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 2016  luglio 27 Mercoledì calendario

FOLGORATI SULLA VIA DELL’ELETTRICA

Nel 2025 venderemo almeno 2 milioni di elettriche l’anno, promette un Matthias Müller ansioso di marcare il nuovo corso del gruppo VW. La Mercedes avrà una variante elettrica per ogni modello, risponde da Stoccarda Dieter Zetsche. La Volvo non sta a guardare: in dieci anni venderemo 1 milione fra elettriche e ibride plug-in, giura il numero uno della Casa svedese, Hakan Samuelsson.
E l’elenco potrebbe continuare, giacché da qualche tempo a questa parte l’intero gotha dell’industria automobilistica pare folgorato sulla via dell’elettrico. Persino Sergio Marchionne, sin qui apertamente negazionista, sia pure facendosi tirare un po’ per il maglione, ha finito per ammettere che sì, a un paio d’elettriche ci sta pensando: una Maserati per battersi con la Tesla e una citycar per il marchio Fiat. Eppure le cifre delle immatricolazioni non lasciano grandi speranze, e non solo nella retrograda Italia, priva tanto di colonnine di ricarica quanto di incentivi all’acquisto: l’ultimo consuntivo europeo, relativo al primo trimestre dell’anno, parla sì di un aumento del 34%, ma per un totale di appena 16.500 elettriche, che diventano 35.700 includendo le extended range e le ibride plug-in. Con due soli mercati, Norvegia e Gran Bretagna, capaci di andare oltre le 10mila unità. Insomma, siamo ancora alle briciole, tant’è che la pur risicata offerta di elettriche (undici modelli in tutto) risulta ampiamente in grado di soddisfare una domanda che, fra prezzi elevati e ansia da scarsa autonomia, di decollare non ne vuole sapere. La realtà è che i timonieri dell’auto si trovano a dover fare di necessità virtù: senza elettriche in gamma non c’è modo di rientrare nei limiti medi delle emissioni di C02, i fatidici 95 grammi/km fissati dalla UE per il 2021, destinati poi a subire un’ulteriore stretta entro il 2025. Dopo di che, la vedremo davvero per strada, questa vagonata di elettriche annunciate? I precedenti non sono proprio incoraggianti, se è vero che già nel 2011 Carlos Ghosn, primo portabandiera dell’elettrico, aveva promesso di raggiungere quest’anno un cumulato di 1,5 milioni di auto a batteria, per l’accoppiata Renault-Nissan. Peccato che, a fine 2015, il contatore sia arrivato solo a quota 300 mila.