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 2016  luglio 07 Giovedì calendario

«AH, SE FOSSI PREMIER». INTERVISTA A DI MAIO – Com’è andata la cena con Virginia Raggi, onorevole Di Maio? Non c’è stata nessuna cena

«AH, SE FOSSI PREMIER». INTERVISTA A DI MAIO – Com’è andata la cena con Virginia Raggi, onorevole Di Maio? Non c’è stata nessuna cena. Sta su tutti i giornali che la sindaca ha voluto parlare con lei, e solo con lei, prima di varare gli assessori. Menzogne. Sul Corriere della Sera spiccava una cronaca dettagliata. Il Corriere ha mentito. Strano, però. Sapevate da mesi che a Roma avreste vinto e ancora dovete fare la giunta? La giunta è pronta. Risponde come il senatore Razzi. La presenteremo il 7 luglio. Il 99 per cento di quello che state leggendo è falso. E l’uno rimanente? Fantasioso. Racconti lei la verità. I professionisti romani che vengono dalla magistratura, dal volontariato e dall’università hanno chiesto di essere protetti fino all’ultimo giorno perché non vogliono finire nel tritacarne mediatico mentre stanno sbrigando le pratiche burocratiche per diventare assessori. Detta da un 5 stelle, quella del tritacarne mediatico non è male. Comunque, a Torino era tutto pronto da giorni e a Roma no. Mistero. A Roma anche. Mi arrendo. A Roma non ci sono stati il no di Cristina Pronello ai Trasporti e il quasi no di Daniela Morante al Bilancio? Non c’è stato un caso Daniele Frongia, un caso Daniele Marra, non c’è conflitto tra la cordata di Roberta Lombardi e quella Di Battista-Taverna? Non si intravvedono faide né parentopoli? Solo fantasie? Chiedo io a lei: ha mai visto un virgolettato, su tutto questo? E rispondo pure al posto suo: non l’ha visto. Illazioni, sentiti dire, balle, ipotesi, verbi sempre al condizionale. Quanto a noi siamo compatti, mi creda. E punto. Virgola, temo. Ma passiamo alle domande sul Di Maio statista e presidente del Consiglio in pectore, come da ultimo sondaggio. Ah, il famoso sondaggio. Vuole proprio giocare? Giochiamo. Abolirà la legge Fornero riabbassando l’età pensionabile? Sì, i soldi ci sono. Basta essere onesti e tagliare decine di miliardi di spese inutili. Onestà-onestà: già sentita dall’amico Antonio Di Pietro. Al posto suo toccherei ferro. Di Pietro derogò a molte delle regole che si era dato. Noi non deroghiamo. Noi non facciamo alleanze, vinciamo senza farle alla faccia di chi non ci credeva. E porteremo un presidio di legalità nelle istituzioni. Chiuderà l’Ilva di Taranto? La convertiremo. La chiuderà o no? La convertiremo: o a vocazione turistica, oppure imponendo nuove tecnologie che la rendano immacolata mettendo al centro la persona. La vocazione turistica sembra un’ottima idea. Vuole escluderla? Sergio Marchionne è il nuovo padrone delle ferriere o il testimone della politica industriale nei tempi globali? Non ce l’ho con Marchionne. Dico che chi ha preso soldi dallo Stato italiano, o resta in Italia, o restituisce il dovuto. Ha chiuso una crisi epocale dell’auto e aumentato posti di lavoro nonché salari, qui in Italia. Ha delocalizzato, e un manager fa il suo mestiere. Ma quanti soldi gli abbiamo dato? Ecco, quelli in più li vorremmo indietro. Ha modernizzato le relazioni sindacali, Marchionne, o le ha devastate? Non esiste merito dei manager, in questioni così, quanto demerito dei sindacati. E i sindacati sono come i partiti, difendono più loro stessi che i lavoratori. Che farà dei servizi segreti, il Di Maio premier? Li lascerà operare come negli altri Paesi occidentali, ne metterà in streaming le riunioni, li affiderà al controllo totale della magistratura, ne farà una casa di