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 2016  luglio 21 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - ISLAMISTI ANCHE IN BRASILE PREPARAVANO ATTACCHI PER LE OLIMPIADI WWW.REPUBBLICA

APPUNTI PER GAZZETTA - ISLAMISTI ANCHE IN BRASILE PREPARAVANO ATTACCHI PER LE OLIMPIADI WWW.REPUBBLICA.IT RIO DE JANEIRO - La polizia federale brasiliana ha arrestato un gruppo di dieci persone, tra le quali un minorenne, sospettate di pianificare un attentato terroristico durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro. La notizia è stata confermata da Alexandre de Moraes, ministro della Giustizia: "Oggi abbiamo realizzato un’operazione condotta dall’Abin (Agenzia nazionale brasiliana d’Intelligence, ndr), la polizia federale e i servizi internazionali. Sono stati arrestati dieci individui sospettati di far parte di una cellula terroristica in Brasile". Il gruppo è stato reclutato sul web dallo Stato Islamico e anche se si trattava di una "cellula amatoriale", stavano comunicando via Whatsapp e Telegram per organizzare un attentato, cercando di acquistare armi. Il tentativo di acquisto di un fucile sarebbe avvenuto tramite internet presso un negozio paraguaiano. Rio 2016, raddoppiate le misure di sicurezza: militari anche in spiaggia Il ministro ha aggiunto che i dieci - solo due di loro già si conoscevano - avevano giurato fedeltà al sedicente Stato islamico. Una specie di battesimo con l’Is: "A partire da questo giuramento siamo intervenuti". Gli arresti sono avvenuti sulla base della legge antiterrorismo entrata in vigore nel marzo scorso. Altre due persone sono ricercate. Tre giorni fa, con un proclama postato sui social media, un gruppo che si era presentato come Ansar al-Khilafah-Brasile (sostenitori del Califfato in Brasile). Il post, apparso sulla piattaforma social telegram, era stato segnalato da Site, il sito usa di monitoraggio in rete dei gruppi jihadisti. Gli arresti sono avvenuti negli Stati di San Paolo e Paranà."La cellula aveva carattere amatoriale, si trattava di persone senza alcun tipo di preparazione. Non possiamo tralasciare nessuna azione preparatoria, anche se la possibilità di attentati a Rio è minima" ha continuato il ministro. "Il leader del gruppo è di Curitiba, per questo motivo l’operazione è stata condotta dalla polizia del Paranà". I membri della cellula avevano, in un primo momento, scartato la possibilità di azioni, considerata la neutralità del Brasile nelle operazioni condotte contro lo Stato Islamico. Il cambio d’idea sarebbe dovuto alla presenza delle delegazioni straniere in territorio brasiliano. Si tratta dei primi arresti in Brasile inquadrati nella nuova legge anti-terrorismo, spiega il sito del quotidiano O Globo. La preoccupazione per la possibilità che si verifichino attacchi terroristici durante l’evento sportivo è in aumento dalla strage avvenuta a Nizza il 14 luglio. Dopo quel giorno le autorità brasiliane stanno ricontrollando l’apparato di sicurezza previsto per i Giochi di Rio, al fine di rafforzare le misure precauzionali anche contro i "lupi solitari". ANSA.IT Da “Ansa.it” La polizia federale brasiliana ha arrestato un gruppo che preparava un attentato durante le Olimpiadi di Rio. Lo ha rivelato una fonte del ministero della Giustizia. Il ministro della Giustizia, Alexandre Moraes, ha annunciato una conferenza stampa. Sono dieci le persone arrestate nell’operazione antiterrorismo della polizia federale brasiliana contro un gruppo che stava preparando un attentato durante le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Gli arresti sono avvenuti negli stati di San Paolo e Parana’. Lo ha detto il ministro della Giustizia in una conferenza stampa. Le dieci persone arrestate, tra le quali un minorenne, sono state reclutate sul web dall’Isis, secondo il ministro della Giustizia brasiliano, Alexandre de Moraes. Gli arresti sono avvenuti sulla base della legge antiterrorismo entrata in vigore nel marzo scorso. Altre due persone sono ricercate. La