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 2016  luglio 27 Mercoledì calendario

MICHELLE, TALENTO E TENTAZIONE

Lei ha detto in tutte le maniere possibili che non vuole farlo, ma per Michelle Obama adesso diventerà molto difficile resistere alle pressioni per farla entrare in politica, dopo il discorso di lunedì sera alla Convention democratica che ha commosso l’America. Brava, eloquente, intelligente, donna, afro americana, ammirata anche dalla moglie di Trump, Melania, che a Cleveland l’ha copiata: tutte le stelle sono allineate.
Michelle è passata dal ghetto di Chicago all’Ivy Leauge di Princeton, e quindi ha insieme la preparazione e la storia personale per candidarsi. Lei esclude la presidenza, ma molti volevano che si presentasse quest’anno al Senato per togliere il posto al repubblicano dell’Illinois Kirk. Lei ha rifiutato, ma una nuova occasione potrebbe arrivare nel 2018, quando Diane Feinstein lascerà il seggio della California. Altrimenti dovrebbe provare in Illinois nel 2020, quando le sue figlie avranno finito l’università e il democratico Durbin potrebbe abbandonare. Oppure un incarico pubblico di alto livello orientato al servizio, come dice lei, da cui possa spiccare il volo verso qualunque ambizione. La risposta per ora è no, ma è difficile che gli americani si rassegnino a sprecare così tanto talento naturale.