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 2016  luglio 02 Sabato calendario

L’ACQUISTO DI FERRERO: LONEWOLF92


[Mattia Guarracino]

Prendete una Viperetta e un Lupo Solitario, il cinema e un fumetto, il calcio vero e quello virtuale dei videogame, e il gioco è (quasi) fatto. L’ultima trovata di Massimo Ferrero? Mettere sotto contratto il campione italiano di Fifa e fargli indossare la maglia della Sampdoria, per accompagnarlo – spera Ferrero – in altre vittorie come quelle che Mattia Guarracino (che nei videogiochi è LoneWolf92, «perché mio padre leggeva Lupo Solitario») ha già ottenuto in Italia e in giro per il mondo. All’estero, quello degli eSports è un giro d’affari inimmaginabile, che nel solo 2015 ha superato i 613 milioni di dollari. Diversi club lo hanno fiutato: il West Ham in Inghilterra (ma anche il Manchester United potrebbe seguire la stessa strada), il Wolfsburg e lo Schalke 04 (che ha ingaggiato un intero team, e non un solo giocatore) in Germania, il Valencia in Spagna, il Fenerbahçe e il Besiktas in Turchia. Mancava l’Italia e Ferrero ha scelto Mattia che, essendo anche organizzatore di tornei, ha provato a coinvolgerlo riscontrando un entusiasmo insperato: «Ho circa 40mila iscritti al mio canale YouTube», racconta il 24enne romano. «Ho fatto vedere qualche video a Ferrero, a cui l’idea è piaciuta. Presto potrei far indossare la maglia della Samp alla mia squadra di Fifa, e io stesso indosserò il blucerchiato nei tornei». Con buone chance di rivivere gli anni d’oro di Vialli e Mancini.
Mattia, che nella sua vita precedente a calcio ci ha giocato davvero («Ero nel settore giovanile della Lazio, mi sono fermato ai Giovanissimi regionali, ma a 17 anni ho smesso, non avevo più voglia di allenarmi»), è stato il più giovane campione italiano, nel 2006, quando di anni ne aveva 14, ma ha ottenuto piazzamenti anche all’Olimpiade di Corea nel 2011 (bronzo) e continua a girare l’Europa trovando palazzetti strapieni. «La passione per i videogiochi l’ho sempre avuta, ma che esistessero dei tornei e delle community di giocatori lo scoprii per caso, leggendo un volantino o una rivista. La mia prima partita “ufficiale” fu un 10-0, da lì ho capito che forse avevo delle capacità da sfruttare. I miei punti di forza? Prima era la fase difensiva, ma i giochi cambiano versione ogni anno. Quindi direi la freddezza, perché ci sono dei fenomeni online che dal vivo perdono la testa per l’emozione, e a me capita raramente». Mattia giocherà per la Samp, anche se tifa Lazio: «Ma devo essere sincero: la fede in quest’ambito c’entra poco. Spero solo di essere il pioniere di un movimento che in Italia ha ancora troppo poco seguito, e che con l’ingresso dei club di Serie A potrebbe crescere e raggiungere i livelli di altre nazioni».
Nella sua “carriera” pre-Samp, Mattia è stato premiato da Morgan De Sanctis, ha conosciuto Mauro Icardi durante un evento, «ma ho giocato solo contro Mattia Destro. Non conosceva neppure i tasti, ma è comunque riuscito a fare gol. È vero pure che gli ho servito un bell’assist...». Il gaming, in questo senso, è come il calcio: ti alleni, vinci, guadagni, e presto Snai aprirà pure le scommesse: «A ridosso di un torneo mi capita anche di stare quattro o cinque ore a giocare online con i più bravi o a provare schemi da calcio di punizione o calcio d’angolo. Nella normalità ci sono anche giorni in cui non gioco, o lo faccio un’ora al massimo. Ma è comunque diventato un lavoro: i professionisti, qui, possono intascare due o tremila euro in un mese, ma nel resto d’Europa c’è chi guadagna tra i 200 e i 300mila euro annui. In Cina addirittura un milione e mezzo: il videogiocatore è una star, finisce negli spot o nei manifesti pubblicitari come un Totti o un Del Piero qualsiasi». Campione di videogiochi o nerd? «Ai ragazzini che si avvicinano a questo mondo dico di non arrivare all’eccesso. Studiare è più importante, ma quando si arriva a questi livelli è giusto considerarlo un lavoro come gli altri». E chissà, magari Agnelli, Pallotta o De Laurentiis si accorgeranno di voi, come ha fatto Ferrero con Guarracino. Anzi, il Viperetta con il Lupo Solitario.
Marco Calabresi