vetro, li scioglierà? Favorirò la loro vocazione di salvaguardare la sicurezza della Repubblica. Sorvegliando che non svicolino dal loro dovere. Potrebbe capitare che debbano agire al di fuori della concezione comune di legalità. Importante sarà distinguere onesti da disonesti. Ci mancherebbe. Ha un criterio? Chi non serve lo Stato devia, e va punito. Il fatto è che, in generale, quando uno Stato deve operare in modi poco ortodossi, e non vuole farlo sapere a tutti, lo fa in segreto coi servizi segreti. Nel caso dell’imam Abu Omar sequestrato di nascosto a Milano, per esempio. Dove esistevano sospetti di violazione della legge, ma quelli del governo hanno imposto il segreto di Stato. E se metti il segreto, il procedimento giudiziario si blocca. Capita purtroppo, a volte, che per tenere un segreto si metta il segreto. Non va bene. Capisco. Avete mai incontrato il grande finanziere George Soros? Non che mi risulti. Sicuro? Non mi risulta, le ripeto. Grandi banchieri? Potrebbe essere, con un criterio ferreo. Cioè? Mai tutelare le banche private, sempre il risparmio degli italiani. E c’è un secondo criterio guida: ci vuole una grande banca di Stato che favorisca gli investimenti e tuteli i cittadini. Dopodiché, le banche private facciano il loro lavoro. Con la politica fuori dai piedi. E mi riferisco a due esempi toscani: Monte dei Paschi e Boschi family. I vertici di Consob e Banca d’Italia vadano subito a casa, quindi, non hanno controllato come dovevano. Dissento, ma mi adeguo. Darà il reddito di cittadinanza anche ai lavoratori immigrati senza lavoro? Agli immigrati no, salterebbero le regole di bilancio. Solo agli italiani. Il reddito di cittadinanza riguarderebbe esclusivamente gli italiani sotto i 780 euro al mese. Le risorse? 17 miliardi individuati nel taglio di 25 voci di spesa elencate in dettaglio sul nostro sito della Camera dei Deputati. Perché la magistratura è l’unica, stavo per dire casta, dirò invece l’unico potere, cui il movimento del premier in pectore non ha obiezioni da muovere? La magistratura dev’essere messa in condizione di lavorare, sia nei tribunali che nelle procure. Darei vita a un piano massiccio di assunzioni. E abolirei la prescrizione dopo il rinvio a giudizio. Preciso preciso a tutto ciò che il nostro magistrato militante desidera. Preciso preciso alle convinzioni del Movimento. Abolirebbe le correnti togate? Separerebbe le carriere di accusatori e giudicanti? Non la sfiora l’idea che l’obbligatorietà dell’azione penale costituisca la più funambolica presa in giro della giustizia giusta? Il magistrato deve procedere sempre. Chi non lo fa, se ne assume la responsabilità. Non sia mai che intervenga la politica a scegliere. Quanto alle correnti, esistono anche nelle bocciofile, non si possono abolire con una legge. Ha notato che Virginia Raggi si è recata in visita dal Papa con tre auto di scorta invece che col motorino? Ovvio, per me. Per lei? Non sono informato, sospendo il giudizio. Le nostre Forze armate vanno rese più efficienti o bisogna tagliarne i costi? Bisogna prima di tutto ritirarle da tutti gli scenari dove stiamo facendo finte missioni di pace: come Afghanistan, Iraq e Libia. Mentre va lodata invece la nostra missione in Libano. È una carezzina a Massimo D’Alema? Le ricordo che D’Alema bombardò la Serbia. Finanzierebbe le Forze armate o no? Le ascolterei meglio per renderle più efficienti, tagliare sprechi e impedire clientele o favoritismi. Mica vorrà fare un referendum per mantenerle o no, spero. Le risulta che abbiamo proposto una scemenza del genere? Dal 7 al 12 luglio lei andrà in Israele. Israele e