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 2016  luglio 28 Giovedì calendario

OROSCOPO PER SETTE

Il 17% degli italiani dice di riporre fiducia nell’astrologia (Scorranese, Cds).

Stando a un sondaggio della Doxa di qualche anno fa, almeno la metà degli italiani legge l’oroscopo (ibidem).

François Mitterand che accoglieva all’Eliseo la sua astrologa Elisabeth Teissier chiedendole: «Come Sto? Come sta la Francia?».

Napoleone Bonaparte si faceva fare spesso l’oroscopo.

Adolph Hitler in guerra decideva quando attaccare su consiglio dell’astrologo (un oroscopo del 1923 aveva preannunciato l’avvento di un uomo nato il suo stesso giorno destinato a scatenare «una crisi incontrollabile»).

Boris Eltsin aveva per astrologo personale un ex colonnello del Kgb.

Ronald Reagan (Acquario) non prendeva decisioni senza consultare l’astrologo Joan Quigley (scelse come delfino George Bush, dei Gemelli, per l’affinità astrale col suo segno).

Le agende del 1957 e del 1958 di di Amintore Fanfani contengono fra l’altro uno specchietto astrologico che indicava quali domeniche fossero negative (esempio: “16 marzo, giornata pestifera”) e quali propizie (“6 aprile, splendido”) per fissare la data delle elezioni. Le quali si tennero il 25 maggio (“discreto”) del 1958, con il record storico di voti per la Dc, 42,3 per cento.


Lorenzo il Magnifico formulava gli oroscopi e portava un elmo con l’effigie del Capricorno, simbolo di saggezza, e dello Scorpione, emblema dello spirito creativo.

L’astronomo Giovanni Keplero nel corso della sua vita compilò 800 oroscopi, però non ci credeva.

Keplero a un amico che gli chiedeva un consulto astrologico-matrimoniale: «Non troverai moglie tra gli astri perché è la Terra che partorisce questo genere di animali».


Il medico e matematico Girolamo Cardano credeva agli oroscopi al punto che, secondo la tradizione, avendo pronosticato il giorno della propria morte e trovandosi ormai a ridosso della fatidica data che le stelle gli avevano indicato, per non smentirsi digiunò fino a spegnersi per inedia.



Galileo Galilei sbarcava il lunario compilando oroscopi a pagamento (predisse lunga vita a Ferdinando de’ Medici, che morì dodici giorni dopo).

Il modenese Geminiano Montanari, allievo di un allievo di Galileo, dal 1674 al 1675 pubblicò sotto lo pseudonimo «Gran cacciatore di Lagoscuro» il Frugnuolo degli influssi, previsioni astrologiche completamente inventate che ebbero un incredibile successo (due anni prima di morire, Montanari svelò la beffa).


Caterina de’ Medici, fanatica di oroscopi, consultava Nostradamus, che le predisse la morte del marito e di tre figli.

Oliver Cromwell si avvalse dei servigi del grande astrologo William Lilly, passato alla storia per aver previsto l’incendio di Londra del 1666.

Federico II di Svevia aveva a corte il più famoso astrologo del suo tempo, quel Michele Scotto definito da Dante colui «che veramente delle magiche frode seppe il gioco».


Olimpia, la madre di Alessandro Magno, credendo a Mercurio che le aveva predetto una vita gloriosa per il figlio nato alle dodici, trattenne le doglie fino a mezzogiorno.



Carl Gustav Jung riconosceva «misteriose sincronicità» tra gli astri e il destino umano.



Finita l’amicizia con Paul Eluard, André Breton ne scrive l’oroscopo con intenti polemici: cinque pagine manoscritte in cui espone pregi e difetti dell’ex amico, Sagittario. Tra le virtù elenca solidarietà, socievolezza, amore per la giustizia, bontà e inclinazione alle arti (omettendo la letteratura). Portafortuna: il colore verde, il diamante, il venerdì. Tra i difetti, la debolezza polmonare e l’inclinazione per i bordelli. Letto l’oroscopo, Eluard si limita a notare che l’altro ha sbagliato la sua ora di nascita.


