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 2016  luglio 06 Mercoledì calendario

Thiago Motta è un giocatore brasiliano naturalizzato italiano, è una delle colonne del Paris SG. Tra gli azzurri è quello che ha più medaglie al petto: due Champions e sette scudetti in campionato

Thiago Motta è un giocatore brasiliano naturalizzato italiano, è una delle colonne del Paris SG. Tra gli azzurri è quello che ha più medaglie al petto: due Champions e sette scudetti in campionato. Eppure, non dimentichiamolo, giocava in Nazionale perché il nostro centrocampo era rimasto privo di Marchisio, Pirlo, Montolivo e Verratti. Anche De Rossi, il supersite, era pieno di acciacchi. Che Thiago Motta non fosse uno dei più amati del gruppo azzurro si era capito da un pezzo. Fin da quando Antonio Conte aveva deciso di affidargli la maglia numero 10, la più prestigiosa, sollevando un polverone di critiche. Durante Spagna-Italia, entra in campo nel secondo tempo per sostituire l’infortunato De Rossi. Il suo modo di giocare, considerato lento, non piace ai commentatori. A un certo momento, la Spagna ci attacca in contropiede e toccherebbe a Motta recuperare. Ma rimane indietro. Su Sky Sport Fabio Caressa si lascia sfuggire una frase sibillina: «Thiago Motta dovrebbe recuperare ma è lento...». Anche Walter Zenga, su Rai1, non è da meno. A quel punto si scatena il web, al limite del linciaggio mediatico. Non solo. Thiago Motta viene squalificato per somma di ammonizioni. Una vera tegola, visti gli infortuni, per lo scontro decisivo contro la Germania. Niente da fare: ancora una volta il web si eccita contro la vittima sacrificale. Nel migliore dei casi viene paragonato a una tartaruga, a un bradipo e a un palo piantato in mezzo al campo. Ripeto: Motta giocava perché non c’erano i Marchisio e i Verratti e i giocatori devono accettare anche i fischi. Nel conto ci stanno anche quelli. Tuttavia, spesso il “popolo del web”, anonimo e punitivo, mette alla berlina le persone secondo meccanismi tribali, da branco. Senza pensarci più di tanto. Vien quasi voglia di tessere l’elogio della lentezza.