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 2016  luglio 12 Martedì calendario

«NON SONO PENSIONATO. LA MIA SOFFERENZA: GLI ABUSI NELLA CHIESA»

Non vado in pensione, per un sacerdote è una scadenza inesistente. Io rimango in servizio per la Chiesa”. Federico Lombardi, chiamato padre Lombardi, piemontese di Saluzzo, gesuita classe ’42, comunicatore con laurea in Matematica, voce e volto dinanzi ai taccuini di Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio, studi in teologia a Francoforte, viaggi in bicicletta per l’Europa con tenda, formaggio e pomodori nel portapacchi (citazione), nipote di un giurista (zio), di un senatore (nonno) e di un predicatore (zio), fra venti giorni lascia la direzione della Sala stampa vaticana dopo dieci anni.
È prematuro accogliere la malinconia: “Ancora non ho capito di preciso cosa mi mancherà. Per un tempo lungo ho ricevuto il privilegio di seguire da vicino i pontificati di Francesco e Benedetto: è l’aspetto più gratificante di un’esperienza intensa. E poi aggiungo – adesso mi permetto una carineria – pure il rapporto dialettico con i giornalisti mi ha appassionato”. Il momento non s’è palesato di sorpresa: “Me l’aspettavo, è normale. In un incontro con papa Francesco, di recente, ne abbiamo parlato con serenità.
Mi fa piacere che il compito sia affidato a Greg Burke e Garcia Ovejero, professionisti di indubbie qualità”. Padre Lombardi è pragmatico e riservato. Ha un carattere bonario che avvolge la rigidità di un funzionario di estrema cultura. Forse preferisce dire una parola in meno, anziché una parola di troppo: “Il mio ruolo ha regole chiare. Quello che ho appreso, e spero di aver colto in profondità e diffuso all’esterno, è il messaggio papale”. Il significato di un pontificato. Per Bergoglio: “Il senso è la Chiesa in cammino. Il termine è il “discernimento”, l’attitudine a valutare e distinguere per risolvere le questioni più delicate della vita e del mondo. Ogni scelta di Francesco rafforza il concetto di Chiesa in cammino, cioè non chiusa, ferma, sorda”.
L’eredità di Ratzinger: “Ha saputo raggiungere la sintesi fra scienza e spirito, fra il maestro di teologia e l’uomo di fede. Ha insegnato tanto, e sono felice che sia riuscito a concludere la meravigliosa opera su Gesù”.
Padre Lombardi ha informato, rettificato, smentito e affrontato periodi diversi con tensioni diverse e – ora che una stagione è finita – può ammettere: “Ho sofferto per gli abusi sessuali che hanno ferito la Chiesa, mi riferisco agli episodi di pedofilia negli Stati Uniti, in Germania e in Irlanda. Queste sono pagine terribili per la Chiesa. Ho tentato di assicurare la massima trasparenza, la correttezza e la volontà di cambiamento. Mi sentivo coinvolto, soprattutto dal punto di vista emotivo. Per un sacerdote non è semplice seguire vicende simili e confrontarsi con i media”.
Vatileaks con il maggiordomo, le dimissioni di Ratzinger, la replica di Vatileaks, una coppia di libri sul banco degli imputati, gli scandali finanziari, le riforme di Francesco, le tensioni curiali: “Ho patito anche per gli scandali economici, fanno malissimo al Vaticano. I peccati della Chiesa feriscono”. Cosa farà domani, padre Lombardi? “Guardi che ho ancora venti giorni e il viaggio in Polonia. Non andrò in ritiro, in Piemonte o altrove. Resterò a Roma e, lo scriva bene, non mi tratti da pensionato”.
di Carlo Tecce, il Fatto Quotidiano 12/7/2016