Dopo 12 mesi dalla pubblicazione degli oroscopi, il Cicap (Centro italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale fondato nel 1989) fa la conta degli errori. Per il 2015 erano stati previsti «Emma Bonino Presidente della Repubblica, elezioni anticipate in ottobre, la Juventus vincitrice della Champions League, novità all’estero per Berlusconi». Per il 2014: «L’Italia campione del mondo di calcio, Enrico Letta premier per tutto l’anno, la terza guerra mondiale a febbraio».


L’astrologa Jeanne Dixon è ricordata negli Stati Uniti per una sua previsione avverata: la morte del presidente John F. Kennedy durante il suo mandato. Pochi ricordano invece i suoi altrettanto clamorosi errori: la previsione che i primi uomini ad andare sulla Luna sarebbero stati i russi e la cura risolutiva per tutte le forme di tumori attesa per il 1967.

Secondo alcuni studi, la percentuale di volte in cui un astrologo può azzeccarci è quella che si raggiungerebbe tirando a indovinare. C’è anche un altro motivo per cui a volte sembra che gli oroscopi funzionino. Dipende dal fatto che chi ci crede inconsciamente si comporterà in modo da farli avverare. La predisposizione psicologica infatti, influenza a tal punto il nostro modo di vivere le situazioni da, talvolta, riuscire modificare la realtà. È il meccanismo con cui lo psicologo Richard Wiseman spiega anche la fortuna. Coloro che si sentono sfortunati si aspettano di essere trattati male dagli altri; ne risulterà quindi un atteggiamento difeso e scontroso che di conseguenza si attirerà l’antipatia. Al contrario di quello che succede per i "fortunati".

In India l’astrologia, considerata una scienza, viene insegnata in sette università, dove si può conseguire un dottorato in divinazione stellare.

In Gran Bretagna, Francia e Usa esistono corsi universitari di astrologia.

Negli Usa e in Francia molti “head hunter” usano l’oroscopo.



La pratica astrologica nacque tra gli Egizi intorno all’VIII secolo a.C.. Dopo le conquiste di Alessandro Magno entrò in contatto con la cultura greca.


L’esperto di astrologia Roberto Donzelli: «Un tempo erano riservati a Papi e sovrani, e la posizione dei pianeti veniva calcolata con estrema precisione secondo il giorno, l’ora e il luogo di nascita del personaggio». Poi, nel Novecento, da quello «personalizzato» si è passati all’oroscopo di massa: «L’anno di svolta fu il 1930, in Inghilterra, quando alla nascita di Margaret, la sorella di Elisabetta, i Windsor fecero pubblicare sul Times il suo quadro astrale. Non era mai accaduto prima e da allora ogni suddito britannico, proprio come la principessa, voleva il proprio oroscopo».

Tommaso Campanella scrisse un opuscoletto su Come evitare il Fato astrale. Secondo Campanella, si poteva evitare la negatività del Fato astrale, che a quel tempo era attribuita in particolare alle eclissi, seguendo questo rituale: bisogna chiudersi in una stanza con le pareti foderate di seta bianca, accendere sette candele e restare in meditazione.


Negli anni Cinquanta e Sessanta, in Italia, l’oroscopo conquista quotidiani e riviste: il più letto è quello di Tv Sorrisi e Canzoni. Negli anni Settanta si assiste a un nuovo boom: Amica inserisce i tagliandi astrologici, che i lettori possono inviare al giornale con i propri dati per ricevere l’oroscopo personalizzato. Poi, nel ”77, nasce Astra, che nei periodi di agosto e dicembre arriva a vendere anche 500 mila copie. Nel 1985 viene trasmesso Zodiaco, il primo varietà giocato sui segni zodiacali.




