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 2016  luglio 16 Sabato calendario

RCS, SUBITO UN NUOVO CDA, POI FOCUS SUI CONTI. E SULLO SFONDO LA FUSIONE

Nelle sue ultime dichiarazioni ufficiali prima dell’esito delle offerte su Rcs , Urbano Cairo, che alla fine ha vinto la sfida nei confronti della cordata capitanata da Andrea Bonomi, aveva voluto specificare di «non voler solo tagliare i costi». Affermazioni che implicitamente indicano che in ogni caso la riduzione delle spese ci sarà e se il mercato ha risposto con tanta solerzia alla sua chiamata è probabilmente anche perché in fondo ci crede e ci spera. Di sicuro un primo segnale, di cui è già stato fatto proclama urbi et orbi, sarà l’azzeramento del consiglio d’amministrazione e la nomina di un nuovo board. Per faro Cairo dovrà avere i numeri in assemblea ma sembra che questi non siano più un problema alla luce dell’esito dell’opas e considerando sia il fatto che Bonomi a questo punto preferirà uscire dalla partita sia che probabilmente la maggior parte dei titoli destinati alla cordata del numero uno di Investindustrial migreranno verso quella opposta (si vedano altri servizi alle pagine 16-17).
E i giornalisti? A domanda diretta l’imprenditore e patron del Torino non ha voluto sbilanciarsi, spiegando che il suo principio generale è sempre stato quello di non tagliare posti di lavoro aggiungendo però che «prima di assicurarlo devo entrare nella società a e capire bene i conti». Chi sembra poter dormire sonni tranquilli è l’attuale direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, che secondo Cairo «è bravo» e quindi dovrebbe rimanere. L’imprenditore piemontese gestirà gran parte delle operazioni in prima persona e sicuramente una delle direttrici seguite sarà la focalizzazione sui periodici femminili e generalisti («Oggi ha un brand fantastico, non può vendere solo 110mila copie. Sette può diventare un magazine di tendenza»). L’obiettivo ultimo sarà liberare le potenzialità che secondo Cairo Rcs non ha saputo sfruttare. «Negli ultimi anni i quotidiani hanno ridotto le pagine e le tirature. Non è vero che la gente non vuole più leggere i giornali, solo li vuole di maggiore qualità e pagarli di meno». I settori su cui far leva in Rcs non mancano, dall’editoria spagnola (El Mundo) al Giro d’Italia, più volte citato da Cairo come esempio di business non sfruttato, tanto da definire la gestione del Giro «una priorità» visto che «oggi fattura solo 25 milioni contro i 110 del Tour de France, anche se entrambi gli eventi sono visti in più di 160 paesi».
Tutto questo lavoro, tradotto in numeri, significa che il piano di Cairo prevede di raggiungere 170 milioni di ebitda al 2018, con un salto notevole rispetto ai 17 milioni registrati nel 2015. Da parte sua l’imprenditore piemontese ha promesso che potrà contribuire con tanto lavoro e una grande passione per il mestiere. Un mestiere che appunto finora è stato contraddistinto da periodici e televisioni, non a caso Cairo prevede la promozione del Corriere della Sera con una campagna pubblicitaria su La7 e in generale la promozione di sinergie tra il quotidiano e la rete televisiva. Il tutto con, sullo sfondo, l’operazione straordinaria più importante, ovvero la fusione tra Rcs con Cairo Communication , da portare in porto in 18-24 mesi.