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 2016  luglio 06 Mercoledì calendario

VITE «Gambe, schiena, braccio, testa. Alla fine mi sono sentito bene come all’inizio. Comincio a stupirmi del numero di vite a mia disposizione» (Roger Federer, tennista, arrivato in semifinale a Wimbledon)

VITE «Gambe, schiena, braccio, testa. Alla fine mi sono sentito bene come all’inizio. Comincio a stupirmi del numero di vite a mia disposizione» (Roger Federer, tennista, arrivato in semifinale a Wimbledon). ONORE «Secondo me i campi vanno dedicati solo a chi muore. E io ancora non ambisco a quell’onore» (Adriano Panatta, ex tennista). SOGNI «È un sogno ricorrente, nitido: Rio de Janeiro, l’Olimpiade. Sarà una gara durissima, ma è la gara per la quale lavoro e che non vedo l’ora di affrontare» (Gianmarco Tamberi, saltatore in alto). BAGAGLI «Alle spalle abbiamo un vissuto: parte dal lavoro con Simone Pianigiani. Siamo passati attraverso varie esperienze e perfino delusioni cocenti: ma ora è tutto nel nostro bagaglio ed è tempo che si raccolgano i frutti» (Daniel Hackett, giocatore di basket della Nazionale Italia impegnata oggi nella semifinale del preolimpico). GAMBE «Devo ancora ritrovare le gambe del Giro. Ma comunque il senso della mia partecipazione a questo Tour è chiaro: sono venuto per aiutare Aru e lo aiuterò. E, si presentasse l’occasione, cercherò di vincere una bella tappa» (Vincenzo Nibali, ciclista, compagno di squadra di Fabio Aru in questo Tour de France). SFIDE «Questa sfida con Rosberg è più intensa di quella che ho vissuto con Alonso ai tempi della McLaren, perché sono in una posizione di svantaggio. Ogni punto conta più che mai» (Lewis Hamilton, pilota di Formula 1, della Mercedes). POCO «Sul mercato posso dare indicazioni su giocatori che ritengo funzionali, poi sceglie la società. Parlo poco? No, so quello che devo dire e non mi dilungo. Valuterò senza pregiudizi i giocatori che ho a disposizione, cercherò di capire la loro voglia di vincere e poi l’aspetto tecnico» (Vincenzo Montella, allenatore del Milan). MALINCONICO «Non sono malinconico. È un’impressione molto superficiale, ma io adoro ridere e scherzare» (Roberto Donadoni, allenatore del Bologna). FURBI «Questo è il calcio dei furbi e dei dettagli. Siccome tutti sono ben organizzati, devi trovare i punti deboli per fare la differenza. Il calcio è diventato più dinamico, veloce, atletico, però ha perso cattiveria e anche se non può sembrare, io vedo in certe occasioni più spazi» (Oliver Bierhoff, team manager della nazionale tedesca).