minaccia del terrorismo islamico sbarca anche in Brasile e viene presa molto seriamente dai responsabili della sicurezza alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, a meno di tre settimana dalla cerimonia di apertura. Il sedicente gruppo integralista ’Ansar al-Khilafah Brazil’ ha annunciato fedelta’ all’Isis ed ha creato un canale sul servizio di messaggistica istantanea Telegram in cui sono gia’ stati postati messaggi con riferimenti diretti ai Giochi olimpici. La denuncia e’ della direttrice del Site, Rita Katz, che su Twitter ha svelato l’esistenza della nuova sigla dell’integralismo islamico, la prima in America latina ad aver dichiarato fedelta’ al califfo Abu Bakr al Baghdadi. ’’Se la polizia francese non riesce a impedire attacchi sul proprio territorio, l’addestramento fornito alla polizia brasiliana non servirà a niente’’, si legge in un messaggio postato dal gruppo, che fa riferimento alla collaborazione internazionale offerta alle forze di polizia e di intelligence per la prevenzione di attentati terroristici in vista della Olimpiadi di Rio, che cominceranno il prossimo 5 agosto. La direttrice del sito che monitora l’estremismo islamico sul web, ha scritto su Twitter che il gruppo sta approfittando del momento per diffondere le minacce del network del terrore mondiale anche in Brasile, in vista delle Olimpiadi. Un primo segnale in questo senso si era avuto gia’ nel maggio scorso, quando l’Isis ha creato un canale in portoghese sempre su Telegram. E una versione in portoghese della propaganda dell’Isis esiste anche su ’Nashir Channel’. L’agenzia di intelligence brasiliana (Abin) non ha voluto commentare al telefono con l’ANSA la presunta alleanza di un gruppo estremista brasiliano con l’Isis. ’’Al momento non abbiamo commenti’’, ha detto un funzionario. La settimana scorsa, un quotidiano francese ha rivelato che il capo dell’intelligence militare, generale Christophe Gomart, nel corso di una audizione parlamentare, ha detto che l’Isis stava preparando un attentato contro la delegazione francese ai Giochi di Rio. La rivelazione e’ stata presa con la massima attenzione dai responsabili della sicurezza alle Olimpiadi tanto che, all’indomani anche del sanguinoso attentato di Nizza, hanno annunciato nuove e più stringenti misure per impedire un analogo atto terroristico. A vigilare sulla sicurezza di atleti, delegazioni e spettatori saranno impegnati complessivamente a Rio 85 mila uomini: 47 mila delle forze di polizia e 38 mila delle forze armate. CORRIERE.IT RIO DE JANEIRO - Un gruppo di potenziali terroristi in grado di colpire alle Olimpiadi di Rio de Janeiro è stato scoperto dalla polizia federale. Sono una decina gli arresti, tutti di cittadini brasiliani, i quali avrebbero giurato fedeltà all’Isis offrendosi per colpire durante i Giochi. Tra loro c’è un minorenne. Secondo gli investigatori, il gruppo costituisce una cellula terrorista vera e propria, in grado di agire sulla falsariga degli attentati di Orlando e Parigi. Sono stati reclutati e istruiti su Internet, dopo aver giurato fedeltà allo Stato Islamico, ma non avrebbero effettuato viaggi all’estero per contatti diretti. La polizia avrebbe monitorato per settimane scambi di messaggi, soprattutto su WhatsApp e Telegram, dai quali si evince anche un recente tentativo di acquisto di armi, tra cui una mitragliatrice in Paraguay. shadow carousel 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL’esercito in spiaggia 16 giorni a Rio, raddoppiate le misure di sicurezzaL?esercito in spiaggia Prev Next In 10 stati L’operazione della polizia è avvenuta in 10 Stati brasiliani. Gli arrestati non si conoscevano personalmente (tranne due coppie), ma gli investigatori parlano comunque di un embrione di cellula strutturata e organizzata, non lupi solitari. Sono tutti brasiliani convertiti all’islamismo, i quali avrebbero abbandonato le moschee locali in cerca di un maggior radicalismo. Gli arrestati fanno parte di una lista di 50 persone