Emanuele Gamba, la Repubblica 18/7/2016, 18 luglio 2016
JUVE E STELLE, CALCIOPOLI INFINITA
La Juventus imperversa sul mercato, ma è impegnata anche nelle aule di giustizia. Ha perso (ma dal suo punto di vista sostiene di avere vinto) un’annosa causa che gli era stata intentata dalla Nike, lo sponsor tecnico fino al 2015. L’azienda americana era ai ferri corti con il club bianconero da tempo per cui, alla scadenza del contratto, ha chiesto un’ottantina di milioni di euro di danni per le ragioni più svariate: dagli effetti negativi dell’annuncio, dato fin dal 2013, dell’accordo con l’Adidas (con il quale, secondo la Nike, la Juve venne meno «agli obblighi di buona fede e riservatezza») fino alla decisione della dirigenza bianconera di togliere, dopo la conquista del ventottesimo scudetto del 2011, le stelle dalla maglia (poi reintrodotte un anno fa con il nuovo sponsor, in numero di tre) coprendole con la scritta «trenta sul campo». Una scelta mai condivisa dalla Nike, che aveva già prodotto le divise stellate. Il Tas di Losanna ha alla fine obbligato la società di Agnelli a risarcire l’ex sponsor con circa 1,5 milioni di euro più le spese legali (in pratica, il 5% dell’importo degli ultimi due anni di contratto), ma la faccenda delle stelle non avrebbe contribuito alla formazione di questa cifra, almeno secondo una nota della Juventus, che peraltro ha annunciato ricorso contro la sentenza: «La somma non ha alcuna relazione con l’iniziativa “30 sul campo”, che anzi ha prodotto benefici commerciali a Nike, come riconosciuto dal collegio arbitrale».