come figura di spicco con il presidente del Coni Malagò per la candidatura di Roma 2024, ieri comunque era allegro. Anche se magari in privato.
Poco meno di due anni fa, il rais automobilistico Sergio Marchionne lo aveva indotto ad autoespellersi da presidente della Ferrari, che andava male (non vince dal 2007), per prenderne il posto. Ieri nel G.P. di Germania Vettel su Ferrari è giunto solo quinto confermando almeno per la monoposto una scialba condizione da “piazzato”. Ha vinto Hamilton e fin qui… Solo che tra il pilota della Mercedes e il fuoriclasse del Cavallino, che doveva dare il nome anche alla Panda, in classifica ci sono circa 100 punti di differenza, e il titolo, sia degli autisti che dei costruttori, sembra non riguardare più Maranello. Magari era un Mondiale di assestamento dopo una stagione post-montezemolata, può pensare l’appassionato. Così, travagliescamente, sono andato a riprendere un’intervista fatta alla vigilia di questa stagione all’italocanadese, auriga di tutto il firmamento Fiat già trasferito all’estero con sprezzo di ogni pericolo patriottico, alla vigilia di questa stagione. Altro che demontezemolizzazione transitoria .
Febbraio 2016: “Quando sono andato a vedere dove stavamo veramente nel panorama di F1 mi sono reso conto che non eravamo né presentabili né competitivi”. L’impresentabile era chiaramente Montezemolo, mentre con il nuovo direttore della Scuderia, Maurizio Arrivabene, un bel tipo da western all’italiana, “abbiamo ripulito i ranghi e rifocalizzato il team a fare le cose importanti. Il suo arrivo ha aiutato molto”.
E ancora: “Maurizio possiede l’abilità di fare squadra in un modo bestiale. Lo fa fisicamente, visceralmente”. Benone. Neppure Renzi avrebbe saputo dir meglio, si poteva ripensare a mutare la Fiat in Ferrari… Peccato che da un paio di mesi (Montecarlo docet) Arrivabene sia in dubbio, ci siano nuovi arrivi, e quando il “team principal” parla di “problemi al cambio” non si sappia mai se parla del bolide o di lui. Adesso non ci sono grandi soluzioni, pare. I piloti sono buoni, le macchine no almeno in confronto a Mercedes e ora anche Red Bull. Dimissioni di Marchionne visto che non vince neppure lui proprio come il suo predecessore e magari richiamo del medesimo? Così Montezemolo potrebbe lasciare il Comitato Promotore dei Giochi di Roma e rioccuparsi se non della Fiat come avrebbe suggerito Berlusconi almeno del Cavallino. Tanto peggio non può andare, giusto? Mentre con le Olimpiadi ci si può bruciare, e lo sanno bene già adesso a tre giorni dal debutto, a Rio per i problemi della vela. Quanto al mio pallino Schwazer, forse il lettore anche dei quotidiani sportivi come per l’altoatesino dovrebbe essere informato a caratteri cubitali su una vicenda parallela ancora in sordina: quella della marciatrice cinese Liu Hong trovata positiva in maggio e squalificata (ma tu dimmi) solo per un mese, fino al 13 luglio, in tempo a gareggiare da favorita nei 20 km. Non notate una lievissima discrepanza tra le due storie? Al duo Schwazer/Donati hanno fatto pagare l’esperienza di allenamento e gare “pulite”. La cinese fa parte di un sistema di potere di un Paese che conta, forse l’omologo di Malagò avrà detto qualcosa di più del nostro, troppo preso dagli ambasciatori nel mondo di Roma 2024. Un dubbio: questi aedi olimpici non si saranno sottoposti all’ultimo grido della ricerca, lo “stimolatore transcranico”, ovvero scosse elettriche per sollecitare la corteccia motoria? Roba per sprinter, per dirigenti o testimonial?
www.olivierobeha.it
di Oliviero Beha, il Fatto Quotidiano 1/8/2016