Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  luglio 16 Sabato calendario

FATE FIGLI, È UN ORDINE!


Ragazze e ragazzi, dovete sposarvi e avere figli. Altrimenti non sarete né buoni cittadini né buoni musulmani, e allora... Così, con messaggi non molto diversi da questo, la vita di coppia e il sesso hanno fatto irruzione nelle lotte politiche interne dell’Iran. Lotte che continuano, perché l’accordo sui programmi nucleari ha soltanto accentuato il confronto tra i moderati riformisti del presidente Rohani e gli intransigenti che fanno capo alla guida suprema Khamenei. E capita così, a Teheran e dintorni, che ci si scontri su tutto. Figuriamoci quel che è accaduto quando si è saputo che secondo nuove statistiche in Iran ci sono 19 divorzi all’ora e sono 11 milioni i giovani in età di convolare a nozze che invece preferiscono restare single. Problema serio, perché proprio Khamenei aveva proclamato che alla metà di questo secolo l’Iran avrebbe avuto una popolazione di 150 milioni di anime (contro gli ottanta attuali). Se i giovani non si impegnano nella nobile arte di fare figli, e che ciò avvenga fuori dal matrimonio non è nemmeno pensabile, come potrà essere raggiunto il traguardo indicato dalla Guida suprema? Che si tratti di un complotto dei moderati, volto a screditare Khamenei? I moderati rispondono che sono piuttosto gli oltranzisti, con le loro rigidità messe a guardia della “società islamica”, a scoraggiare i matrimoni. Li capisco, i giovani iraniani. Perché l’economia non si è ancora ripresa e una famiglia costa cara, ma anche perché l’idea del vigile occhio di Khamenei nell’alcova non è proprio un incentivo.