sotto osservazione da tempo. Il ministro Il ministro della Giustizia Alexandre de Moraes ha spiegato che il Brasile non è obiettivo diretto dell’Isis, ma è finito nel mirino per la presenza di numerosi stranieri durante le Olimpiadi. «Siamo intervenuti quando dall’apologia delle recenti stragi, i messaggi hanno cominciato a mostrare atti preparatori ad una azione», ha spiegato Moraes. Su Telegram Il logo del gruppo Ansar al-Khilafah Brazil Il logo del gruppo Ansar al-Khilafah Brazil Il primo allarme su possibili azioni terroristiche è di inizio giugno, quando su Telegram è apparso Nashir Portugues, primo canale di propaganda dell’Isis in lingua portoghese. Molti analisti statunitensi lo hanno segnalato: «I terroristi si stanno preparando in vista delle Olimpiadi di Rio». Per qualche settimana l’account della chat fondata dai russi Nikolai e Pavel Durov si è limitato a clonare i contenuti e i filmati già diffusi dalle versioni di Nashir in arabo, in francese, in inglese e in tedesco. I testi delle rivendicazioni, le immagini dei festeggiamenti per la fine del Ramadan da Raqqa e Mosul. E le gif animate per mostrare l’ultima decapitazione. Niente ad hoc sulle Olimpiadi o sul Brasile. Poi, nei giorni scorsi, il salto di «qualità» nella comunicazione del fronte brasiliano dell’Isis. Secondo quanto rivelato dal centro di monitoraggio della propaganda Site, un sito jihadista ha pubblicato un manuale con 17 diverse tecniche per compiere stragi negli aeroporti, sui mezzi di trasporto pubblici, accoltellare, avvelenare e prendere in ostaggio i turisti. Stesso stile di comunicazione dunque adottato per incentivare gli attacchi in Europa. Ma con un focus in particolare sulle Olimpiadi. Il gruppo si chiamerebbe Ansar al-Khilafah Brazil e sarebbe il primo in America latina a giurare fedeltà allo Stato Islamico del Califfo Abu Bakr al Baghdadi. Ma resta ancora da capire se si tratti di una cellula vera e propria o di un centro media di propaganda messo in piedi con l’obiettivo di reclutare lupi solitari. La base operativa del Coni per i Giochi olimpici al via il 5 agosto è a picco sul mare tra Ipanema e Barra da Tijuca e dista 20 km dal Villaggio Olimpico LASTAMPA.IT La polizia federale brasiliana ha arrestato dieci persone che preparavano un attentato durante le Olimpiadi di Rio. «Il gruppo aveva legami con l’Isis», ha rivelato il ministro della Giustizia Alexandre de Moares durante una conferenza stampa. Gli arresti sono avvenuti sulla base della legge antiterrorismo entrata in vigore nel marzo scorso. Altre due persone sono ricercate. L’ATTO DI GIURAMENTO Secondo le prime informazioni le persone - tra cui c’era un minorenne - non si conoscevano personalmente ma erano in contatto tra loro attraverso internet, Telegram e Whatsapp: «Non era una cellula organizzata, erano principianti. Qualcuno ha provato a comprare armi via internet», ha spiegato il ministro della Giustizia. Alexandre de Moares ha detto che alcune delle persone finite in manette avevano fatto un «atto di giuramento di fedeltà all’Isis, ma senza contatti diretti con miliziani jihadisti». Gli «atti preparatori» svelati dalle informazioni intercettate dall’intelligence hanno portato all’operazione anti terrorismo, con gli arresti negli stati di San Paolo e Paranà. I LEGAMI CON L’ISIS Il ministro Alexandre de Moares ha tenuto a chiarire che non ci sono state altre comunicazioni tra la cellula e i miliziani dell’Isis: «Nelle comunicazioni intercettate una delle persone arrestate diceva solo di voler fare un viaggio all’estero. Ma non ci sono stati finanziamenti dall’estero». L’INCUBO DEI LUPI SOLITARI La preoccupazione per la possibilità che si verifichino attacchi terroristici durante le Olimpiadi è in aumento da giovedì scorso, quando un uomo con un camion ha ucciso oltre 80 persone a Nizza. Dopo l’attentato le autorità brasiliane hanno ricontrollato tutto l’apparato di sicurezza previsto per i Giochi di Rio, al fine di rafforzare le misure precauzionali contro