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 2016  luglio 11 Lunedì calendario

IL BUSINESS-TRUFFA DEL BEL FISICO CONQUISTATO A COLPI DI BARRETTA

Pasticche brucia grassi addominali, integratori che accelerano il metabolismo, tisane drenanti, cerotti dimagranti: la fantasia degli uffici marketing si scatena. D’estate, infatti, il desiderio di perdere i chili di troppo s’impossessa di tutti noi e pur di dimagrire in poco tempo, senza rinunciare a mangiare, saremmo disposti a fare qualunque cosa, anche credere alle favole. Se poi il miracolo di cui è testimone la vicina di ombrellone costa poche decine di euro, ancora meglio. La pesca è aperta. Sotto a chi abbocca.
Se parliamo di salute e benessere, la tentazione del fai da te, magari a base di erbe e sostanze “naturali”, è in straordinaria ascesa. Basta pensare che nell’ultimo anno 7 italiani su 10 hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta. Secondo i dati raccolti nell’ultimo anno da Confindustria, il settore ha superato i 2,6 miliardi di euro di fatturato, per un totale di 186 milioni di confezioni vendute. Il 92% del valore è incassato dalle farmacie, dove i consumatori sono ormai abituati a spendere più per integratori che per farmaci da banco, come l’aspirina. E naturalmente in questa stagione i prodotti che promettono di aiutarci a perdere peso la fanno da padroni.
Attenzione, però, a quello che acquistiamo soprattutto sul web. Solo pochi giorni fa il ministero della Salute ha diffuso un’allerta sull’XM+ Extreme Moringa Energy prodotto da Zija e venduto online. L’integratore proviene dagli Stati Uniti e contiene un ingrediente vietato in Ue. Così è scattato l’allarme comunitario. Le confezioni di XM, però, sono ancora regolarmente in vendita a 125 dollari su un sito svedese: il prodotto viene descritto come una bevanda naturale piena di antiossidanti, grassi omega, minerali, proteine e altre meraviglie. In realtà le bustine contengono efedrina, una sostanza che nel nostro organismo si trasforma in anfetamina, anoressizzante capace di toglierci l’appetito ma anche di provocare ictus, infarto e morte improvvisa.
Pillole e bustine in vendita regolarmente in Italia non rappresentano un rischio per la salute, se non ne facciamo abuso, ma possono in alcuni casi essere un pericolo per le nostre tasche. Innanzitutto gli integratori alimentari sono registrati come alimenti e non come farmaci, per cui devono rispettare regole sull’efficacia meno rigorose.
Tutti i prodotti che promettono di farci dimagrire assorbendo calorie, per esempio, non si basano su studi scientifici mirati. E non c’è alcuna garanzia sui loro effetti se non sono associati a una dieta ipocalorica e ad attività fisica adeguata. Gli integratori dimagranti si distinguono in due gruppi: quelli che contengono polisaccaridi, come Lipolid x plus cattura grassi o Libramed, e quelli a base di chitosano o glucomannano, come Chitosano Cromo lupo-cattive Gold e Kilocal active slim. “Si tratta sempre di catene di zuccheri semplici, capaci quando sono nell’intestino di catturare davvero grassi e carboidrati ed evitare il loro assorbimento, ma lo fanno in quantità così ridotte da non riuscire a incidere sull’indice di massa corporea e a farci perdere peso”, spiega al Fatto Stefania Ruggeri, biologa del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione del Crea.
Un’altra sostanza di moda è la garcinia cambogia, l’estratto di un frutto indiano spesso associato al thé verde. “Anche in questo caso le ricerche più recenti sono controverse e quando hanno registrato una reale efficacia lo hanno fatto a dosaggi molto più elevati della concentrazione di principio attivo presente nei prodotti in commercio”.
Un’altra grande bufala è quella dei sostituti del pasto. Per qualche incomprensibile ragione, siamo convinti che quando ingurgitiamo una barretta piena di proteine e conservanti ingrassiamo meno rispetto a quando mangiamo un panino o un frutto che contengono lo stesso numero di calorie, e ovviamente costano molto meno. Una busta da shakerare e consumare al posto del pranzo o della cena contiene tra le 280 e le 300 calorie più di un panino integrale. “Sessanta grammi di pane integrale, farciti con 50g di salmone e 30 di lattuga contiene 240 calorie e dà molta più soddisfazione”, continua Ruggeri. E conclude: “Una barretta spezza fame, invece, contiene generalmente 72 calorie, quasi il doppio di una porzione di frutta di stagione di 150 grammi da 43 calorie”.
Contro la comunicazione ingannevole dei prodotti dimagranti di questo tipo si è mossa anche l’Unione nazionale consumatori, che ha presentato all’Antitrust una denuncia: “Lo spot di N&S Italia pubblicizza le barrette Pesoforma omettendo informazioni rilevanti”, spiega Massimiliano Dona, segretario generale dell’associazione, “La testimonial afferma che con Pesoforma i pasti sono dimagranti, completi, sani ed equilibrati. I consumatori sono indotti a credere che il prodotto abbia le caratteristiche di un pasto completo”.
BARBARA CATALDI, il Fatto Quotidiano 11/7/2016