Vittorio Da Rold, Il Sole 24 Ore 6/7/2016, 6 luglio 2016
IL NUOVO D-DAY ELETTORALE UE
L’Austria è entrata nella Ue nel 1995, l’Ungheria nel 2004, appena dodici anni or sono. Sono due Paesi con un’anzianità comunitaria molto breve rispetto a nazioni come l’Italia che è entrata, da paese fondatore, nella comunità nel 1958.
Mettere insieme pezzi di sovranità è visto da queste nazioni come una perdita di indipendenza e non come un processo liberamente scelto di mettere in comune il proprio destino europeo in un panorama geopolitico fatto di grandi entità sovranazionali.
Sia Vienna che Budapest vanno al voto il 2 ottobre: l’una per rifare un ballottaggio presidenziale, la seconda per una consultazione popolare sulle quote obbligatorie dei migranti.
La crisi dei debiti sovrani ha rischiato nel 2009 di far esplodere l’euro, quella dei migranti del 2015 sta rischiando addirittura di far perdere pezzi all’Unione europea.
Sia Vienna che Budapest hanno un approccio verso l’Unione europea poco ideale e molto cinico: prendo ciò che mi piace (sì ai fondi europei strutturali) e lascio ciò che non mi aggrada (no alle quote dei migranti). Questo approccio sembra deciso da persone senza memoria storica: cosa sarebbe l’Europa oggi senza il processo di messa in comune di quote di sovranità nel contesto internazionale?
Vienna deve rivotare per nominare il presidente della Repubblica sotto l’onda di spinte anti-europee e voglia di tornare ai confini tra gli Stati. Stesso sentimento arriva da Budapest che probabilmente ha dimenticato gli anni passati sotto la tutela del Patto di Varsavia e oggi rivendica l’indipendenza dalle decisioni del Consiglio europeo, di cui fa parte, per non accogliere 1.300 profughi. Orban vuole un’Europa “à la carte”, dove si prende il meglio del menù, ma si lascia il conto da pagare agli altri commensali.
L’Unione europea è il primo esperimento di messa in comune della sovranità in modo democratico: chi non ci sta può lasciare il club con l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, ma senza pretendere status particolari.