«Storicamente l’astrologia si suddivideva in varie specializzazioni. C’era l’astronomia giudiziaria, che doveva aiutare i giudici a orientarsi tra condanna e assoluzione. Questa per fortuna si è estinta [...] Un altro settore era quello dell’astrologia medica [...] tramontata da un pezzo, benché sopravviva pallidamente nell’oroscopo alla voce “Salute”, accanto ad “Amore” e “Affari”. [...] Rimangono l’astrologia genetliaca, che ha tuttora i suoi fedeli, e l’astrologia naturale, cioè l’idea che le condizioni ambientali della nascita possano influenzare l’esistenza. La prima è quella che ispira le rubriche quotidiane più ingenue. Alla seconda credo anche io: non è indifferente nascere nel Burundi o a Milano in via Manzoni, in casa Esposito o in casa Tronchetti Provera» (Piero Bianucci).

Il mese di nascita influenza il carattere anche per la scienza: secondo una ricerca della Vanderbilt University pubblicata su Nature Neuroscience la quantità di luce assorbita nelle prime settimane di vita produce effetti indelebili sui neuroni ancora vergini dei bebè. Elena Dusi su Repubblica: «La lunghezza delle giornate che è diversa in estate e in inverno si imprime sul cervello dei bambini appena nati, influenzando per sempre il loro ritmo circadiano e producendo effetti futuri – deboli ma misurabili – su umore, propensione alla depressione e alla schizofrenia». Doug McMahon, che ha condotto lo studio: «Ci teniamo a dirlo, anche se il nostro lavoro assomiglia all’astrologia, non lo è affatto. Si tratta di biologia stagionale».


«Oggi naturalmente sappiamo che l’intera astrologia non è altro che una pseudoscienza, per molti motivi. Anzitutto, le costellazioni non esistono: sono semplicemente insiemi di stelle che noi raggruppiamo, perché ai nostri occhi appaiono vicine e di luminosità più o meno simile. Inoltre, la scelta delle costellazioni dell’eclittica è convenzionale: i cinesi, ad esempio, privilegiano quelle circumpolari ed equatoriali, con identico “successo”. In ogni caso, le costellazioni della fascia zodiacale sarebbero tredici, e non dodici: all’appello astrologico manca Ofiuco, o Serpentario. E poi, i segni astrologici hanno tutti una durata di circa un mese, mentre il Sole percorre le varie costellazioni in periodi che variano da due settimane a un mese e mezzo. Ma, soprattutto, i segni usati negli oroscopi sono tutti sbagliati! La precessione degli equinozi, scoperta scientificamente da Ipparco e raccontata mitologicamente da Giorgio de Santillana e Hertha von Dechend in Il mulino di Amleto (Adelphi, 1983), sposta infatti la posizione del Sole all’equinozio di primavera di un segno ogni circa 2150 anni. Quelli che credono di essere dell’Ariete, essendo nati fra il 21 marzo e il 19 aprile, lo sarebbero stati nell’antichità, ma oggi sono dei Pesci, e tra pochi anni saranno dell’Acquario. Non sarebbe veramente straordinario che gli oroscopi funzionassero davvero, pur basandosi su una teoria che fa acqua come un colabrodo cosmico?» (Pier Giorgio Odifreddi).


«Prove sperimentali condotte in tutto il mondo dimostrano che le correlazioni tra caratteri e costellazioni sono del tutto inesistenti, e i pronostici degli astrologi vengono puntualmente smentiti. Nonostante questo, la fiducia degli italiani negli oroscopi è immutabile e non è correlata con il titolo di studio» (il fisico Stefano Bagnasco, coordinatore del Cicap).

Francesco Waldner, sensitivo e astrologo personale di Marlene Dietrich, di Stravos Niarchos, della famiglia Krupp, di esponenti della famiglia reale italiana eccetera. Il massimo della notorietà lo raggiunse negli anni ’50 quando, chiamato dallo Scià di Persia, predisse la fine del rapporto dell’imperatore con Soraya e l’arrivo al suo fianco di Farah Diba. A Georges Pompidou rivelò in anticipo il suo ingresso in politica. Leggenda vuole che riuscì a prevedere persino l’anno della sua morte, il 23 giugno del 1995.


