Paolo Levi, La Stampa 21/7/2016, 21 luglio 2016
SE GLI OGGETTI DELLE VITTIME FINISCONO IN RETE
«Oggetti del massacro, prezzi trattabili». Un uomo di 39 anni è stato condannato a 10 mesi di prigione per aver tentato di rivendere on-line gli effetti personali delle vittime del 14 luglio. La sentenza è stata pronunciata ieri dal tribunale di Nizza. «Ha aggiunto orrore all’orrore», commentano i media transalpini, bollandolo come «individuo senza scrupoli» se non «cinico opportunista». Fermato lunedì dalla brigata per la lotta al crimine informatico, il francese di Nizza proponeva agli utenti a caccia di affari su Le Bon Coin, leader transalpino di annunci on-line, «oggetti del massacro del 14 luglio». Intercettarlo non è stato difficile anche perché sull’annuncio aveva pubblicato il suo numero di telefono. Nella perquisizione presso il suo domicilio le forze dell’ordine hanno ritrovato occhiali, bandiere, addirittura un braccialetto e un anello. Lui assicura che sono un regalo della madre alla sorella. E garantisce che mai avrebbe potuto lucrare sulla tragedia. Ma il giudice non gli ha creduto.