Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  luglio 04 Lunedì calendario

BUFFON, NON AVER PAURA DI GUARDARE UN CALCIO DI RIGORE: È IL CORAGGIO CHE CONTA

Poi gli azzurri vanno a un passo dall’ennesimo miracolo, portano la Germania ai rigori, si stringono in cerchio, formano una gigantesca catena umana e il capitano che fa? Mentre i bulletti Zaza e Pellè e i tremebondi De Sciglio e Darmian avanzano verso il dischetto, sistemano la palla e attendono il fischio dell’arbitro, quel che vedono (oltre alla montagna Neuer che riempie la porta) è Buffon che si volta dall’altra parte per non vedere. Galvanizzante vero?
Mentre tutti cercano di non finire travolti dal pathos, Buffon lo mette in scena. Domanda: si va forse ai rigori una volta ogni morte di papa? Macchè. Il Cile ha appena vinto la Coppa America battendo l’Argentina ai rigori; l’ultima finale di Champions ha visto il Real prevalere sull’Atletico ai rigori; agli Europei, 2 dei primi 3 quarti di finale (Polonia-Portogallo e Germania- Italia) si sono conclusi ai rigori. E allora?
Domanda n. 2: perché nessuno dice a Buffon di restare connesso? Sarebbe utile. Oltre a evitare di comunicare panico a compagni, guardando Neuer, che non è poi un cattivo portiere, Gigi potrebbe anche imparare qualcosa; di più, osservando Neuer potrebbe capire di lui cose che chi non è portiere non capirebbe e dare un consiglio al compagno che arriva per la battuta. Alle volte, basta uno sguardo. Buffon è uno dei più grandi portieri della storia; ma lo era anche Zoff, che nemmeno sotto tortura avrebbe ceduto al bambinesco rito del “non guardo, porta male”. Che poi lascia il tempo che trova. A Manchester, nel 2003, la Juve va ai rigori contro il Milan in finale di Champions: Dida ne para 3, Buffon 2, Juve sconfitta. Agli Europei 2008 l’Italia va ai rigori nei quarti contro la Spagna: Casillas ne para 2, Buffon 1, Italia eliminata. Agli Europei 2016 l’Italia va ai rigori nei quarti contro la Germania: Neuer ne para 2, Buffon 1, Italia eliminata. Solo all’Europeo 2012 Buffon fa meglio di Hart: ne para uno in Italia-Inghilterra e l’Italia va in semifinale.
Qualcuno dirà: ma con Buffon abbiamo vinto il mondiale tedesco del 2006 ai rigori contro la Francia. Vero: ma parate di Gigi zero. Il titolo ce lo diedero Trezeguet che colpì la traversa e Pirlo, De Rossi, Materazzi, Del Piero e Grosso che fecero 5 su 5. Senza voltarsi.
di Paolo Ziliani, il Fatto Quotidiano 4/7/2016