Alessandra Longo, la Repubblica 6/7/2016, 6 luglio 2016
OSSESSIONI
L’ansia di “formare” i nuovi italiani, di controllare le classi lavoratrici offrendo loro occasioni mirate di cultura ma anche di svago: è stata questa l’insopprimibile “vocazione pedagogica” del vecchio Pci. Nel suo ultimo prezioso libro, Gabriella Falconi la definisce “Una magnifica ossessione” (Harpo editore). Propaganda capillare, fiorire di riviste per gli operai, per le donne, per i giovani militanti. Falconi evoca “Noi donne” della fine degli Anni Quaranta, nato in polemica con il “borghese” e gossiparo Grand Hotel. Alla moglie comunista si chiedono tante cose, riservatezza e virtù: di essere lavoratrice, angelo del focolare, disposta a “sopportare” in famiglia. A una compagna che si lamentava dei comportamenti del coniuge, la rivista fornisce un inedito quando sorprendente consiglio: «Sorridi a tuo marito, a tua suocera, sorridi sempre, e vedrai che il tuo uomo non ti picchierà più».