possibili attacchi terroristici, in particolare quelli perpetrati da persone che agiscono per conto dell’Isis e chiamati «lupi solitari». IACOPO INADIORIO PER LA GAZZETTA DELLO SPORT Cidade maravilhosa scriveva nel 1934 André Filho, compositore carioca. Cidade perigosa, pericolosa, la definisce oggi Eduardo Paes, 46 anni, sindaco di Rio dal 2009. «La mancanza di sicurezza è il problema più grave di Rio e lo Stato sta facendo un lavoro terribile. È del tutto mancato nel suo lavoro di polizia e nel prendersi cura delle persone». Ai microfoni della Cnn la settimana scorsa, a un mese dai Giochi, si è scagliato contro le istituzioni statali (quelle dello Stato di Rio), ree a suo dire di non aver fatto abbastanza sul tema «sicurezza». E la settimana scorsa la rivista brasiliana Veja ha pubblicato un’inchiesta che pare dargli ragione. «Un morto ogni 2 ore» si intitola ed è un reportage che si è sviluppato nel weekend del 23 luglio a Rio. La sintesi: in 48 ore 27 assassini da arma da fuoco, 20 feriti, 19 sparatorie e solo 7 arresti. DA GUERRA CIVILE Numeri da conflitto siriano. Nello stesso weekend nella martoriata Damasco e dintorni si sono registrati 70 omicidi, su una ventina di milioni di popolazione. A Rio sono un terzo gli abitanti. In proporzione gli omicidi sono quasi gli stessi. Un tranquillo weekend di paura? Una scia di sangue eccezionale? Forse, ma i numeri che offre Veja non confortano neanche «sulla lunga distanza». Nel 2015 si sono registrati 1.202 assassinii (3,3 al giorno); Chicago, la città più violenta negli Stati Uniti è a 470 morti violente. Il Dipartimento della Salute statale ha reso noto che da gennaio 2015 a oggi (in un anno e mezzo) gli ospedali carioca hanno offerto soccorso a 4.053 vittime di proiettili, cioè 7,4 al giorno. Una situazione tragica. Che riguarda, come zone della città, l’area che va dall’aeroporto internazionale Tom Jobim giù fino al Maracanà, lungo la Rodovia 101. E la zona a sud di Nilopolis, vicino a Deodoro, dove si disputeranno pentathlon, basket e rugby. OVUNQUE Ma il crimine ormai colpisce a ogni ora e ovunque. Per esempio a Duque de Caxias, Baixada Fluminense, 15 km a Nord dell’aeroporto, dove sono stati uccisi già 10 candidati alle elezioni municipali; sabato 2 luglio alle 9 di mattina esecuzione con 21 colpi di pistola di Berem do Pilar. La polizia non basta. E come negli Usa spesso spara prima di essere aggredita. Quella di Rio è la più violenta del Brasile. Per Human Rights Watch ha ucciso oltre 8 mila persone negli ultimi 10 anni, oltre 2 al giorno. Ma piange anche i suoi morti. Le Unidade de Polícia Pacificadora (UPP), le squadre istituite dal governo carioca nel 2008 per debellare dalle favelas trafficanti e organizzazioni criminali, hanno registrato ben 37 morti e 418 feriti (8 in questi 6 mesi) in 7 anni. CIFRE FORTI È un Paese che vive ancora le disuguaglianze ereditate dal colonialismo: dove l’1% della borghesia ricchissima controlla il 58% dell’economia. E l’810% della piccola borghesia lotta per non essere assorbita dal resto del Paese. Perché dopo gli anni felici del presidente Lula (e dell’assegnazione di Mondiali e Olimpiade, nel 2009) nel 2011 è arrivata la crisi economica. Il Brasile dipende dall’export delle materie prime per il 40%, così nel 2015 ha visto perdere 1,5 milioni di posti di lavoro, il Pil è crollato di quasi il 4%, l’inflazione viaggia sopra il 10 e il real si è svalutato del 3540%. Insomma, crisi nera. Aggravata dallo scandalo Lava Jato, autolavaggio, serie di mazzette date dal colosso del petrolio statale Petrobras a vari politici, fra cui i presidenti delle due Camere, e partiti. E crisi diventata drammatica con l’impeachment della presidente Rousseff. Il governo di Rio a metà giugno per la prima volta nella storia ha dovuto proclamare «lo stato di calamità per motivi finanziari», chiedendo aiuto economico al governo di Brasilia. I soldi servono a pagare anche gli stipendi delle polizie e forze armate. Altro che Cidade maravilhosa…