varie, 7 luglio 2016
Daniel Napolitano, 24 anni. Di Vercelli, magazziniere, «un pezzo di pane, bravo e tranquillo», viveva con la madre nel rione Concordia
Daniel Napolitano, 24 anni. Di Vercelli, magazziniere, «un pezzo di pane, bravo e tranquillo», viveva con la madre nel rione Concordia. Vicino a lui abitava, con la nonna ottantenne, il suo migliore amico: Alessandro Rizzi, 23 anni, studente universitario, noto alle forze dell’ordine e con alcune condanne alle spalle. Costui a detta dei vicini si drogava, spesso usciva fuori di testa e aveva rimediato l’ultima denuncia, non più tardi di un mese fa, perché s’era divertito a sparare biglie d’acciaio contro le vetrate di un ufficio postale. L’altra sera tra i due chissà perché scoppiò una lite e il Rizzi, afferrato un coltello, lo infilò sei volte nella schiena del Napolitano. Tarda serata di mercoledì 6 luglio nel cortile di una palazzina delle case popolari di via Gramsci, nel rione Concordia, a Vercelli.