Affari&Finanza – la Repubblica 25/7/2016, 25 luglio 2016
LA BIRRA AUTOPRODUCE ENERGIA E DIMEZZA LE EMISSIONI DI CO2
Milano
Dimezzate le emissioni di CO2 in produzione (-55%) dal 2010, ridotti di oltre un terzo i consumi d’acqua nei birrifici, utilizzato il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, investito il 10% del budget del brand in campagne dedicate alla promozione del consumo responsabile. Sono i numeri riportati nel rapporto di sostenibilità 2015 di Heineken Italia che entra nel secondo quinquennio di attività e che coinvolge tutte le funzioni d’azienda: dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione, dalla distribuzione alle comunità locali. Il piano «Brewing a Better World» ha permesso al gruppo di intraprendere un percorso virtuoso integrato nel business, creando valore sia per l’azienda che per la comunità. «Per Heineken essere sostenibili non significa solo rispettare l’ambiente e le persone ma anche, nella specificità del proprio business, determinare cambiamenti positivi nella società promuovendo il consumo responsabile di alcol», esordisce Alfredo Pratolongo, direttore comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia. Che aggiunge: «L’approccio al tema della sostenibilità ha cambiato il modo di pensare e di agire dell’azienda ed è alla base di ogni nuovo progetto». Non a caso, ormai da 5 anni Heineken ha costituito in Italia il sustainability team : un gruppo di lavoro composto da 30 figure professionali diverse che gestiscono e misurano l’implementazione del piano nel nostro paese, dove l’azienda produce birra da oltre 40 anni ed è presente sul territorio con 4 birrifici: Comun Nuovo (Bergamo), Assemini (Cagliari), Massafra (Taranto), Pollein (Aosta). Con un network distributivo (Partesa) che gestisce 46 centri logistici attraverso i quali vengono consegnati 20 milioni di colli ogni anno. E anche con Dibevit Import, società attiva nell’import e nella distribuzione di birre speciali da tutto il mondo. «Sono 3 i settori sui quali abbiamo focalizzato i nostri investimenti nell’ambito della sostenibilità – sottolinea Pratolongo – : ambiente, sicurezza ed efficienza produttiva. Dal 2010 al 2015 gli investimenti complessivi in queste aree sono stati di 28,7 milioni di euro, dei quali oltre 13 milioni sono stati dedicati alla sicurezza. Risultati ottenuti: riduzione del 30% del numero degli infortuni nel 2015 rispetto al 2014, grazie anche alle 23mila ore di formazione previste per i nostri dipendenti». Il piano include anche le attività di consumo responsabile, uno dei temi su cui Heineken investe maggiormente ogni anno, dedicando il 10% del budget advertising del brand in campagne e iniziative dedicate. Uno dei mezzi che il gruppo utilizza per diffondere queste campagne sono i social network con l’obiettivo di raggiungere soprattutto il pubblico dei millennials. Anche in questo caso parlano i numeri a livello globale e locale: 21 milioni di fan nella pagina Facebook di Heineken, oltre 1 milione in quella della Birra Moretti e oltre 600mila in quella di Ichnusa. «Consapevole del suo ruolo sociale nella diffusione di una cultura del bere moderato – afferma Pratolongo – Heineken è stata pioniera nella promozione del consumo responsabile iniziando oltre 10 anni fa proprio dall’Italia una campagna di comunicazione per sensibilizzare i consumatori sul tema». Un impegno, quello del gruppo, che prende forma anche attraverso iniziative condotte in collaborazione con Ong e con istituzioni del territorio, grazie alle quali sono state contattate direttamente circa 200.000 persone dal 2011 ad oggi. Nello stesso tempo, con il piano globale di sostenibilità, Heineken consolida la sua strategia di sviluppo a livello globale basata sulle energie rinnovabili. Il gruppo, oggi, è in grado di produrre interamente, in diversi paesi del mondo, 4 birre grazie all’impiego di energia fotovoltaica: l’italiana Birra Moretti, con Birra Moretti Baffo d’Oro, prodotta negli stabilimenti di Comun Nuovo e Massafra, l’olandese Wieckse Witte, l’austriaca Gösser e la Tiger di Singapore. Nel nostro Paese, in particolare, nello stabilimento di Comun Nuovo nel 2012 sono stati installati 3.984 pannelli fotovoltaici in grado di generare 1,1 GWh di energia pulita e che permettono una riduzione annuale delle emissioni di CO2 di oltre 447 tonnellate. E a Massafra dove sui tetti del birrificio sono stati installati 4.152 pannelli solari in grado di produrre 1,4 GWh di energia, riducendo le emissioni di CO2 di 557 tonnellate all’anno. Attualmente è in corso un ampliamento del parco fotovoltaico nel birrificio di Massafra che sarà operativo entro la fine del 2016. (v.d.c.) Sulla birra Baffo D’Oro sorge il sole: la capogruppo Heineken produce la Moretti di Comun Nuovo (Bergamo) e Massafra (Taranto)con l’energia solare Alfredo Pratolongo direttore comunicazione e affari istituzionali di Heineken Italia
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