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 2016  luglio 16 Sabato calendario

CAR-JIHAD

La rabbia omicida nel cuore, le mani sullo sterzo, il piede premuto sull’acceleratore e gli occhi fissi sui movimenti dei potenziali bersagli. È stata definita «carjihad», perché l’arma usata per compiere una strage, semplicemente lanciandola contro i passanti, è un automezzo, meglio se pesante come un furgone, un camion o un caterpillar. Un terrorismo low cost, dal basso investimento, in denaro e preparativi (a volte la vettura viene semplicemente rubata poco prima) rispetto al potenziale risultato stragista. I primi casi, nelle cronache del terrore, risalgono a otto anni fa. Nel luglio 2008 Gerusalemme fu insaguinata da due guidatori-kamikaze: il 2 luglio un arabo-israeliano, a bordo di una ruspa rubata in un cantiere della metro, ribaltò un autobus e diverse auto nella centrale via Jaffa, facendo 3 vittime e 45 feriti, prima di essere freddato dalla polizia. Venti giorni dopo, un altro uomo usò un trattore per rovesciare due auto, uccidendone gli occupanti, ma gli agenti lo fermarono sparando. Da allora, altri episodi si sono susseguiti in diverse nazioni: nel maggio 2013, a Londra due nigeriani si scagliarono con l’auto contro un soldato britannico, colpendolo dopo con un’arma da taglio. Nel settembre 2014 è il portavoce del Daesh, Abu Muhammad al-Adnani, a invitare esplicitamente a colpire gli infedeli con ogni mezzo a disposizione, automobili comprese.
Un mese dopo, il 20 ottobre, in un sobborgo di Montreal un 25enne canadese convertitosi all’islam investe e uccide due militari, uccidendone uno. In Francia, il 22 dicembre 2014 a Nantes il guidatore di un camion si lancia contro un mercato natalizio, investendo una decina di persone e cercando dopo di suicidarsi con un coltello; lo stesso giorno, a Lione, un uomo punta la sua Renault contro i passanti. Per la polizia, sono due atti terroristici compiuti da soggetti mentalmente disturbati. Anche nel 2015, fatti analoghi si registrano in Oklahoma e a Las Vegas, negli Stati Uniti, e in Austria, dove un 26enne austriaco di origine bosniaca si scaglia in auto contro la folla, poi scende e accoltella chi si è rialzato, causando tre morti.
Nessuno di quegli attentati tuttavia, per l’alto grado di improvvisazione o per la pronta reazione delle forze dell’ordine, si era finora tramutato in strage. Come invece è avvenuto a Nizza. V.R.S.