A chi lo considerava un mago, Francesco Waldner rispondeva, stizzito, di essere solo uno studioso di psicoanalisi. E proprio in veste di studioso incontrò Sigmund Freud che, per metterlo alla prova, gli chiese di indovinare le caratteristiche psichiche dei suoi pazienti toccando le buste contenenti le diagnosi. Quando Waldner azzeccò molte diagnosi, Freud si complimentò con lui. E da quel momento i due divennero amici.


Michele Scoto, di professione astrologo, consigliere di Federico II, se doveva convincere qualche scettico della scientificità dei suoi studi, non si stancava di citare una storia riportata anche per iscritto nel suo Liber introductorius, che raccontava l’incidente occorso a uno sventurato violando una regola fondamentale, nota a chiunque s’intenda un minimo di stelle, cioè che non bisogna tagliarsi le unghie dei piedi mentre l’ascendente è in Gemelli, e la luna in Pesci decrescente si congiunge alla testa del dragone: intento a tagliarsi le unghie del piede destro in questa congiuntura astrale, un tizio aveva perso ben tre dita (un passante per caso aveva urtato un maiale che grufolava lì vicino, che correndo via per lo spavento a sua volta aveva rovesciato la panca su cui erano posate le forbici, che cadendo avevano tagliato di netto le dita).

L’astrologo Branko, senza telefono fisso in casa, nemico del cellulare, dice che non ne ha bisogno perché se qualcuno lo sta cercando lui lo «sente» e si fa vivo.


Come Branko decise di darsi all’astrologia: «Dopo la fine del mio grande amore durato 17 anni, nel 1982, ero disperato. Ero in piena crisi. Abitavo sull’Aurelia antica, sempre nella natura. E lì incontrai un sacerdote giovane, non l’avevo capito, lo vedevo la mattina al bar per il cappuccino. Mi disse: ”Perché hai questi occhi così tristi?” Perché sono stato abbandonato, risposi. ”Dai, parliamone, sono un sacerdote” disse lui. Era un gesuita brasiliano. Da lì nacque una confessione all’aria aperta. Un giorno, a Villa Pamphili, portando a spasso il mio cane, mi diede un libro di astrologia e mi disse: ”Ma che fai? Piangi? Studia le stelle. E’ lì che troverai la risposta e anche più forza, visto che non sei nato per fare il prete”. Così, grazie a quel gesuita brasiliano riuscii a superare la mia delusione amorosa e cominciai a scrivere e parlare di stelle, lasciando il mio lavoro in teatro».

L’astrologa Horus (Rosanna Zerilli) ha fatto l’avvocato per 35 anni e ha lunga pratica di analisi junghiana.

«Alla vigilia dell’89, essendoci tre pianeti importanti come Saturno, Urano e Nettuno nel segno del Capricorno, previdi un anno storicamente epocale e dissi che sarebbe caduto il Muro di Berlino» (Horus).

Motto di Paolo Fox: «Non credete agli oroscopi ma verificateli».

«Ho iniziato a 16 anni a interessarmi all’astrologia, ma sono stato scoperto nel 1982 da Paolo Villaggio: mi fece fare lui i primi oroscopi in tv a Villaggio party che conduceva con Adriano Panatta su Odeon tv» (Paolo Fox).

«Quando ho iniziato 30 anni fa non ci guadagnavo niente. E’ stata una passione che si è sviluppata con diverse coincidenze. Al liceo avevo la mia vicina di banco che aveva una nonna astrologa che non ci vedeva più. Era intorno al 1976 ed io andai da lei per disegnarle i grafici» (Paolo Fox).

Paolo Fox non ha uno studio e non fornisce consulti privati, neanche a pagamento. Unica eccezione, le lettere.

«Se sono in casa, Paolo Fox non me lo perdo mai» (Katia Bellillo).


«Non ho mai letto un oroscopo in vita mia» (Rossella Falk).

«Astra inclinant, non necessitant» («Gli astri influenzano, ma non costringono») (Tommaso d’Aquino)