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 2016  agosto 01 Lunedì calendario

L’esercito di Pio IX

LIBRO IN GOCCE NUMERO 112 (Con l’Italia mai! La storia mai raccontata dei Mille del Papa) Vedi Biblioteca in scheda: 2352011 Vedi Database libro in scheda: 2338963 L’ESERCITO DI PIO IX E PORTA PIA – Pio IX. Giovanni Maria Battista Pellegrino Isidoro Mastai, futuro Pio IX, nato nel 1792 a Senigallia, nono figlio dei conti Mastai Ferretti. Dal 1803 al 1808 studente presso gli Scolopi a Volterra. Ritiratosi per ripetuti attacchi epilettici, riprese a Senigallia una ricca vita di società. Bene in carne, ottimo cavallerizzo e schermidore, imbattibile al biliardo, bravo al gioco del pallone con il bracciale. Irresistibile per le donne, soprattutto le sposate. Quando si infatuò di un’attricetta venne mandato a Roma, dallo zio Paolino, canonico di San Pietro. Viva Pio IX. Inizialmente acclamato dal popolo: sulle facciate delle chiese compare la scritta “W Pio IX”, in un teatro di Milano l’orchestra esegue l’inno a Pio IX e il pubblico chiede cinque bis; a Bruxelles un congresso di economisti proclama Pio IX «il più grande uomo del secolo». Disfatta. «Pio IX fu fatto da altri e si disfece da sé» (Carlo Cattaneo, commentando la decisione del Papa di non appoggiare le rivolte e la guerra antiaustriaca). Documenti. Documenti da presentare per arruolarsi nell’esercito pontificio nel 1860: atto di battesimo e certificato della Curia attestante che il richiedente è scapolo o vedovo senza figli. Età: da 18 (con permesso dei genitori) a 50 anni (56 per chi ha già servito in altri eserciti). Altezza minima: 153 centimetri per la fanteria, 155 per la cavalleria. Ingaggio: 12 scudi (circa 900 euro attuali), più 6 per il fondo pensione. Stipendio: 15 scudi, due pasti completi al giorno con una pagnotta da due libbre (900 grammi), vestiario, casermaggio, legna per l’inverno. Dopo trent’anni «di fedele e onorato servigio avrà diritto, vita durante, all’intero soldo in giubilazione trasmissibile in caso di morte ai più prossimi parenti conformemente alla Legge». Castelfidardo. L’esercito pontificio fu poi sconfitto a Castelfidardo. Tra i deceduti, l’ex seminarista Joseph-Louis Guérin, assistito dal fraterno amico Arthur Guillermin, riuscì a scrivere una lettera per i famigliari prima di spirare. Diventerà uno dei principali strumenti di propaganda a favore di Pio IX: «Da molto tempo ho offerto a Dio e alla Chiesa il sacrificio della mia vita. Invidiate la mia felicità e confortate la mia povera madre. Lunga vita a Pio IX Pontefice e Re!». Festa. Il generale Efisio Cugia, leggendo la lista dei soldati pontifici morti: «Che nomi! Si direbbe che è la lista di una festa da ballo alla corte di Luigi XIV». Arruolamento. Garibaldi, che volendo prendere Roma iniziò l’arruolamento nell’autunno del 1867, divise i suoi in tre colonne: il figlio Menotti (chiamato così in onore di Ciro Menotti) con il compito di puntare su Passo Corese, Giovanni Acerbi su Viterbo, Giovanni Nicotera, proveniente da sud, su Frosinone. Il reclutamento avvenne sotto gli occhi delle autorità che in teoria avrebbero dovuto vietarlo. Guerra. Fra Porta Salaria e Porta Pia tra le 5.15 e le 6.45 i soldati italiani spararono 234 cannonate. Alle 7.20 erano ormai più di 300. Alle 9.30, temendo un’irruzione sanguinosissima, Kanzler completò e firmò il verbale di resa. Alle 9.45 un dragone a cavallo comunicò al generale de Trousseres, comandante dei pontifici davanti alla breccia, di alzare bandiera bianca. De Trousseres s’impuntò: voleva un ordine scritto portato da un ufficiale pari grado. Intanto dalla breccia irrompevano i bersaglieri. Nella battaglia, nessuno notò il capitano François de France giungere al galoppo sventolando un drappo bianco. Papalini. Gli ex soldati papalini, dopo la firma della pace, rifiutarono l’invito a entrare nell’esercito regolare e rimasero fedeli al giuramento a Pio IX. Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 1/8/2016