Daniela D’Antonio, il venerdì di Repubblica 22/7/2016, 22 luglio 2016
ABORTIRE È UN PROBLEMA, C’È SOLO UN GINECOLOGO
Il dottor Michele Mariano è un tipo sbrigativo solo perché ha tanto da fare. Ha 65 anni, lavora all’ospedale Cardarelli di Campobasso, ed è l’unico ginecologo che pratica le interruzioni di gravidanza in tutto il Molise. È vero che siamo nella regione con la più alta percentuale di medici obiettori d’Italia, ma a dar retta alla statistica almeno il 6,7 per cento dei ginecologi dovrebbe attuare la legge 194.
«La verità è che c’è un’altra collega, tra i non obiettori della regione» dice Mariano «ma di sicuro non pratica interruzioni di gravidanza».
E quando lei va in vacanza?
«Mi assento ogni tanto, per tre o quattro giorni, ma solo se il calendario delle visite e degli interventi lo consente. Facciamo circa 400 interruzioni di gravidanza all’anno, distribuiti in un paio di sedute a settimana e quasi tutti chirurgici».
Perché le donne rifiutano la RU 486?
«Una direttiva regionale impone tre giorni di ricovero a chi sceglie l’aborto farmacologico, mentre chi opta per l’intervento resta in ospedale solo per poche ore. Capisce che i tempi di degenza influenzano la scelta...».
E riuscite a fare aborti terapeutici?
«No. Sono interventi delicati e da solo non riesco a garantire un’assistenza medica 24 ore su 24».
Cosa accadrà, dottor Mariano, quando lei andrà in pensione?
«Compiuti i 70 anni dovrò smettere per forza. Per ora resto qui, a combattere. Mi venga a trovare che le racconto. Sono qui dalla mattina alla sera».
Daniela D’Antonio