di Giovanni Bucchi, ItaliaOggi 21/7/2016, 21 luglio 2016
DE MAGISTRIS HA LA SUA BOSCHI
C’è già chi l’ha ribattezzata la Boschi vesuviana (copyright Lettera43), chi come il Corriere del Mezzogiorno l’ha definita «il versante glam dell’ideologia demagistrisiana», oppure – ed è il caso del Mattino – l’ha considerata tra i «volti più noti dell’amministrazione arancione» adducendo come motivazione «forse proprio per quegli occhi azzurri e per quella faccetta pulita». Si è poi letto un po’ ovunque l’appellativo di super assessora alla Legalità che le è prontamente stato affibbiato non appena il sindaco Luigi de Magistris ha distribuito le nuove deleghe della sua giunta di Napoli. Lei è Alessandra Clemente, e con i suoi 29 anni e il suo indubbio fascino (occhi azzurri e capelli biondi, corredati da una minuziosa attenzione al look e al personal branding) è il volto più giovanile e soprattutto più efficace dal punto di vista mediatico dell’amministrazione comunale partenopea, la vera icona della squadra di de Magistris.
Non si tratta della classica ragazza di bella presenza pescata da chissà dove e messa su un piedistallo per mere esigenze di nuovismo ed esigenze di immagine; la Clemente, a dispetto della giovane età, rappresenta anche la continuità con il primo mandato da sindaco dell’ex pm, se non altro con gli ultimi danni dato che è stato proprio Giggino nel 2013 a chiamarla dagli Stati Uniti (dove stava facendo un dottorato di ricerca alla Columbia University dopo la laurea in Giurisprudenza) per affidarle la delega alle Politiche giovanili. Adesso che la 29enne si è fatto le ossa, e soprattutto dopo che ha conquistato oltre 4.600 preferenze alle amministrative del 5 giugno all’interno della lista DemA (la più votata dello schieramento di de Magistris), la Clemente ha maturato l’esperienza necessaria per rappresentare pienamente l’amministrazione comunale arancione. La prova per le urne è stata decisiva: lì Alessandra ha dimostrato di poter raccogliere migliaia di preferenze senza il traino di un simbolo nazionale di partito e senza un’elevata notorietà a livello mediatico, fattori sui quali ha invece potuto contare la pasionaria forzista Mara Carfagna che ha ha fatto l’en plein con oltre 6mila preferenze risultando la più votata all’ombra del Vesuvio.
De Magistris ha capito di che pasta è fatta la ragazza, che è pure avvocato penalista. Così l’ha premiata affidandole il cosiddetto super assessorato alla Legalità. Oltre alle Politiche giovanile, la Clemente si dovrà occupare anche di Educazione alla legalità, Centro unico degli acquisti, Trasparenza amministrativa, Sicurezza urbana e Polizia municipale. Non è poi escluso un ruolo per lei anche nel movimento nazionale di sinistra popolare anti-renziana in stile Podemos che da tempo De Magistris ha in mente, le cui redini a livello organizzativo verrebbero affidate al fratello minore e fidato braccio destro Claudio De Magistris.
Tornando alla Clemente, la similitudine con la ministra Maria Elena Boschi ha diverse ragioni: entrambe sono giovani donne (la renziana ha 35 anni), di bella presenza, competenti e preparate, con ruoli di primo piano nello scacchiere delle rispettive squadre di governo. La super assessora napoletana rappresenta anche un simbolo della lotta alla Camorra: all’età di 9 anni, nel 1997, ha perso la madre Silvia Ruotolo, uccisa per errore in una sparatoria tra camorristi all’età di 39 anni. Ora la figlia Alessandra guida la Fondazione onlus intitolata alla mamma e ha fatto la pratica forense nello studio legale della Fai, la Federazione antiracket italiana. È anche la nipote di Sandro Ruotolo, il popolare giornalista collaboratore di Michele Santoro, già candidatosi nel 2013 al Parlamento con Azione Civile, la fallimentare esperienza politica lanciata dall’ex pm Antonino Ingroia insieme all’ex collega De Magistris.
All’indomani del primo turno del 5 giugno, qualcuno aveva paventato per la Clemente addirittura il ruolo di vicesindaco, che però una volta vinto il ballottaggio De Magistris ha voluto confermare all’uscente Raffaele Del Giudice. Ma a dicembre la giunta napoletana sarà sottoposta al primo tagliando. E chissà che già in quell’occasione la Clemente non possa ottenere la poltrona numero due di Palazzo San Giacomo.
di Giovanni Bucchi, ItaliaOggi 21/7/2016