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 2016  luglio 27 Mercoledì calendario

LA MEMORIA DEL COLTELLO: L’OGGETTO BIBLICO SIMBOLO DI “JIHADI JOHN”

Martedì 19 luglio. L’Isis diffonde un video. Si vede Muhammad Riyad, il 17enne afgano che ha ferito a colpi d’ascia 5 passeggeri di un treno tedesco. Agita un coltello, annuncia: “Farò un attentato suicida in Germania. Vi combatterò fino a quando avrò sangue nelle vene”. Lunedì 25 luglio, un giapponese uccide 19 persone in un centro per disabili di Tokyo, usando un coltello. Ieri nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, 2 giovani armati di coltelli tagliano la gola all’anziano parroco. A metà giugno un 25enne già condannato per “prossimità” con jihadisti, ammazza una coppia di funzionari di polizia a Magnanville, poco fuori Parigi. Lo fa con un coltello. Non c’è giorno che la cronaca non registri episodi simili, più o meno clamorosi. Nel dicembre 2015, in una moschea a Rafah, nella Striscia di Gaza sotto il controllo di Hamas, un occhialuto imam impugna il coltello durante il sermone e invita rabbiosamente i fedeli a uccidere gli ebrei in nome di Allah, ed emulare così le gesta di Maometto. Il coltello è l’arma emblematica della Terza Intifada, la nuova rivolta palestinese caratterizzata da un’ondata di accoltellamenti di ebrei.
Il coltello è la nuova frontiera del terrore. Una frontiera fluida, evanescente. Un coltello lo trovi ovunque, anche all’Ikea: ben temprato, affilato, micidiale volendo. Dipende da come l’afferri. Dalla forza che imprimi. Magari ti alleni sgozzando montoni. Capretti: i musulmani lo fanno ancora ritualmente una volta l’anno. Il coltello è “brandito”, lessico di salgariana memoria. Così puoi uccidere. O sgozzare. Nessuno lo fa meglio di “Jihadi John” lo Sgozzatore, celebre boia che parla un fluent english. Alto. Elegante nella sua uniforme nera, aderente al corpo. È l’etica dell’ostentazione al tempo del Califfato.
L’estetica jihadista. John lo Sgozzatore brandisce sempre il suo coltello assassino con truce maestria: l’arma zero del terrore targato Stato Islamico. Della vendetta contro i nemici del Califfo. Archetipo di una giustizia sommaria, ancestrale e raccapricciante: lo sgozzamento eseguito col coltello è feroce, insopportabile. Dura almeno 15 secondi. Il carnefice taglia la gola, e cala nella carne, nelle vene e nei nervi dello sventurato non solo la lama affilata ma anche simbolicamente la liturgia, i precetti, i dettami del codice di giudizio morale di un Islam terribile, intollerante, intransigente. E lo fa come fosse su di un palcoscenico, che è poi il resto del mondo, l’Occidente dei “crociati” da sgominare: siamo gli spettatori, volenti o nolenti. Subiamo la pornografia dell’orrore.
L’arma della Terza Intifada palestinese è diventata l’arma dei “soldati di Allah”: attaccare col coltello richiede poca o nessuna pianificazione. Accoltellare qualcuno, sottolinea l’israeliana Karin Attia (New York University Center for Global Affairs) “è qualcosa che un individuo può eseguire senza il bisogno di avere l’infrastruttura di un’organizzazione terroristica”.
Il coltello, perciò, è lo strumento ideale: accresce l’esercito dell’Isis nelle terre dei Crociati. Accessibile a tutti. Domestico. Coltello affilato da kebab, come quello usato per scannare una donna incinta, l’altro giorno. O da lavoro. Il coltello si nasconde facilmente. Come ben sanno i malavitosi. I camorristi. Certe vendette si lavano “di taglio e di punta”. Per i terroristi islamici, invece, il coltello deve sgozzare. Deve cioè seguire una sorta di liturgia. Un atto religioso”. Carico di significati. Come nella biblica Genesi (22: 10-18), quando il coltello diventa arma del sacrificio. Quello di Isacco, figlio di Abramo. Dio lo pretende per testare la fede di Abramo, Poi, in extremis, lo ferma. L’Isis, invece, non conosce clemenza. Anzi. Esporta lo sgozzamento. Esalta questo terrorismo fai-da-te. È prova di coraggio. Di abnegazione. Al contrario degli attentati dinamitardi, richiede vicinanza fisica tra l’aggressore e la vittima. Un filo sottile tra la vita e la morte. Il filo della lama assassina.
il Fatto Quotidiano 27/7/2016