Palestina. Se ho ben capito, scopo principale della missione è entrare a Gaza, dove nemmeno il leader di Podemos ha potuto mettere piede. È così? In parte. L’accompagnerà il suo collega Manlio Di Stefano, noto per le sue dichiarazioni filo-Hamas e ostili al governo israeliano. Siamo in linea con la risoluzione dell’Onu a favore di uno Stato palestinese. Non chiederemo certo l’abolizione dello Stato d’Israele. Questa è una buona notizia. Un vostro rapporto stretto con Hamas potrebbe suonare meno buona. Non non andiamo da Hamas, andiamo a parlare con i cittadini di Gaza. Come andare in Corea del nord a prescindere da Kim Jong-un. Vogliamo favorire la pace e l’applicazione della risoluzione Onu. Il resto non ci riguarda. Parleremo con la popolazione. Bé, se ci riuscite senza un accordo con i terroristi di Hamas siete dei fenomeni. Stabilirebbe relazioni preferenziali con Putin? No, relazioni con tutti. Ma difenderemo il nostro ruolo nel Mediterraneo nell’interesse degli italiani, parlando anche con Putin. Costruirebbe una nuova moschea a Milano? No. In questo momento no. Controlliamo prima tutte quelle che ci sono. In Europa ma fuori, in Europa ma senza l’euro, un referendum consultivo di cui vi piace parlare, ma che non vi piace fare. Può chiarire? L’Inghilterra stava in Europa senza avere l’euro. La Polonia lo fa ancora adesso. Per l’Italia forse sarebbe un poco avventuroso. Vogliamo vivere nell’Unione senza il cappio al collo dell’unione monetaria. Decollerebbero maggiori possibilità di sviluppo. Dica il vero: Brexit vi è piaciuta da morire e non avete il coraggio di dirlo. Ci è piaciutà la libertà dei britannici di rispondere alle teorie del terrore. A che? Al terrorismo esercitato a piene mani contro il loro diritto a scegliere. Insomma, Brexit vi è piaciuta. Non Brexit, lo strumento referendario. Finalmente ci siete arrivati: anche voi, a Roma, siete pieni di correnti. Siamo pieni di gossip che non vogliamo alimentare. A Roma c’è un sindaco che decide e che ha composto la sua squadra da sola. Posso permettermi? Prego. Questa la racconta a sua sorella. Non c‘è una specie di direttorio? È una leggenda metropolitana. La Raggi dal Movimento ha solo aiuto. L’aiuto può essere invasivo. No, non in questo caso. Magari nel prossimo. Lo escludo. Quando vorrà un aiuto lo otterrà. Quando vorrà decidere di testa sua, lo potrà fare. Niente congresso in vista? Il nostro congresso si chiama Rousseau. Può decidere attraverso i nostri iscritti di arricchire il programma. Non di cambiare quello che già c’è. E quello che già c’è, chi lo ha stabilito? È stato stabilito tempo fa. Ma da chi? Dalle strutture dirigenti del Movimento dopo consultazione degli iscritti. Ripristinerà l’articolo 18 eliminando il Jobs act? Senza il minimo dubbio. Ora che siete istituzionali controllerete un poco il linguaggio insultante dei vostri iscritti? Di questi tempi, qualche espressione forte può scappare. L’avviso di garanzia, mannaia indiscutibile, da quando tocca anche voi è meno indiscutibile. Mai chiesto dimissioni di nessuno per un avviso di garanzia come atto dovuto. Mai. Posso ripermettermi? Lo racconta a sua sorella. Lo racconto a lei perché è la verità. Adozioni omosessuali? Serve un referendum. Maternità surrogata? No. L’Italicum di Renzi, prima no, ora forse? Abbiamo la nostra proposta. Si chiama Democratellum. Vogliono l’Italicum per favorire le loro poltrone? Non ci stiamo. È un Porcellum 2.0. Ora ne vogliono fare un Porcellum 3.0? Peggio mi sento. Nella sua puntata a Londra non ha incontrato l’amico Farage. L’avrei incontrato, non c’era. Mi sa che mancherà per un pezzo.