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 2016  luglio 08 Venerdì calendario

ANGELINO SETTE VERGOGNE: PERCHÉ DEVE DIMETTERSI

Nell’inchiesta Labirinto sulla cricca di Raffaele Pizza detto Lino, Angelino Alfano compare in varie occasioni. Il ministro dell’Interno non è indagato ma i magistrati ricostruiscono vari episodi inoppugnabili con al centro Alfano e il suo partitino Ncd, nato da una scissione di Forza Italia e oggi alleato di governo del Pd di Matteo Renzi. Non è questione di giustizialismo, né di garantismo: i giornali non sono tribunali. Riportano fatti.
1) il fratello A partire dal febbraio del 2013, nello stesso mese in cui si tengono le ultime elezioni politiche, Alessandro Alfano, fratello di Angelino, viene assunto come dirigente di Postecom Spa, società del Gruppo Poste Italiane. Senza concorso. A parlarne sono il faccendiere Raffaele Pizza e Davide Tedesco, consigliere di Alfano al Viminale per i processi di comunicazione digitale. Quanti invocano la barbarie (Alfano e i suoi sodali) e quanti invece rimangono zitti (Renzi) ritengono trasparente e moralmente legittima quest’assunzione?
2) Lo stipendio Ad Alessandro Alfano viene garantito uno stipendio di 160 mila euro lordi all’anno. In realtà, il fratello del ministro si lamenta perché dovevano essere 170 mila, 10 mila in più. È Pizza che lo dice: “Tant’è che Sarmi stesso gliel’ha detto ad Angelino: ‘Io ho tolto 10 mila euro d’accordo con Lino per poi evitare’… ‘no no, ha fatto benissimo’… lui adesso va dicendo che la colpa è la mia che l’ho fottuto che non gli ho fatto dare i 170 mila euro… cioè gliel’ho pure spiegato… poi te li facciamo recuperare… sai come si dice ogni volta… stai attento… però il motivo che non arriviamo a 170 per evitare che… poi dice cazzo te danno fino all’ultima lira… 160 piglia chisto… poi dice 10 mila magari te li recuperi diversamente”.
3) Lo scambio Raffaele Pizza detto Lino cita Massimo Sarmi, all’epoca amministratore delegato di Poste Italiane. È Sarmi ad assumere direttamente Alessandro Alfano. Secondo gli inquirenti le “modalità” con cui Sarmi autorizza l’operazione suscitano “frizioni e contrasti” nello stesso cda di Poste Italiane. Gli investigatori, ancora, mettono in relazione l’assunzione di Alessandro Alfano, nel febbraio 2013, con la successiva nomina di Massimo Sarmi alla guida della società Milano Serravalle – Milano Tangenziale Spa. Sarebbe uno scambio.
4) I passi di Angelino Il 13 maggio 2014, alle ore 20 e 25, Lino Pizza e Davide Tedesco, il già citato consigliere di Alfano, si trovano nello studio del primo, nel centro di Roma, in via in Lucina. “Pizza passa il telefonino a Davide Tedesco che parla con Sarmi”, come annotano gli investigatori. Questo il contenuto: “Davide afferma di aver parlato con ‘lui’ (Angelino) e che si saprà qualcosa tra domani e dopodomani. Davide afferma che ‘lui’ se prima non fa i passi non si esprime. Massimo afferma che a lui risulta che c’è il solito tentativo di confondere le cose”. Sarmi viene nominato alla Milano Serravalle nell’ottobre 2014. Ieri ha diramato una nota per smentire lo scambio prefigurato dagli inquirenti: “Nominato per il mio curriculum”.
5) L’altro fratello Raffaele Pizza ha due fratelli. Uno è Massimo, già arrestato per un’inchiesta a Potenza. L’altro si chiama Giuseppe detto Pino, che è stato sottosegretario all’Istruzione nell’ultimo governo di Silvio Berlusconi con il simbolo scudocrociato della Dc, di cui rivendica la proprietà. Pino, classe 1947, è stato collaboratore dell’Ufficio stampa e comunicazione del Viminale, con un compenso di 41.600 euro. Nel suo curriculum l’ultima collaborazione giornalistica risale a oltre 30 anni fa. Pino Pizza, infine, è anche consulente aziendale della Piao, una delle società del fratello Lino finite nelle indagini romane di Labirinto.
6) Il papà Marzia Capaccio è la segretaria di Lino Pizza. Il 17 maggio 2015 parla al telefono con la sua amica Elisabetta, che gli investigatori identificano come l’assistente di un’ex parlamentare di centrodestra, Erminia Mazzoni. Dice Marzia: “Io ti ho spiegato cosa ci ha fatto a noi Angelino… cioè noi gli abbiamo sistemato la famiglia… questo doveva fare una cosa… la sera prima… mi ha chiamato suo padre… che è più merda di lui… mi ha mandato 80 curriculum 80… dicendomi non ti preoccupare… tu buttali dentro… la situazione la gestiamo noi… e il fratello comunque è un funzionario di Poste… io l’avevo già capito che questo guardava solo ai cazzi suoi”. L’amica Elisabetta aggiunge: “Questo è il sistema purtroppo “. Più avanti, si specifica che gli 80 curriculum potrebbero essere per i call center della cricca di Pizza.
7) Ragazzo di bottega Il 9 maggio 2015, Pizza spiega a Davide Tedesco, consigliere del ministro dell’Interno il suo rapporto con Angelino Alfano. La conversazione è nell’ufficio del faccendiere: “Pizza dice che Alfano lo ha accompagnato un sacco di volte dal Cavaliere. Pizza dice che in quell’incontro oltre lui e il Cavaliere c’era Bondi. Pizza dice che parla di 8 anni fa quando Angelino era ancora un ragazzo di bottega”. I due parlano ancora del fratello di Alfano e “Davide” chiosa: “È troppo pericoloso il fratello. È una scheggia, hai detto bene tu l’altra volta, non è gestibile”. Pizza: “Angelino è intelligente ha capito perché dico questo perché se poi succede qualcosa la colpa è mia”.
Fabrizio d’Esposito e Valeria Pacelli, il Fatto Quotidiano 8/7/2016